Capitolo 63.

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Pov's Burak

Cammino avanti e indietro.
Sono nervoso a dismisura.
Norah non è ancora riemersa, eppure gli ho detto più volte che sarebbe dovuta essere puntuale.

"Osman, com'è la situazione in Villa?"

Mio cugino nonché il mio informatore personale si trova già in Villa.
Si è dedicato anima e corpo, nell'organizzare l'evento.
Oggi tutti quanti sapranno che Norah sarà la mia futura moglie.
Mio padre ha insisto tanto, voleva che tutte le tradizioni fossero rispettate.

"Tutto sotto controllo.
Tra non molto daremo inizio.
Hai spiegato tutto a Norah?"

Ovvio che no, non me ne ha dato modo.
Da quando siamo tornati dalla nostra futura casa, si è chiusa nel suo silenzio.
Ha fatto in modo che nonostante vivessimo tutti e due qui,non ci beccassimo.
Si è persino preoccupata di lasciarmi il cibo di lato, quando si cucinava per lei.

"Gli spiegherò tutto per strada, tra non molto partiamo."

Osman sembra nervoso, io più di lui.
Se stasera tutto va bene, tra una settimana esatta,Norah porterà il mio cognome ed io salirò al trono.
Verrò consacrato capo clan.
Diventerò a tutti gli effetti il suo successero di mio padre,come tale avrò l'ultima parola in affari.
Ovviamente vorrà l'erede, vediamo quanto complicato sarà convincerlo a darmi del tempo.

"Non fare incazzare tuo padre Burak, è già parecchio nervoso.
Tutto fratello si è presentato ubriaco e lo ha rinchiuso nella sua stanza con sua moglie.
Gli ha vietato di presenziare,per non creare scandali.
Quindi di a Norah di non combinare casini."

Come se fosse facile convincere questo essere a fare ciò che voglio.
Non voglio arrivare alle maniere forti, però alle volte sembra che voglia questo.
Mio padre non fa che peggiorare la situazione con mio fratello.
Così facendo me lo sta mettendo contro.
Lo sta esiliando da tutto.
Non gli importa che lui sia nato e cresciuto per questo posto, non come me.
Lui si che ha dedicato tutta la sua vita,e solo perché non potrà avere un figlio,non potrà mai salire al trono.

"Ci provo Osman, non è facile.
Ha invitato anche la sua famiglia?"

Tossisce e la cosa mi puzza.
È nervoso e sicuramente mi sta nascondendo qualcosa.

"Si, ed ha anche invitato il suo pretendente.
Non so perché l'abbia fatto, ma sarà presente lui con tutta la sua famiglia"

Stringo con forza il cellulare e rischio sul serio di frantumarlo.
Che cazzo gli salta in mente?
Se fa qualche scenata, rischia di rovinare tutto.
Non saremo così credibili davanti a tutti gli altri clan.

"Assicurati che non sia armato.
Al resto penso io."

Riattacco e vado verso la stanza dove Norah si sta preparando.
Busso e sento qualcosa che va dritto sul pavimento.

"Ho quasi finito."

Urla e sono tentato di entrare solo per prenderla in giro.
È agitata.
Lo sento dalla sua voce tirata.
Anche se è tutto un gioco, mi sento anche io una strana sensazione nello stomaco.

"Muoviti, gli ospiti non devono attendere.
Mio padre e già incazzato,non è garbato quando e incazzato."

Questa è la cosa che più mi preoccupa.
Non so come si evolverà questa serata, ne abbiamo fatto di strada.
Un perenne tiro e molla, ma finalmente sembra che ci siamo.
Tutti e due siamo quasi arrivati al capo linea.
Se tutto va come dovrebbe, avremmo tra non molto i nostri obbiettivi a portata di mano.

"Ok sono pronta."

Dei passi delicati e il rumore dei tacchi, mi fanno tornare sull'attenti.
Il mio cuore batte al ritmo del ticchettio dei tacchi.
Non so nemmeno io come mi sento, ma una strana pressione nella bocca dello stomaco non mi lascia del tutto respirare bene.
Calmati Burak.

"Pensi che vada bene questo abito?"

La sua voce delicata si espande per tutto il corridoio.
È davvero un angelo, avrà tutti gli occhi puntati questa sera.
Nessun diamante potrebbe rendergli giustizia.
Lei e già un diamante che brilla di luce propria.
Che cazzo dico!
Da quando sono così sentimentale?
Stare lontano dagli affari, mi ha fatto ammorbidire il cuore.
Che rammollito.

"Quindi?
Va bene o non va bene?"

Mi guarda di sottecchi, è parecchio nervosa, almeno quanto me.
Solo che lei riesce a mostrarlo, io riesco bene a camuffarlo ed è meglio così.
Immaginati che razza di rammollito.

"Va bene.
Abbastanza signorile e al tempo stesso adatto a te."

Che cazzo vado sparando?
Che significa?
Ho perso anche la capacità di esprimere due parole?

Annuisce e porta lo sguardo verso la cucina.
Mi sposto e la lascio passare.
Il suo profumo mi colpisce e sento le mie terminazioni nervose andare in tilt.
Quasi la costringerei a rimanere qui.
Invece la lascio camminare,la guiderò in mezzo a quel branco.
Farò di tutto affinché venga danneggiata il meno possibile.

"Possiamo uscire?"

Sembra impaziente, continua a camminare per tutta la cucina.
Il trucco da lei creato la rende più sensuale, adulta e sicura di se.
Solo chi la conosce, può capire che invece è nervosa ed impaurita.

"Calmati, ti ho atteso per due ore.
Ora rilassati,metti il sopra abito e andiamo."

Caspita, è davvero capace di rendermi sempre nervoso.

"Si signore."

Come cazzo mi ha chiamato?
Signore?
E perché sta ridendo sotto i baffi?
Sta cercando di allentare la sua tensione scherzando sulle nostre usanze?
Questo suo senso dell'umorismo gli morirà subito quando entreremo e si presenterà a mio padre.
Immagino già la sua faccia sbigottita, spero solo che non si faccia prendere dalla rabbia.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora