FRANCESCA P. O. V
Ormai é passata più di una settimana da quando Giovanni mi ha lasciato, dicendo di non amarmi più..
E devo dire che anche se sono passati tutto questi giorni io ancora non riesco a riprendermi, tanto meno il piccolo Junior che molte volte piange perché gli manca il padre..
Io come madre non riesco a dargli conforto perché manca pure a me molto.
Mi mancano i suoi baci, le sue carezze, la sua pelle, tutto.
Mi devo accontentare solo di sentirlo al telefono, perché il mio stupido orgoglio gli impedisce di vedere il bambino, quasi come forma di ricatto..
Non ho avuto neanche il coraggio di disdire il matrimonio :Le bomboniere saranno presto pronti, la torta é ancora prenotata e il sindaco sa che ancora ci sposiamo.
Quei pochi invitati che hanno accettato di venire non sanno niente della nostra rottura, e ancora sono convinti che il matrimonio si celebri.
Quelle poche persone che ci vogliono bene e che hanno accettato il nostro rapporto :Valeria, Tommaso, le ragazze e infine qualche amico.
Come vedete gli invitati non sono molti, giusto per facilitarmi a disdire.GIOVANNI P. O. V
Non sembra vero che sia passata una settimana da quando le mie labbra non toccano più le sue.
Questa settimana é stata la peggiore per me, ho mangiato poco, ho dormito poco e tutto perché senza di lei la mia vita non ha senso.
Le mie figlie hanno cercato di farmi stare bene ma io non riesco, mi manca lei, un elemento fondamentale per la mia vita.
Come tutte le mattine mi alzo, mi vesto e mi immergo nella fantasia dei libri che leggo, così da non pensare a lei..
Purtroppo il campanello della porta interrompe il mio intento.
Benedetta va subito ad aprire.
"Ciao zio Tommaso! "
" Ciao nipotina mia, come va? "
" Bene! "
" Lucia? "
" Lavora! "
" Tuo padre? "
" È qui "
Tommaso viene verso di me e mi abbraccia.
Lui naturalmente sa tutto e non é mai stato d'accordo su quello che ho fatto.
Ci abbracciamo mentre le mie lacrime scendono, perché so che lui può capirmi.
" Dove possiamo parlare? "domanda
"Andiamo nella mia stanza" dico ascigandomi le lacrime.
Ci chiudiamo nella mia stanza e subito lui inizia a parlare
"Giovanni, come va? "
" Diciamo che tiro avanti.. Sono a casa con le mie figlie e sto cercando di recuperare un po' di tempo con loro "
" E lei? "
" Cosa vuoi sapere precisamente?"
"Lo sai cosa intendo! "
" Tommaso, io la amo ma devo rinunciare a lei "
" No, sbagli! Perché devi soffrire così, se tu la ami devi tornare da lei "
" Ma io l ho fatto per lei.. I suoi genitori non la parlano perché ci sono io, lei soffre per questo, me l ha detto "
" Allora vai dai suoi, parla con loro, convincili a parlare Francesca "
" E da molti mesi che ormai non si fanno sentire, neanche una telefonata per domandare della gravidanza "
" Giovanni, parla con loro, non puoi privarti di lei.. Anche lei ti ama "
" Si lo so"
"Da quanto giorni sono che non vedi tuo figlio "
" Più di una settimana, non me lo fa vedere "
" Allora vai da loro e riconquista lei "
" Va bene.. Più tardi andrò a parlargli "
" Bravo! Fammi sapere "
" Ok! Elena e Matteo? "
" Sono venuto solo.. Riparto domani mattina "
" Dove alloggi? "
" In un Hotel! "
" Perché non resti qui? "
" No, non ti preoccupare "
Usciamo dalla camera e in cucina troviamo Anna, intenta a cucinare.
" Ciao Anna! "
" Ciao Tommaso "
" Come va? "
" Bene! Elena come sta? "
" Bene, grazie "
" Vuoi restare a pranzo? "
" No, grazie "
I rapporti tra Anna e Tommaso non sono dei migliori. Una volta si volevano bene ma da quando Tommaso, giustamente, ha appoggiato la mia relazione con Francesca, lei si é arrabbiata, quindi diciamo che non corre buon sangue.
Tommaso se ne va ed io senza dire altro mi chiudo in camera.
Penso un po' al discorso da fare ai suoi genitori.
Sembra facile ma non lo é, loro mi odiano e sarà difficile che possa fargli capire che stanno sbagliando.
Non so come fanno a non parlare con la figlia. Io non riuscirei mai a stare nemico con una delle mie figlie, piuttosto mi uccido.
Già se non le sento per un giorno mi mancano, non potrei stare lontano da loro.
Quando diventi padre metti tutto in secondo piano anche l'orgoglio, perché di questo stiamo parlando adesso. Loro sono orgogliosi.
Quando diventi padre metti tutto te stesso per proteggere quella piccola creatura, che dipende da te. La proteggi dal male e da tutto ciò che può causargli dolore.
Però quando diventi padre devi saperli ascoltare, devi cercare di fare tutto ciò che li rendono felici.
Io molte volte non sono d'accordo sulle scelte delle mie figlie, é capitato che i ragazzi che frequentavono non mi stavano particolarmente simpatici ma l'ho lasciati fare, tanto sapevano che per qualsiasi cosa potevano contare su di me e che se avrebbero sofferti io sarei andato li a dargli una lezione.
Guardo l'orario e sono già le 12:00,orario giusto per trovare i genitori dentro.
Esco dalla camera e mi catapulto in macchina.. Sono agitato, il cuore batte fortissimo ma devo farlo per il bene della mia donna.
Suono e qualche secondo dopo il padre apre la porta.
"Che ci fai qui? "
" Vorrei parlare con voi! "
La madre mi lancia una brutta occhiata e il padre anche senza volerlo mi fa entrare.
" Cosa vuoi? "domanda la madre
"Non vi chiedete come sta Francesca?"
"Grazie ad Antonio, sappiamo che sta bene e che la gravidanza procede bene"
"Voi non sapete quanto lei sta soffrendo "
" Lei non sa quanto stiamo soffrendo noi. Le nostre giornate senza di lei non sanno di niente, lei ci manca, é nostra figlia, la nostra vita "dice il padre piangendo.
" Allora perché non lo dimostrate.. Andate da lei, abbracciatela "
" Lei ha preferito te e non noi, le persona che l'hanno cresciuta "dice la madre..
Ormai su entrambi i visi posso notare qualche lacrima che scivola via per tutta la guancia.
" Io non gli farei mai del male, perché metterla difronte una scelta simile? "
" Tu sei più grande di molto anni" grida il padre
"Si é vero, ma noi ci amiamo veramente "
" Noi volevamo fargli capire che tu non fai per lei "dice il padre
" Ma non avete capito che lei ama me è insieme abbiamo due figli"
"Per colpa tua si é trovata incinta a soli 18 anni "grida sua madre.
" È vero, ma a 18 anni lei era cosciente quando é venuta a letto con me.. Abbiamo sbagliato a concepire un figlio però questo non ha cambiato molto la sua vita :Si é laureata lo stesso e adesso lavora. "
" E deve badare a te! "dice la madre acidamente
" No, non deve badare a me"
"Dovevi lasciarla stare "dice il padre
" Ormai i giochi sono fatti.. Anche se la lasciassi io e lei ci dovremmo vedere sempre perché io sono il padre dei vostri nipoti, dei suoi figli.. Ci dovremmo vedere sempre "
" Sento, Giovanni, noi amiamo nostra figlia ma deve capire che ha sbagliato "
" E voi anche dovete capire che sbagliate.. Ora me ne vado, se ci ripensare sapete dove trovarla "
Apro la porta e la chiudo sbattendo mentre sento la madre che scoppia in lacrime.
Non sono riuscito a convincere lei, non sono riuscito a convincere i suoi e io devo stare lontano da lei.
Chiamo Tommaso per avvisarlo.
Tommaso :" Pronto, Giovanni! "
Giovanni :" Pronto "
Tommaso :" Allora come é andata? "
Giovanni :" Non sono riusciti a convincerli.. Devo rinunciarci "
Tommaso :" Va bene.. Ci vediamo dopo "
Chiudo la chiamata e tristemente ritorno a casa, con una sola cosa, che lei non sarà più mia..Spazio Autrice :
Prossimo libro che aggiorno " il mio nuovo vicino di casa "