CAPITOLO 6

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Lunatico

Pov's Burak

Aspetto il rientro di Osman al pub, che nonostante gli abbia detto di farlo sgombrare continua ad essere super affollato.
Tutto questo provoca in me ancora più rabbia di quanta io ne possa reggere giornalmente.
Sto per sbraitare contro tutti i ragazzi qui presenti quando l'arrivo di mio cugino cattura la mia attenzione.

"Chiama Clara nel mio studio."

Gli urlo contro e fortunatamente obbedisce senza nemmeno fare domande, adesso aspetto soltanto quella troia.
Non riesco a calmarmi, non sono per niente lucido e non appena ho il suo viso da puttana davanti le riservo uno schiaffo talmente forte da farla cadere per terra.

"Burak ma che cazzo stai facendo?"

Osman è sorpreso ma la rabbia ha preso il sopravvento.

"Dimmi che cazzo ti ha fatto quella ragazza, è sputa dalla tua bocca succhia cazzi soltanto la verità."

Gli urlo contro mettendole la mia mano destra nel collo per alzarla dal pavimento.
Manca poco e la strozzo, ne sono sicuro.

"Giuro, volevamo soltanto divertirci e dato che lei non si difendeva mi è..."

Non la faccio nemmeno finire di parlare che gli do nuovamente uno schiaffo, la mia pazienza ormai è finita da un po'.
Osman mi spintona per far uscire questa misera puttana dalla stanza immediatamente.

"Che cazzo ti prende?
Me lo spieghi?"

Continua ad urlare ma non gli rispondo, è un continuo gridare forse ho bisogno di prendere aria.
Esco anche io dal mio studio e vedo tutti i ragazzi fissarmi, nessuno osa fare domande, so essere abbastanza cattivo quando voglio.
Esco dal locale, prendo la moto e vado verso un punto a me ancora ignoto.
Devo fare rientro in turchia prima che sia troppo tardi, il cervello non connette più poiché pensa a lei così indifesa per terra.
Non sono per niente un gentiluomo e se vengo provocato così inutilmente posso essere talmente bastardo da fare schifo.
Mi fermo soltanto perché il telefono sembra non volersi fermare più di squillare e la testa mi sta letteralmente scoppiando.
Rispondo in modo truce.

"Dottor Aslan c'è un cadavere da esaminare le mando l'indirizzo co..."

Non lo faccio finire di parlare perché non mi interessa, ho altro a cui pensare.

"Chiama anche la dottoressa Evans e digli di venire sul posto."

Chiudo il telefono e soltanto ora mi rendo conto di ciò che ho fatto, forse ho bisogno di sapere come sta.
Mi metto in viaggio e quando arrivo a destinazione si ripete la mia solita routine.

"Dottore mi raccomando trovi il motivo di questo orrore.
Dottore aspettiamo sue notizie..."

Le domande come sempre non smettono di farsi strada alle mie orecchie e tutto mi da ai nervi, finalmente entro nella stanza piena di carabinieri e vedo, oltre il cadavere, lei.
La guardo per minuti interminabili, qualcosa in lei non va ma al momento devo pensare ad altro.

"Buonasera, chi ha trovato il cadavere?"

Dico in modo sicuro girando intorno al morto per capire da dove devo iniziare.

"La figlia, ha detto che era ancora viva quando l'ha trovata."

Capsico, meglio iniziare allora.

"Dottoressa Evans a lei l'onore."

La stuzzico con un sorrisetto stampato in faccia ma lei sembra andare in panico e mi fissa negli occhi.

"Io, io forse non..."

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora