Capitolo 89.

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Pov's Burak

Le prime ore del mattino si diffondono nel caravan, e mentre Norah dorme profondamente al mio fianco, un brivido di eccitazione mi attraversa.
È strano,ma in questo momento,mi sento nel posto giusto al momento giusto.
La sua presenza accanto a me è un mix di conforto e adrenalina, un equilibrio perfetto di emozioni.
La verità è che,nonostante le nostre litigate frequenti,la sua energia giovanile mi tiene vivo.
È come se ogni volta che la guardo, scoprissi qualcosa di nuovo in lei.
La osservo mentre dorme, i suoi capelli disordinati che si spargono sul cuscino.
È dannatamente bella, e il pigiama aderente evidenzia le curve del suo corpo.I suoi capezzoli,anche se invisibili,sembrano quasi avere una vita propria,e l'immagine di lei mi colpisce come un fulmine.
Devo allontanare questi pensieri.
Se Norah si sveglia e mi coglie a fissarla, l'atmosfera si farebbe complicata, e non voglio rovinare la nostra mattinata.
Così, con un sospiro, mi alzo e mi dirigo verso la zona giorno, chiudendo delicatamente la porta della camera dietro di me.
È meglio rimanere concentrato sulla colazione.
Mi metto subito a preparare una ricca colazione.
Oggi voglio davvero fare le cose per bene.
Le pentole e le padelle cominciano a clangere mentre cucino i pancake, l'odore della pastella che sfrigola sulla piastra è un invito a iniziare la giornata con energia.
Mentre lavoro,cerco di mantenere il pensiero lontano da ciò che ho visto in Norah.
Voglio godere di questi momenti insieme,ma non voglio confonderli.
Poco dopo, la porta della zona giorno si apre e Norah entra, visibilmente scombussolata dal sonno.
Mi fissa per un momento e il suo sguardo va a colpire il mio torso nudo.
Per un attimo, il tempo sembra fermarsi.
Avrei dovuto mettere una maglietta, ma dimentico sempre quanto possa essere potente l'effetto della mia nudità su di lei.

"Buongiorno."

Dico cercando di mantenere la calma, anche se il suo sguardo mi fa sentire vulnerabile.

"Buongiorno."

Risponde con la voce ancora impastata dal sonno.
Si muove verso la tavola, i suoi occhi brillano di curiosità mentre si avvicina a me.

"Cosa stai preparando?"

"Pancake."

Dico, cercando di distrarmi con il lavoro.

"Ho pensato che ci meritiamo una colazione speciale."

"Wow, sei diventato un cuoco provetto."

Dice con una nota di sarcasmo nella sua voce, ma c'è anche ammirazione. La vedo cercare di trattenere un sorriso mentre mi osserva, e questo mi fa sentire un po' più a mio agio.

"E tu?
Cosa hai fatto di speciale per me?"

La sfido, alzando un sopracciglio.

"Ehm... ho dormito?"

Replica, alzando le spalle con una certa nonchalance, ma il suo sorriso tradisce l'innocenza.
Le due risate che scambiamo sembrano spezzare la tensione tra di noi, e mentre ci prepariamo a mangiare, sento che la mattinata potrebbe riservare sorprese.

"Dopo colazione,dobbiamo pianificare la nostra prossima tappa. Dobbiamo fare ricerche sull'Albania e sui posti dove possiamo sistemarci."

"Giusto."

Dice, sedendosi al tavolo, e i suoi occhi brillano di entusiasmo.

"E voglio sapere di più su come pensi di farci sposare lì."

"Ho già un'idea."

Rispondo, mentre le porgo un pancake.

"Ma dobbiamo assicurarci che non ci siano problemi.
Trovare un comune che non ci conosca è la chiave."

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora