CAPITOLO 3

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Prendere una decisione

Pov's Burak

Sono accorto nei miei pensieri, cosa che ultimamente mi succede spesso, ma al momento non riesco a capire nessuno se non me stesso.

''Burak mi stai ascoltando?''

Mi urla contro Osman.

"A dire il vero non ho capito niente, ma comunque sia sono d'accordo per tutto ciò che hai detto."

Osman mi è sempre stato fedele.
Sin da quando eravamo piccoli lui mi è sempre stato vicino, anche nelle scelte più difficili.
Certamente ho preso una strada diversa rispetto alla mia famiglia ma ahimè, ciò che sono diventato non è tanto lontano dalla persona che è mio padre o mio zio.

"Dicevo che tuo padre, ovvero mio zio, vuole vederci immediatamente.
Le cose non stanno andando nel verso giusto, e se vuoi posso anche riferirti testuali parole uscite dalla sua bocca."

Lo fulmino con lo sguardo, sa già che non deve andare oltre perché ne ho le palle piene fino in bocca.

"Riferisci che fra tre giorni prendo un permesso e saremo da lui, nel frattempo aggiorna il giro e fai ciò che è di tuo dovere."

Parlo tranquillamente, nonostante tutto sa già come vanno le cose perciò non ha molta importanza ciò che posso dirgli di fare.
Il telefono che vibra sulla scrivania della mia camera arresta i miei pensieri.
So già di cosa si tratti.

"Pronto?"

Rispondo con molta, molta calma.

"Dottor Aslan, c'è un cadavere da esaminare le invio la posizione, stiamo aspettando lei per iniziare."

Non rispondo nemmeno e chiudo la linea, ormai conoscono il mio carattere che non è dei migliori, soprattutto quando ho i nervi fuori dal cervello.
Meglio non iniziare un dibattito.

"Osman ci vediamo tra un ora, nel frattempo prepara tutto."

Esco dall'hotel, in questi momenti il tempo è sempre una grande corsa, prendo immediatamente la mia moto, mi dirigo nel posto in cui mi hanno scritto tramite messaggio e il mio cervello non fa altro che pensare alla scelta che mio padre mi ha messo davanti.
Sono cresciuto con una cultura abbastanza forte, forse fin troppo chiusa per la mentalità di mio padre, essendo il primogenito non ho mai avuto molte possibilità di scelta se non quella di oppormi e basta, ma  ovviamente con delle conseguenze.
Da quando ne ho memoria ho assistito a cose terrificanti, ma con il tempo niente è migliorato, dopotutto questa merda è la mia vita.
Diventare un dottore è servito a pulire il culo all'intera famiglia se non razza, e adesso pretende che prenda una decisione?
Si sarà fottuto il cervello senza ombra di dubbio.

Pov's Norah

Finalmente sono nel mio letto a rilassarmi dopo questa giornata super stancante, non ci sono abituata dato che mio padre ha sempre fatto tutto al posto mio, persino questa piccola abitazione sembra essersi rilassata nella piena notte freddolosa di Milano, non so perché ma emana tanta tranquillità, certamente non sarà l'enorme villa che ho a Londra, non sono per niente paragonabili due stanze contro le 24 mega stanze che sola una di essa ne forma l'intera abitazione di questa piccola casa.
Comunque sia mio padre ha pensato a tutto anche in lontananza, ha fatto rifornimento di mangiare per almeno due mesi, ovviamente solo ed esclusivamente cibo dannatamente sano.
Forse non avere delle amiche mi ha totalmente emarginato dal mondo, non conosco tante di quelle cose che magari alle volte si legge nei libri, ma non mi lamento, certamente c'è chi è messo peggio, almeno credo.
Sto per chiudere gli occhi quando il mio cellulare mi sveglia dai miei dolci pensieri.
Ma la cosa più importante è chi può essere in piena notte?
Di certo non la mia famiglia poiché, a detta loro, dormire è importante per il nostro corpo e va interrotto soltanto per il lavoro, meglio non pensarci troppo.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora