Capitolo 97

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Pov's Burak

Sento il cuore battere nel petto, ogni colpo un promemoria del pericolo imminente che ci circonda.
La ferita sul mio braccio brucia, un costante richiamo alla realtà.
Sento il peso della situazione addosso come un macigno.
La tensione nell'aria è palpabile.
Mi volto verso Norah, il cui volto è pallido e preoccupato.
Non posso permettere che il suo stato d'animo influenzi la nostra situazione.

"Dobbiamo muoverci."

Dico, cercando di infondere in lei un po' della mia determinazione.
Mi metto alla guida, le mani serrate sul volante.
Non è solo il dolore al braccio a tormentarmi, ma anche la crescente consapevolezza che ogni secondo conta.
I rumori vicino a noi sono sempre più frequenti, e so che non ci sbrighiamo restiamo fottuti.

"Norah, devi aiutarmi a trovare un posto sicuro, lontano da qui. Dobbiamo allontanarci da questo posto il più rapidamente possibile."

"Okay."

Risponde con voce tremante ma risoluta.
Inizia a cercare su Google Maps, le sue dita scorrono veloci sullo schermo del cellulare.
La sua mente è agile e, nonostante la paura, riesce a mantenere la lucidità necessaria.

"C'è un paese a un'ora di distanza.
Si chiama Gjirokastër."

"Perfetto."

Dico, mentre inserisco il percorso.
Il motore del caravan ruggisce e ci avviamo, lontano da quello che sarebbe dovuto essere il nostro rifugio.
La strada è tortuosa, e mentre ci allontaniamo, la mia mente è piena di pensieri confusi.
È incredibile come la vita possa cambiare in un batter d'occhio.
Norah si siede al mio fianco, i suoi occhi brillano di preoccupazione.

"Sei sicuro di non aver bisogno di aiuto?
Potremmo fermarci in un ospedale lungo il cammino."

Dice,il suo tono è gentile ma insistente.

"No."

Rispondo, con fermezza.

"Non possiamo fermarci.
Se ci fermiamo, rischiamo di essere scoperti.
Osman ha bisogno di tempo per attuare il piano, e dobbiamo fidarci di lui.
Dobbiamo solo arrivare a Gjirokastër."

La strada si fa più stretta mentre ci allontaniamo dal lago.
La vegetazione circostante è fitta, e ogni tanto, uno scorcio del sole fa capolino tra gli alberi, illuminando il percorso.
Ma per me, il mondo esterno è sfocato,sono concentrato solo sulla strada e su quello che potrebbe accadere.

"Rimani vigile."

Dico a Norah, e lei annuisce, cercando di scrutare l'orizzonte per eventuali segni di pericolo.
Mentre guido, il dolore al braccio comincia a farsi sentire con maggiore intensità.
È un fastidio che si irradia, dalla ferita al resto del corpo.
Cerco di ignorarlo, ma la tensione mi fa serrare i denti.

"Sei sicuro di stare bene?"

Chiede Norah, preoccupata.

"Non è niente che non possa gestire."

Dico, ma so che non è del tutto vero. Ogni movimento provoca una fitta, eppure so che non posso permettermi di crollare adesso.

"Pensiamo a Gjirokastër."

Continuo, cercando di distogliere la mente dal dolore.
Dopo alcuni minuti, Norah rompe il silenzio.

"Hai pensato a cosa faremo quando arriveremo a Gjirokastër?
Una volta che ci siamo sistemati,come faremo con il tuo braccio?"

Il suo tono è curioso, ma io percepisco anche un certo nervosismo.

"Beh, prima di tutto, dobbiamo assicurarci di essere al sicuro."

Rispondo, cercando di mantenere la calma.

"Poi possiamo pensare a sistemare le cose e a fare ciò che dovevamo fare, solo in un posto diverso."

"E poi?"

Chiede, insistente.

"Poi... possiamo pensare a come affrontare questa situazione."

Dico, cercando di essere diplomatico.

"Dobbiamo trovare un modo per rimanere in contatto con Osman."

Il suo sguardo si fa serio.

"Spero solo che tutto ciò non ci costi troppo."

Dice, con un tuono carico di apprensione.

"Non ci costerà nulla se restiamo uniti."

Rispondo, cercando di infonderle coraggio.

"Non lasciare che la paura ci fermi. Noi possiamo farcela."

Le sussurro.
Il paesaggio cambia lentamente,mentre parliamo.
Le montagne si ergono alte intorno a noi, e la vegetazione diventa più fitta. Le strade si fanno più tortuose, e io devo prestare attenzione a ogni curva. Il mio pensiero è costantemente interrotto dalla paura e dalla preoccupazione per la ferita, che continua a pulsare.

"Dobbiamo fermarci per rifornirci di carburante."

Dico, cercando un luogo dove possiamo fare una sosta.

"Dobbiamo assicurarci di averne abbastanza per arrivare a Gjirokastër e di poter scappare in qualsiasi momento."

Dopo qualche chilometro, scorgo una piccola stazione di servizio lungo la strada.
Faccio un respiro profondo e parcheggio il caravan.
Mi avvicino alla pompa di benzina, cercando di mantenere un aspetto rilassato.
Le mani tremano, e sento il sudore che scorre lungo la schiena.
Faccio il pieno, mentre i miei pensieri corrono.
Le immagini della nostra vita prima di questo caos tornano a galla. Ricordo la prima volta che ho incontrato Norah, il modo in cui il suo fascino mi ha catturato.
Ma ora, ogni momento sembra minacciato da una nuova realtà.
Mentre rientro nel caravan, Norah sembra più tesa.

"Burak, ho sentito che ci sono dei rumori strani nei dintorni."

Dice, la sua voce è bassa e roca.

"Dobbiamo muoverci."

Non voglio spaventarla, ma so che ha ragione.
Ho sentito parlare il benzinaio,di uomini armati che si aggirano per le località.
Addirittura li convinco,di dare grosse ricompense a chi li soddisfa con le risposte.

"D'accordo, partiamo subito."

Rispondo, cercando di mascherare il mio crescente nervosismo.
Ci rimettiamo in viaggio, e Norah continua a controllare la mappa.

"Dobbiamo seguire questa strada e girare a sinistra all'incrocio successivo."

Mi dice, e io annuisco, seguendo le sue istruzioni.
La strada è meno affollata ora, ma l'atmosfera è carica di tensione.
Mentre proseguiamo il viaggio, sento la pressione sul mio braccio aumentare, e ogni volta che ruoto il volante, il dolore si fa più acuto.
Ma so che non posso mostrarmi debole adesso.
Ho bisogno di essere forte per entrambi.
Dopo un po', in lontananza, vedo i contorni del paese.

"Gjirokastër."

Dico, mentre un sorriso si fa largo sul mio volto.

"Siamo quasi arrivati."

La strada si snoda tra le case antiche e il panorama mozzafiato.
Il sole comincia a tramontare, dipingendo il cielo di tonalità calde e avvolgenti.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora