Capitolo 86.

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Pov's Norah

Il sole inizia a calare all'orizzonte, tingendo il cielo di sfumature arancioni e rosa mentre ci sediamo su una panchina di legno di fronte a una piccola piazza.
Il rumore delle risate dei bambini che giocano ci circonda, e per un attimo mi dimentico della pressione e della paura.
Tuttavia, il pensiero di Fanny mi riporta alla realtà.

"Burak."

Dico girandomi verso di lui.

"Dobbiamo parlare del nostro piano. Dobbiamo muoverci.
Non possiamo restare qui a lungo."

Lui annuisce, ma il suo sguardo è distante.

"Lo so, Norah.
Ma prima dobbiamo assicurarci di essere al sicuro.
Con la taglia che tuo padre ha messo sulla tua testa e mio padre che ci cerca, ogni passo deve essere calcolato."

"Sì, ma il tempo sta per scadere."

Ribatto con la frustrazione che affiora nella mia voce.

"Fanny ha bisogno di me.
E ogni secondo che perdiamo è un secondo in più in cui lei potrebbe essere in pericolo.
Non possiamo semplicemente aspettare."

"Capisco la tua preoccupazione per Fanny."

Dice Burak, ma la sua espressione è dura.

"Ma non possiamo permetterci di essere impulsivi.
Dobbiamo pianificare ogni dettaglio. Se facciamo un errore, potrebbe costarci tutto."

"Non voglio più pianificare!"

Esclamo,alzando la voce.

"Voglio agire!
Mio padre non si fermerà fino a quando non avrà quello che vuole.
E io voglio Fanny!
Voi volete distruggere tutto ciò che ha fatto, giusto?"

La tensione tra di noi aumenta, e mi accorgo di come stia lottando con le proprie emozioni.

"Sì, voglio fermare mio padre.
Ma non solo per me.
Anche per te e per Fanny.
La sua ossessione con l'erede, con la sposa... è malsana.
Devo liberarmi di questi demoni, Norah.
E questo non accadrà se ci lasciamo prendere dal panico e agiamo senza pensare."

"E pensi che stando qui a discutere possiamo salvarla?"

Chiedo,lottando per mantenere la calma.

"Io non posso!
Non voglio continuare a fuggire! Voglio riprendere la mia vita, e voglio Fanny al mio fianco!"

La frustrazione di Burak esplode.

"E allora che ne sarà di noi?
Cosa faremo se falliamo?
Non voglio vedere un altro membro della mia famiglia distruggere ciò che ho.
Non voglio che tu diventi l'oggetto del desiderio di mio padre.
Non voglio che tu sia solo un altro trofeo per lui."

Le sue parole colpiscono nel segno, e sento un brivido lungo la schiena.

"Tu... tu pensi che questo sia ciò che voglio?
Essere solo un oggetto?
Io voglio essere libera, Burak!
E voglio Fanny.
Non vuoi che mio padre distrugga anche la sua vita, giusto?"

"Naturalmente,non lo voglio."

Risponde, la voce ora è più calma, ma la tensione tra di noi è palpabile.

"Ma ci sono cose che non possiamo controllare.
I nostri padri ci stanno cercando.
E la mia famiglia... è un disastro.
Mio fratello... è un pezzo di merda. Ha sempre voluto tutto ciò che io ho, e ora sta cercando di distruggermi."

"Ti capisco."

Dico,cercando di raggiungerlo.

"Ma non possiamo permettere che il passato ci paralizzi.
Dobbiamo concentrarci su quello che possiamo fare adesso.
Tu vuoi distruggere tuo padre e tutto ciò che rappresenta, giusto?
Io voglio liberarmi dal controllo di mio padre.
Dobbiamo unirci."

L'espressione di Burak cambia.

"Hai ragione.
Non possiamo permettere ai nostri padri di controllarci.
Ma voglio che tu sia consapevole dei rischi.
Questa non è una semplice fuga.
È una guerra."

"Sono pronta a combattere."

Rispondo, sentendo la determinazione crescere dentro di me.

"Ma abbiamo bisogno di un piano. Dobbiamo trovare Fanny.
E poi, una volta che l'avremo salvata, affronteremo i nostri padri.
Insieme."

Burak mi guarda, e per un attimo vedo una scintilla di speranza nei suoi occhi.

"D'accordo.
Facciamo un passo alla volta.
Prima troviamo un posto sicuro dove possiamo pianificare.
Poi andremo a prendere Fanny."

"Sì."

Dico sentendomi più forte con la sua presenza al mio fianco.

"E quando sarà tutto finito, finalmente potremo vivere la vita che abbiamo pianificato."

Mentre parliamo, il sole tramonta lentamente, e la bellezza della scena sembra contrastare con la realtà dura che stiamo affrontando.
Ma mentre guardo Burak, sento che non siamo soli in questa battaglia.
E insieme, possiamo affrontare qualsiasi cosa.
Anche se alla fine di tutto potrebbe esserci una separazione, non posso negare che Burak ha rappresentato una parte importante della mia vita.
I suoi modi di fare, il suo modo di farsi rispettare sia sul lavoro che nella vita personale sono eccezionali.
Vederlo agire come un medico, esaminare cadaveri con una professionalità e un'autorità che raramente ho visto, mi ha rapita fin dal principio.
Ricordo il primo giorno in cui l'ho visto al lavoro, quando ha impartito ordini con una sicurezza che mi ha lasciato senza parole.
Era come se avesse il controllo totale della situazione, e questo mi ha affascinata.
Lavorare al suo fianco, però, è stata un'esperienza imbarazzante e, allo stesso tempo, una battaglia interna. Ogni volta che entravamo in sala autoptica, sentivo il peso della mia inadeguatezza.
Come posso competere con la sua determinazione e il suo talento?
Nonostante siano passati mesi da quando ci siamo coalizzati per questo assurdo matrimonio, tutto sembra essere accaduto troppo in fretta.
È incredibile pensare a come siamo arrivati a un punto in cui la nostra unione è diventata un mezzo per ottenere ciò che desideriamo.
Ma, nonostante il nostro legame si sia intensificato, ho la sensazione di non conoscerlo abbastanza.
C'è sempre un lato di lui che rimane all'oscuro, come se stesse nascondendo la sua vera essenza.
Ogni volta che cerco di avvicinarmi a lui, c'è una barriera invisibile che sembra separarlo da me.
È come se lui stesso si vergognasse di mostrare quel lato vulnerabile, e questo mi fa sentire frustrata.
Non posso fare a meno di chiedermi quali segreti porti nel cuore, quali demoni stia combattendo.
La sua vita, la sua famiglia e il peso delle aspettative su di lui sembrano essere un fardello che non è disposto a condividere.
Eppure, non posso ignorare quanto sia stato importante per me.
La sua forza, la sua determinazione e il modo in cui affronta le sfide sono una fonte d'ispirazione.
Ma voglio di più.
Voglio conoscerlo davvero, non solo come un partner in questo gioco per la libertà, ma come l'uomo che è. Voglio capire cosa lo motiva, cosa lo fa tremare e cosa lo rende vulnerabile.
E, soprattutto, voglio che sappia che può fidarsi di me.
Con un respiro profondo, mi riprometto di affrontare questa questione.
Non posso più rimanere in silenzio mentre ci muoviamo in questo labirinto di inganni e segreti.
È tempo di scoprire chi è veramente Burak e di permettere che anche lui conosca la vera Norah.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora