CAPITOLO 4

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Ci mancava soltanto lei

Pov's Burak

Rientro in Hotel verso le sei del mattino, ho perso fin troppo tempo e tra un whisky e l'altro non ho capito più niente.

"Osman hai risolto?"

Chiedo buttandomi nel letto della mia suite.

"Si Burak stai tranquillo, ho anche fatto i biglietti per il volo."

Perfettino del cazzo.

"Quindi spiegami meglio il tutto."

Ordino.

"Non c'è nulla da spiegare, o per lo meno nulla che tu non sappia.
Tuo padre è stato abbastanza chiaro, trasferimento, se non addirittura abbandonare adesso questo lavoro, che come ben tu sai serve come copertura.
Ah cosa più importante, serve un matrimonio per un erede.
Lui sostiene che sei già in età molta avanzata dato che hai quasi 38 anni.
Non riescono a fermare tra l'altro, le proteste dei commercianti e in tutto questo vuole che tu salga al potere."

È tutto ciò che non voglio io, almeno in parte.

"Sa già come la penso, se devo salire al potere voglio soltanto il giro della droga, tutto il resto può passarlo a mio fratello."

Mi guarda perplesso quello che più che cugino è un fratello.

"Sei pazzo o cosa?
Cioè vuoi che tuo fratello abbia il tuo stesso potere?"

Quasi non si strozza con la sua stessa saliva.

"Non me ne fotte un cazzo, so già che sarà abbastanza in gamba tanto quanto me, e il nostro nome così è salvo."

Posso essere pazzo e loro possono pensare ciò che vogliono, a me basta soltanto il giro della droga, con mio fratello continuerà sempre la nostra dinastia, quindi che motivo ho di allarmarmi così tanto come fanno loro?

"Questo significa dividere una famiglia a metà, con due poteri differenti e non sarà una buona cosa."

Cerca di farmi ragionare ma ho già preso una decisione e di certo non la cambierò.

"Non voglio entrare in altre schifezze, mi basta già quello che ho.
Comunque non sto abbandonando mio fratello se ha di bisogno ci sono.
Ma non voglio comandare nessuno se non il mio giro, la famiglia sarà sempre unita ed è la scelta migliore.
Detto questo fammi dormire almeno un oretta.
Ho un autopsia alle undici."

Osman sa essere abbastanza paranoico, ovviamente non ama mio fratello e nemmeno io.
Almeno ho la speranza che dividendo il potere potremmo iniziare a dialogare civilmente.

"Te ne pentirai, ma poi sarà troppo tardi, vedrai."

Se non si tappa la bocca rischia un occhio nero.

"Osman mi stai rompendo il cazzo adesso, la decisione è stata presa.
Argomento chiuso."

Non mi risponde nemmeno, sa già che è tempo perso e finalmente chiudo gli occhi facendomi cullare dai miei pensieri o come meglio dire dalla parola matrimonio.

Pov's Norah

Arrivo puntuale, menomale, all'università.
È stata una notte da dimenticare e sicuramente i docenti sapranno già tutto, quindi mi accomodo in un posticino molto lontano e nascosto dell'aula con la speranza che nessuno mi veda.
La stanza inizia a riempirsi, tutti mi ignorano e io mi sento così inadatta che vorrei scomparire.

"Buongiorno ragazzi, come ben sapete alcuni di voi sono stati già chiamati per affiancare dei medici e ad eccezione di una dottoressa, alcuni sono andati molto bene, con molta sicurezza.
Abbiamo chiesto ai medici di compilare una tabella con dei voti così da poter decidere anche noi su cosa sia meglio indirizzarvi o c... "

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora