Capitolo 62

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Pov's Norah

Seguo Burak, si fa strada nel vialetto sino a raggiungere la sua casa nuova.
È davvero patetico chiamarla casa, è una reggia.
Più grande delle case che possiede papà, non avevo mai visto una casa così nascosta in mezzo al verde ma soprattuto così gigante.
Potrebbe entrarci un esercito intero.
Che se ne farà di una casa così grande?
E perché i cancelli attorno sono così alti?
Non salterebbe l'idea a nessuno di scavalcare.

"Prego."

Si gira e si posiziona di fianco alla porta blindata.
Mi lascia lo spazio libero,facendomi entrare per prima.
È completamente vuota, le grandissime vetrate fanno entrare la luce da tutte le angolazioni.
Davvero mozzafiato.
La pace dei sensi, potrei invecchiare davanti la finestra, leggendo un libro e di tanto in tanto perdendomi ad osservare la natura.
La parte che mi colpisce e senz'altro l'esterno, ma l'interno gli fa concorrenza.
Ottimi gusti.

"Che te ne pare?
Vieni, da questa parte."

Sono frastornata, queste piccole prime volte dovrei condividerle con un mio ipotetico fidanzato eppure le sto condividendo con un lunatico, nervoso pazzoide.

"Qui ci sarà la stanza da pranzo.
La cucina invece sarà da quest'altra."

Lo seguo e lo ascolto, mi sembra di rivivere questo momento.
Continuiamo a camminare ma non lo sto più a sentire.
Le stanze di sopra sono tutte grandi e ben distribuite, non so ancora quante persone verrano a starci.
Ha pensato davvero a tutti i minimi spazi.
Progettato ogni minima cosa.
Cosa fondamentale, ogni stanza ha un bagno.
Ciò significa che non occorrerà uscire di stanza.

"Fine del giro turistico.
Scegliti una stanza e decidi come vorrai sistemarla."

Scuoto velocemente la testa,non intendo scegliere un bel niente.
Va anche bene una stanza della servitù,l'unica cosa che mi importa e portare fuori da casa di mio padre Fanny.
Più passano i giorni più la rabbia di quel verme aumenta.
Ha messo a soqquadro tutto i posti possibili e immaginabili.
Quando scoprirà che mi ha sempre avuta sotto i baffi,andrà in escandescenza.
Burak lo sa che tipo di persona può diventare mio padre?
E se ci facesse del male il giorno del matrimonio?

"Norah, non incominciare.
Avrai una stanza tua, a meno che non hai voglia di condividere la mia,con me."

Sta scherzando,presumo.
Questo suo senso dell'umorismo che ogni tanto compare,mi scombussola.
Mi abituerò mai ad un uomo come lui?

"Smettila, non mi interessa dell'arredamento, della stanza e tutto.
Voglio solo che portiamo Fanny qui."

So che ne abbiamo già discusso, ma il mio pensiero fisso sarà per lei se non l'avrò con me.
Più andiamo avanti, più mi preoccupa la sua incolumità.

"Potresti smettere di fare la bambina?
Ti ho già detto che potrà venire quando ci sposeremo.
Chiudi questo discorso.
Goditi questi ultimi giorni da single."

Come se veramente mi sposassi e la mia vita cambi davvero.
Non cambierà un accidente.
Rimarrò sempre sola e fuggitiva.
Certo,stando con lui non avrò bisogno di fuggire perché tra clan e clan,la porta data, viene portata avanti.
So che mio padre troverà un modo per arrivare a me.
A costo di levarmi la vita.

"Certo, dovrei fare finta di nulla e godermi la vita quando chi mi vuole bene sta soffrendo.
Hai un cuore?"

Inarca un sopracciglio e mi guarda con aria di sfida.
Si avvicina lentamente e io arretro sino ad appiccicarmi al muro.

"Non ho un cuore, non l'avevi capito?"

Eccome, sin dal primo momento.
Sempre acido e sgarbato.
Sembra che sia il suo hobby torturarmi con i suoi cambi di umore.

"Sin da subito."

Rispondo in maniera tagliente e lui continua ad avvicinarsi sempre di più al mio corpo.
Posiziona la mani sul muro, di lato alla mia testa.
Si abbassa all'altezza del mio orecchio e sento il fuoco impossessarsi di me.

"Smettila di fare la dura.
Potrai avere la vita che vuoi.
Devi solo far correre il tempo."

Respiro profondamente, lui non si è ancora allontanata ed il mio cuore sembra impazzito.
Il suo profumo forte mi ha letteralmente stordita.
Profuma di uomo, con mix di incazzamento e stanchezza.

"Ok."

Chiudo il discorso perché voglio solo che esca dal mio campo visivo.
Perché si avvicina così tanto?
Ho capito che è la classica persona che cerca il contatto, ma può anche evitare con me.
Almeno spero che lo legga il mio sdegno in volto.
Oppure non è proprio così?

"Tornando hai discorsi seri, dovremmo scegliere tutto l'arredamento e i colori delle varie pareti che cambieremo."

Mi soffia vicino l'orecchio e mi sposta i capelli.
Di botto arretra mi guarda di sottecchi e si allontana.
Sa proprio come abbindolare una donna, non una come me però.
Io non sono il tipo di donna che si fa domare.

"Ok, quindi il gioco che dovrei fare e dirti si a qualsiasi cosa tu voglia?"

Non riesco nemmeno a termine la frase che vorrei già sprofondare sotto terra.
Ho solo capito ora la mia frese con dentro tutto il doppio senso che lui sta già pensando.
Sorride sotto i baffi e le vampate di colore aumentano.

"Non credo che mi diresti si, per tutto."

Bene, per lo meno sa che non mi abbasserei così in basso.
Sembra quasi dispiaciuto, o semplicemente odia quando trova un donna che gli pone dei limiti.
Odio il fatto che dovrò fingere di essere sua moglie, odio il pensiero di sentire anche solo un contatto riavvicinato con lui.
Spero che finisca tutto al più presto e che questo resti soltanto un lontano ricordo.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora