Capitolo 27

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Costrizioni
Pov's Burak

Non arriveremo mai a una conclusione.
Mio padre continua a sparare cazzate, la sua bocca sa fare solo quello.

"Burak,non è uno scherzo.
Non pensare di fottermi, perché ti uccido."

Lo sto già facendo, piano piano mi allontanerò da questo malessere.
Essendo che vuole giocare con mia sorella, mi sembra arrivato il momento di mettermi in discussione.
Mi prenderò tutto, poi abbatterò tutta questa merda.

"Ci vorrà del tempo per il matrimonio, quindi dammi del tempo,almeno tre mesi."

Finché non avrò la mia fortezza pronta, non potrò andarmene da qui, una volta sposato, prenderò parte dei clan più ricercati di sempre,guadagnerò più di quanto guadagno.
Ovviamente il mio scopo sarà diventare,l'anziano della mafia.
L'ultimo componente uomo,rimasto nella dinastia degli Aslan.
Solo così potrò avere l'assoluto potere, ma sino ad allora,farò muovere tutto come delle marionette.

"Assolutamente no, ho aspettato fin troppo la fusione con altri clan.
Vogliono l'erede per farmi accedere a determinate cose, te ne parlerò più avanti.
Per adesso preoccupati di trovare una puttana e di sfondarla.
Mettila incinta e non appena sarai un vero e proprio leder, verrai marchiato."

So già tutta questa merda, ho visto svariate persone essere merchiate, persino le donne vengono marchiate con il nostro stesso marchio.
Ogni famiglia ne ha uno,tatuato e impresso sulla palle.
Tutti devono poterti riconoscerti,altrimenti sei soltanto un randagio che sconfina, perciò un traditore da fare fuori.

"Come se fosse facile, metterla incinta in cinque minuti.
Pensi che attacchi subito?
Ahamet ha aspetto tanto tempo."

Spiego l'ovvio, un bambino non arriva a comando.
Può essere così manipolatore?

"Ti dovrai sbrigare Burak, vogliamo vedere il lenzuolo e sentire le urla della tua sposa.
Voglio vedere cosa sei in grado di fare.
Solo così potrai testimoniare di aver sposato una persona pura e casta,proverai la sua innocenza e non appena sarà incinta,saranno lieti di accogliere nella discendenza tuo figlio."

Mi meraviglio il fatto che lo sto ancora a sentire.

"Hai pensato che potrebbe essere una femminuccia?"

Lui sbatte la mano sul tavolo e sembra all'esasperazione assoluta.

"'Mi hai rotto il cazzo.
Fai in modo di piantargli un seme maschio,altrimenti non si fermerà di sfornare figli.
Non gli lascerai nemmeno il tempo di riprendersi, che la ingraviderai di nuovo.
Non me ne fotte un cazzo.
Avrò quel fottuto maschio.
Ti do 30 giorni a partire da oggi Burak, dopodiché ti farò vedere come è semplice mettere una puttana incinta."

Urla ancor di più, per poi lasciare la stanza.
Brutto stronzo di merda, lo odio.
Cazzo.
Butto per terra le tazze piene di caffè, i vetri si frantumano e sono troppo incazzato.
Picchio più forte le mani sul tavolo e do un calcio alla sedia.
Vado via da questa casa,mi infilo in macchina velocemente e parto sgommando.
Non ho più scelta.
Questa volta sembra davvero convito di abusare di mia sorella.
Non posso permetterlo, dovrò trovare qualcuna in grado di darmi un maschio.
Poi la butterò in strada, non voglio nessuno legame amoroso, non mi piace questa merda.
Non esiste, l'amore rende deboli.
Non so nemmeno cosa sia la parola amore.

"Burak, pensavo non arrivassi più."

Mio cugino come al solito si piazza davanti la mia auto, non mi lascia nemmeno il tempo di chiudere la portiera che parte a raffica.

"Quindi?
Che ne pensi? "

Osservo attentamente le case che gli operai hanno alzato nel giro di niente.
Due immense ville, sono predisposte centralmente al perimetro del grande giardino.
Tutto sta prendendo forma, nel giro di due settimane il nostro progetto si concluderà.

"Osman, il lavoro sta andando a buon fine.
Qui nessuno potrà venirci a romperci le palle."

Mio padre, non avrà modo di accedere da nessuna parte, ho fatto installare qualsiasi tipo di impianto di sicurezza, in più non sarà facile superare il cancello di entrata.

"Hai davanti i tuoi occhi due super ville lussuose, e il tuo pensiero e quello che nessuno venga a romperti le palle?"

Dovrei saltare?
Essere felice?

"Quando tuo padre ti da un ultimatum e ti dice,o ti sposi entro trenta giorni, o si fotte mia sorella per metterla incinta.
Come pensi che mi senta?
Mi ha messo alle strette, usa mia sorella come un arma.
Con la pistola sa che non sarebbe in grado, brutto stronzo."

Urlo e gli operai che stanno lavorando con le affacciate, si osservano per poi spostarsi più in la.
I miei nervi sono a fior di pelle.
Sono stanco, esausto.

"Calmati, Burak.
Vedremo cosa far...?"

Lo interrompo subito, metto in chiaro,che decido io,d'ora in avanti su ciò che fare.

"Ho già pensato a tutto.
Il mio lato diabolico,si è svegliato Osman.
Mi sposo, salgo al trono e lo fotto."

Lui scuote violentemente la testa.
Ovviamente non è mai d'accordo.
Me ne fotto di lui, di mio padre e del mio buon senso.

"Sei troppo precipitoso,Burak."

Me lo ripeto pure io, non ho trovato ancora una soluzione migliore.
Quindi niente e nessuno potrà farmi cambiare le mie idee.
Mio padre vuole che spenga le mie emozioni, i miei sentimenti.
Sarò pronto, per lo meno a strappargli il cuore con le mie mani.
Aprire cadaveri e la mia passione, pero l'ho sempre esercita su corpi freddi, sarò uno spasso esercitarla su di lui.
Dal vivo.

"Ti viene in mente altro?
Hai capito o no, le sue intenzioni?"

Annuisce,caccia un sospiro e passa ripetutamente le mani fra i capelli.
Già, bella merda dormire affianco ad una donna che non rappresenta nulla ed esserne consapevoli.
Non ho mai condiviso il mio letto, da consenziente, probabilmente sarà cosi da sposato.
Il solo pensiero mi manda oltre il limite.
Qual è il mio posto?
Che cosa dovrei fare?

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora