Capitolo 149

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16 Luglio  :
FRANCESCA P. O. V
Il sole caldo di luglio illumina la nostra stanza.
Le onde del mare hanno  cullato i nostri sogni per tutta la notte  e ora ci chiamano verso di loro.
Oggi come primo giorno  di vacanza  abbiamo deciso di passarlo al mare tutti insieme..
Simone dorme beato in mezzo a noi e anche il mio uomo é ancora nel mondo dei sogni.
Mi alzo e dopo aver stiracchiato i miei muscoli , mi dirigo nel bagno per fare una bella doccia calda.
Metto un paio di Jeans  e un maglietta e decido di andare a fare la spesa...
Non abbiamo  niente  da mangiare e anche Simone  ,  che a questa età,  già  mangia la pastina e gli omogeneizzati, non posso dargli solo latte.
Non conosco  bene il paese ma non penso che sia difficile  trovare un supermercato.
Prendo la macchina e dopo qualche  indicazioni arrivo a destinazione.
Riempio il carrello di spesa e subito dopo mi dirigo alla cassa..
Ritorno a casa e ancora  avvolta nel silenzio.
Si vede che sono stanchi,  dopo tutte quelle ore di viaggio..
Sistemo la spesa negli appositi scaffali e nel frigorifero ,  quando una Benedetta  ancora mezza addormentata varca la soglia della cucina.
"Buongiorno  " dico sorridendo
" Buongiorno .. Hai fatto la spesa? "
" Si sono andata stamattina  presto..Sono le 10:00 "
" Avevo un sonno.. Papà? "
" Dorme "
" Meglio lasciarlo dormire "
Anche Lucia,  sul divano,  ancora dorme tranquillamente  senza sentire neanche me che sono uscita ed entrata.
" Si.. Ma vedi che tra poco Simone si sveglierà  e a quel punto  si svegliaranno tutti.. Ora mangia"
Entrambi  cominciamo a fare colazione  quando ad un tratto le urla di Simone riempiono la casa..
Lucia da sul divano,  si sveglia e mezza assonicchiata dice
"Ben svegliato Simone "
Io e Benedetta  ci mettiamo a ridere a quella battuta..
Non faccio in tempo ad alzarmi dalla sedia  che Giovanni arriva in cucina con in braccio Simone,  soddisfatto di aver svegliato tutti.
"La piccola peste ha fame "  dice Giovanni 
"Il latte é pronto..  Dammelo che glie lo do.. Tu intanto mangia"
Anche Junior  si sveglia,  guardando male il fratellino.
"Ma perché deve gridare? "
" È normale .. Ha fame " dice Giovanni
" Si ma io non grido "
" Menomale  " risponde Lucia
Io e Giovanni  ci mettiamo  a ridere guardando quanto sia bella la nostra bizzarra famiglia.
Dopo la colazione  e la normale routine quotidiana , decidiamo  di andare tutti al mare e passarci l 'intera giornata.
Le ragazze  e Junior  corrono in acqua mentre io e Giovanni  ci sediamo sulla sabbia bollente,  sotto l' ombrellone  ,  per evitare  colpi di calore o altro.
Io faccio giocare Simone con i giochi del mare mentre Giovanni  legge un libro.
"Che bello il mare qui? "
"Si.. Ma stamattina  sei andata  a fare la spesa tutta sola?"
"Si "
"Pensavo che era venuta con te una  delle ragazze?"
"No,  dormivate tutti "
Lui mette l'indice della mano tra una pagina  e l'altra per non perdere il segno
" Amore,  ti poteva succedere qualcosa.. Non siamo a Roma,  siamo in un paese a te sconosciuto.. Non voglio che ti succeda quello che ti é successo  più di un anno fa "
La violenza!
" Amore,  tranquillo .. Sono stata attenta "
" Va bene.. Però prometti che la prossima  volta mi avvisi "
" Promesso  "
Lui mi lascia un piccolo  bacio per poi ritornare  al suo libro.

GIOVANNI P. O. V
Sto leggendo  un bellissimo  libro, mentre con la coda dell'occhio cerco di non perdere di vista le ragazze e il piccolo  Junior.
Per fortuna  ancora Simone é troppo piccolo per andare di qua e di là,  nel suo body  si limita a giocare con la sabbia  e con i giochi del mare.
Ma mentre i miei pensieri  sono immersi nelle  fantasie delle avventura del protagonista  del libro,  sento gridare il mio nome
"Giovanni!? "
Alzo la testa,  cercando di non perdere il segno,  e un uomo più o meno della mia età   ripete nuovamente  il nome.
" Nicola!? "
" Giovanni!  Quanto tempo  "
Chiudo il libro, senza preoccuparmi del segno,  e subito mi alzo per abbracciarlo.
" Tanto tempo  "
" Da quanto sei qui?  Abiti qui ora? "
" No.. Abito a Roma,  sono venuto  solo per qualche giorno  "Mamma mia,  quanti anni sono passati"
"Tanti."
"Ma ti sei perso ?  Sei andato a Roma  per studiare  ma alla fine non sei più tornato "
" Sai come vanno le cose,  tra la laurea,  il matrimonio , i figli,il lavoro.. Alla fine non ho proprio  pensato di ritornare  "
" Papà!! "
Sento Junior  gridare il mio nome correndo verso di me.
Io e Francesca  lo guardiamo preoccupato.
" Papà! "
"Tesoro mio, cosa é successo ?" dico prendendolo in braccio mentre Francesca mi raggiunge con il braccio Simone
"Papà,  me lo dai il salvagente? "
" Si amore, ma stai attento ,  di alle tue sorelle di guardarti "
" Si papà "
Francesca gli da il salvagente  e Junior  saltando dalle mie braccia corre verso l'acqua  raggiungendo Benedetta  e Lucia.  Francesca volge lo sguardo verso il mare cercando di non perdere d'occhio il piccolo Junior.
" Tuo figlio? "domanda  Nicola
" Si.." dico guardando verso il mare
"Ma tu dopo l hai più trovata Anna? Abbiamo finito  il liceo che cercavi lei "
Francesca  sentendo il suo nome,  si gira verso di noi, completamente  attenta alla nostra conversazione.
" Si l ho trovato ,  l ho sposata,  siamo diventati genitori  di due bellissime  ragazza  " dico indicando verso le ragazze  intente a giocare con Junior
" Bellissime ragazze!  Dov'è  adesso Anna? "
" Ci siamo separati"
"Davvero? "
" Si.. Ora sto con lei " dico indicando Francesca vicino a me.
" Piacere Nicola " dice porgendole la mano
" Piacere Francesca "
" Bellissima  donna..  Giovanni  ha sempre  avuto un certo talento nel trovare le donne più belle " dice Nicola scherzando
" Simpatico!  Io e lei siamo sposati  e abbiamo due figli :Junior  e quarto piccolino " dico indicando Simone.
" Amico, sempre complicata la tua vita "
" A chi lo dici.. E tu? "
" Io sono sposato.. Mi sono sposato 18 anni fa e ho un figlio di 15 anni.. Che ne dici di andare a prendere  qualcosa  al bar? "
" Si va bene.. Francesca  ti dispiace se vado con lui? "
" No,  vai pure "
" Tu vuoi qualcosa ? "
" No, magari  prendi qualcosa per le ragazze , per Junior  "
" Si "
Gli lascia un piccolo bacio e dopo aver preso il portafoglio  posto nella borsa del mare mi incammino con Nicola verso il bar.
La spiaggia é bollente per questo  prendo le mia giabbate.
" Giovanni ,  scusa ma é giovanissima! .. Io l'avevo scambiata per tua figlia "
"No.."  dico ridendo
"È giovane? "
" Si.. Ha 25 anni "
" 25? Ma  a quanti anni l hai messa incinta? "
Il suo viso é abbastanza  sbalordito,  capisco che vedere un uomo sulla cinquantina d'anni con un ragazzina e con due figli piccoli possa spaventare o più che altro portare a giudicare,  me come un pedofilo e Francesca  come una ragazza  facile.
Ma non é così,  non si dicide di chi innamorarsi.
Io mi sarei innamorato di lei anche se avesse avuto la mia stessa età,cosa che viene difficile  da capire agli altri.
Arriviamo al bar e subito prendiamo posto ad un tavolino libero.
Nicola non fa altro che guardarmi aspettando una mia risposta.
Il barista arriva con il suo libretto dell'ordinazioni
"Due caffè " dice Nicola
" Ve li porto subito "
Il barista si allontana mentre Nicola non fa altro che attendere una mia risposta.
" Nicola,  può venire difficile capire.. Ma per favore  per un momento  non guardarmi come l'uomo  amato dalle donne,  ossessionato da loro, sempre in cerca della donna perfetta.. Ma ti parlo da amico .
Io e Francesca  ci siamo conosciuti  quando a lei mancava poco per compiere 18 anni.
Mi avevano  chiamato ad insegnare  nella sua scuola,  e tra i miei studenti , c'era  lei..
Ero sposato con Anna,  ma  appena l'ho vista ne se sono rimasto colpito.
Inutile  dire che abbiamo tentato di tutto per stare lontano  ma era impossibile .. A 18 anni lei é rimasta incinta e da li dopo alcune peripezie,  che ora tralascio,  di raccontare ,  ci siamo messi insieme  "
" Wow!" dice lui cercando di trovare le parole adatte
Il barista arriva con i due caffè  e dopo averlo posati davanti  a noi se ne c'è dietro il suo bancone..
"So che può sembrare  strano,  ma sono davvero innamorato  di lei "
" Si vede da come ne parli "
" Ti viene difficile  da capire forse "
" No, tranquillo ,  non ti giudico "
" Grazie  "
" Di niente ..  Allora dimmi,  a come ho capito ora insegni? "
" Si,matematica  e fisica.. Dopo essermi laureato avevo aperto un azienda  di ingegneria  ma alla fine andò in fallimento  e per questo mi sono buttato all'insegnamento .. Professore  precario ma meglio di niente .. E tu? "
" Io sono un cardiologo ..  Ho provato a fare i test di medicina  più per gioco che per realtà,  ma alla fine la fortuna ha voluto aiutarmi,  ho passato i test e d eccomi qui " dice sorseggiando il suo caffè
" Vedi?  Anche per uno come te c'è  speranza  " dico ridendo
" A quanto pare si! "
"Dottore! E ci se l'aspettava!"
"Non lo dire a me,  non ci scommettevo nulla sulle mie capacità.. Sai quanto ho sempre  odiato gli ospedali  e ora sono dottore "
" Io li odio tutt'ora   "
" Ma cos'è  quella cicatrice  sul petto? "
" Sono stato operato .. Mi hanno dovuto  mettere un pacemaker  dopo una serie di infarti "dico poggiando la mia tazzina ormai vuota sul tavolo
" Un infarto? "
Lui rimane scioccato,  ancora più di prima,  quasi con gli occhi lucidi
" No,  davvero amico,  dici sul serio? "
" Serissimo "
" Ma quanti infarti hai avuto precisamente ? "
" Ormai ho perso il conto.. Più di tre sicuramente .. Mi hanno sempre  detto  che l'ultimo infarto sarebbe stato quello letale.. Ancora lo sto aspettando" dico con una punta di ironia mentre il suo sguardo é piuttosto triste.
"Giovanni , mi dispiace.. Non sai quante volte mi sono chiesto dov'eri e sapendo che hai rischiato la vita molte volte mi fa male.. Io che ho sempre  rimandato il fatto  di venirti a cercare,  sempre per tempo.. Ma mi ero promesso  che un giorno  sarei venuto  a Roma "
" Anch'io,  non sai quante volte ho pensato ai tempi del liceo.. E desideravo ardentemente  venire qui "
" Mi dispiace  tanti amico mio  ,  sei ancora giovane,  hai dei figli piccoli, una moglie e sapere che dopo che rischi un infarto da un momento  all'altro "
" Prendo delle medicine  per tenere  il cuore sotto controllo ,  la debolezza  che ogni tanto mi porta, ma sono nelle mani di Dio.. E davvero tanta paura, di lasciare i miei figli e mia moglie soli "
" Sai che per qualsiasi  consulto puoi venire  da me. "
" Grazie  "
" Che ne dici stasera di mangiare insieme io, tu e le nostre mogli.. Senza figli "
" Va bene.. Mi sembra un ottima idea "
Questo viaggio mi sta portando tante soddisfazioni ,  io e Francesca  abbiamo migliorato il nostro rapporto  di coppia e ho ritrovato un mio vecchio amico.
Sapevo che questo viaggio era fondamentale  per la mia vita.

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