Capitolo 36

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Pov's Norah

Il mio cuore batte all'impazzata.
Non riesco a muovere un arto, sono totalmente paralizzata davanti a lui.
Riesco a sentire il suo profumo, le sue spalle si sfiorano quasi con le mie.
Come faccio a ritrovarmi sempre in queste situazioni?

"Buonanotte Norah."

Si allontana di botto, scompare verso il corridoio che separa la cucina dalle altre stanze.
Dannazione.
Possibile mai che mi senta incantata quando parla?
Sembra alle volte che alluda ad altro, questa cosa mi scombussola alle volte.
Il pensiero che lui pensi cose sconce, mi fa arrossiere all'inverosimile.
Come faccio a dormire?
Mamma cosa hai in mente?
Sono davvero esausta, non tollerò di essere trattata come una proprietà, odio dover fuggire per colpa loro.
Tutto ciò mi sembra confuso, i miei genitori che mi danno la caccia ed il dottore più conosciuto che tenta di aiutarmi.
Entrambi con uno scopo, idioti da sperarci.
Prendo il cellulare e digito velocemente sulla tastiera.

Fannny, come stai?
Io mi sono spostata per un po', domani penso di rientrare a Milano.
La situazione si è calmata?
Ho pensato e ripensato alle tue parole, sono tanto confusa.
Non so cosa sia giusto o sbagliato, il buono o il cattivo.
Cosa devo fare Fanny? 
Ho bisogno di una spiegazione, non ci sto capendo nulla.
Mi sento tanto sola,mi manchi.

Premo il tasto invia e rimpongo il cellulare.
Come finirà?
Finirà mai?
Non lo so.
Mi distendo nel divano posto lateralemnte, sento subito una sensazione di sollievo.
La stancheza si fa sentire, la paura, la rabbia e l'oppressione sono più stancanti che mai.
Ultimamente le mie giornate sono cosi movimentate che credo di non poterci stare al passo.
Un forte odore di pino, invade le mie narici.
Sono completamente al buio, non riesco a scorgere la figura che è appena entreta dal salone.
Presumo sia Burak, essendo che poco fa è andato via come un pazzo.
Si siede accanto all'altro divano della stanza, si distende e osserva il soffitto.
Non ha una stanza?
Deve per forza dormire qui pure lui?
Ecco cosa odio di lui, l'invadenza.
Non mi addormenterò sapendo un uomo vicino a me.
Sapendo lui vicino a me.
Non mi fido della sua parola, è pur sempre un uomo.
Mi giro e mi rigiro nel divano.
Gli faccio schifo al tal punto che non mi sfiorerebbe con un dito, quanto meno mi rincuoro e mi assicuro che non gli importi nulla di me.

"Norah, hai intenzione di smetterla?
Dannazione."

Burak mi coglie di soprassalto.
Rimango ferma,incomincio a sudare freddo.
Probabilmente è irritato per i miei continui movimenti.

"Non riesco a dormire.
A sua volta cerco di prendere una posizione."

Spiego l'ovvio, non capirò mai le persone che si coricano e crollano di botto.
Come fanno?
Non aveva altre due stanze, che se ne andasse a dormire li.

"Smettila di girarti.
Prendi una posizione e lascia libera la mente.
Ti faccio vedere che crolli senza doverti contorcere in quel divano di merda."

Io cerco di restare calma, cerco di non esplodere.
Crede sempre di sapere tutto, mi irrita e non poco.
Fai cosi, no coli, dobbiamo parlare, dannazione.

"Si può sapere perché pensi che sia sempre giusto ciò che dici?
Sul serio, smettila di credere di saper tutto.
E' irritante.
Cosa ne sai?
Io per addormentarmi faccio cosi, qual è il problema?"

Si alza di poco il viso e cerca di catturare la mia attenzione.

"Sul serio?
Stai creando una discussione solo perché ti ho consigliato di starti ferma e lasciare che la tua mente si liberi?
Sei assurda, sei la donna più strana che abbia mai conosciuto."

Benvenuto nel club delle conoscenze strane.
Non capisco perche insiste allora a cercare un appiglio.
Vuole lasciarmi libera, ma al tempo stesso organizza una messa in scena del genere.
Se voleva parlarmi,perché mi ha portata in mare aperto.
Non poteva farlo sulla terra ferma?

"Voglio sapere cosa hai da dirmi."

Scoppia a ridere, probabilmente il mio adattamento da un discorso all'altro,lo diverte.
A me no.
Mi piace approfondire le cose, troncarle non appena hai scavato dalla fonte,per poi riniziare a scavare.

"Me lo chiedi?"

Non dovrei?

"Domani mattina volevi parlarmi, fallo adesso."

Posso affrontare qualsiasi cosa lui mi dirà?
Ho perso la mia famiglia, il giorno in cui, mi ha troncato le ali.
Una parte di me non guarirà più, sarà un malessere per il resto della mia vita.

"Norah, dormi.
E' tardi, domani davanti ad una buona colazione, ti spiegherò tutto.
Adesso, ascolta il mio consiglio.
Libera la mente."

Non ci penso proprio a dormire se lui è qui, non mi sono mai addormentata con mio padre di fianco sul divano,non intendo farlo con lui.
Non posso liberare la mia mente, quando la mia famiglia mi cerca disperatamente.
Cosa voglio realmente da me?
Fanny deve sapere forza dell'altro, mi sta nascondendo tantissimi pezzetti che mi faranno ricostruire il quadro della mia famiglia imperfetta.
Mi ama e probabilmente lo fa per tenermi ignara dallo schifo che mi sta attorno, però è arrivato il momento di capire con chi ho a che fare.
Non voglio farmi trovare impreparata da loro, non voglio che siano loro a dirmi ciò che devo o non devo fare, ho già deciso da sola.
Inizialmente ero sul serio indecisa,sentivo la pressione dei miei genitori,mi stavano portando al punto di odiare di diventare un medico legale.
D'altro canto, ho scoperto che il mio posto è in mezzo ai deceduti, non sono pronta a far nascere nuove vite.
Non voglio dovermi sentire responsabile di una morte,piuttosto preferisco analizzarli una volta deceduti se qualcosa va storto.
Continuo a girarmi con un Burak che continua a sbuffare,irritato.
Libero la mia mente e tento di rilassarmi sino a quando gli occhi non si chiudono da soli.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora