Capitolo 72

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Pov's Norah

So che determinati argomenti lui non vuole che si tocchino, ma stiamo giocando entrambi.
Voglio solo essere sicura che mantenga la sua promessa.
Senza il suo aiuto ad oggi, per come si sono evolute le cose, non riuscirei più a scappare.
Sanchez, quel viscido che mi pretende,non aspetta altro.

"Chiudi il discorso.
Ne parleremo domani."

Spegne la tv e si gira dandomi le spalle.
Odio questo muro che mette quando deve parlarmi e mettere in chiaro le cose.
Mi distendo anche io.
Non so perché sia rimasta qui.
Non voglio dargli l'impressione che avrà altro da me.
Non mi piace e non mi piacerà mai.
Piuttosto mi faccio suora.
Non lo sopporto.
È scontroso arrogante e presuntuoso la maggior parte del tempo.
Per non parlare del suo costante cambio repentino di umore.

"Insopportabile."

Si gira di scatto e sussulto.

"La protesti smettere di fare la bambina.
Se ti ho detto che no ne voglio parlare,non parlo.
Limitati a stare al tuo posto.
Sei tu insopportabile."

Lo odio a dismisura,mi alzo di fretta e furia e nonostante tutte le paure che ho,me ne vado in camera mia.
Esco e sbatto la porta con fare violento.
Pensa che rimarrò in silenzio,ma si sbaglia.
Prima supero le mie paura,prima riesco ad emerge dall'oceano nella quale mi sento di essere sprofondata.
Sono una bambina certo,bambina che pensa di poter usare a suo piacimento.
Mi impongo sempre di cambiare ed invece non riesco a fare quel salto nel cambiamento.

"Norah."

Lo sento urlare.
Cammino più velocemente ed entro nella mia stanza.
Mi chiudo la porta a chiave e mi appoggio ad essa.

"Apri."

Batte con forza un pugno sulla porta.

"Non aprirò un bel niente.
Sappilo."

Non mi importa se pensa che sia caduta in basso ma spero che il doppio senso gli arrivi.
Spero che il concetto che non avrò mai niente a che fare con lui, gli arrivi.

"Apri Norah,mi sto incazzando parecchio."

Perché dovrebbe incazzarsi?
Cosa sono per lui?
Niente.
Quindi non capisco questo suo atteggiamento.

"Vattene."

Picchia più forte e tra non molto sono sicura che scardinerà la porta se continua così.

"Giuro che abbatto la porta,Norah.
Apri."

Picchia con violenza e solo per paura che rompi la porta la apro.
Entra come una furia e mi afferra le braccia.

"Lasciami Burak."

Cerco di fare forza ma la sua stretta è davvero irremovibile.

"Non osare mai più andartene così.
Non osare più chiudere la porta a chiave.
Giuro che la prossima volta la sfondo."

Non capisco davvero il suo atteggiamento.
Mi fa paura.
Mi da l'impressione di uomo sposato che usa la sua forza per mettere a tacere sua moglie.

"Io faccio ciò che voglio,adesso lasciami."

Rimuovo con forza le mie braccia dalla sue mani.
E davvero furioso.
Io lo sono più di lui.
Non gli deve nemmeno balenare il pensiero.
Mi osserva con aria di sfida,ed io reggo il suo contatto visivo.
Non mi farò piegare un altra volta.

"Sono una bambina no?
Prendili come se fossero capricci."

Mi fulmina totalmente, non mi ha mai guardato con così tanto disprezzo.

"È quelli che sono.
Sono solo dei stupidi capricci.
D'ora in poi limitiamoci al minimo indispensabile."

Cosa sarebbe il minimo indispensabile per lui?
Una cosa è certa,non mi interessa minimamente ciò che pensa di fare.
Sa benissimo che tanto farò sempre come voglio.
Ho passato una vita in gabbia,non voglio più dover stare chiusa.

"Perfetto.
Se vuoi accomodarti fuori,ti ringrazio."

Gli indico l'uscita e quando sarà uscito giuro che finirà per sempre,anche il minimo scambio di parole.
Mi limiterò a parlare solo delle cose inerenti al matrimonio,dopo che ci sposeremo e tirerò fuori Fanny da casa di quel porco di mio padre, scapperò con lei.

"Domani alle 8 siamo già fuori casa.
Fatti trovare pronta."

Esce e si sbatte la porta dietro.
Tiro un sospiro di sollievo,mi siedo nel letto.
Domani so già che sarà un altra giornata peggiore di questa.
Questa volta però non sarò la solita Norah,tenterò in tutti i modi di tenermi la bocca cucita.
Non ho bisogno di un uomo per tirare Fanny fuori di lì, quindi se mi sarà di ostacolo anche Burak,non esiterò a lasciarmelo dietro.
Certo,ciò potrebbe anche compromettere la mia carriera lavorativa,ma non mi importa.
Sono stanca di aggrapparmi alle persone,voglio essere libera ed indipendente di vivermi la mia vita.
Il solo pensiero di diventare un cagnolino di sua proprietà mi fa accapponare la pelle.
Non accadrà mai, che sia chiaro.
Il matrimonio non sarà altro che un motivo per aggiustare i nostri problemi,il resto sarà solo contorno.
Odio tutti.
Odio persino me stessa,che non sono in grado di prendermi la mia vita in mano per viverla come vorrei.
Ma cambierò,che piaccia o no agli altri.
Se la vita mi sta mettendo davanti a tutti questi problemi e perché infondo so che mi sta spingendo a crescere e lo farò.
Vedremo la bambina viziata e dispettosa quando scomparirà.
Ucciderò persino la mia infantilità.
Promesse su promesse che non sono in grado di rispettare con me stessa,ma questa volta sarà diverso.
Lascio vagare la mia mente altrove sino ad abbandonarmi in sonno profondo.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora