Capitolo 91.

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Pov's Burak

Mi ritrovo a ripassare mentalmente la rotta, i posti in cui faremo tappa, e dove potremo fermarci per il carburante prima di raggiungere il Lago di Shkodra.
Il Rasan ha un fascino tutto suo, con un'aria antica che sembra sospesa nel tempo.
Qui non ci sono le distrazioni della tecnologia, solo la quiete delle montagne e il silenzio che le avvolge. Ci lasciamo alle spalle questo posto e il suo mistero, e una parte di me sente una sottile nostalgia.
Norah finalmente si sistema al mio fianco, e io le do un'occhiata per assicurarmi che sia davvero pronta. Sento la sua energia accanto alla mia, quasi come una vibrazione silenziosa che mi tiene ancorato a questa decisione.

"Bene, vedo che sei in assetto da viaggio."

Commento, accennando a un sorriso.

Lei risponde con un mezzo sorriso e uno sguardo deciso, mentre guardo di nuovo la mappa e avvio il motore. Percorriamo le strade strette e polverose che ci portano fuori dal Rasan, immersi in una quiete che solo posti come questo sanno dare.
Dopo circa un'ora di guida, intravedo una piccola area di servizio e mi fermo per fare rifornimento.

"Ti prendo qualcosa da bere."

Chiedo, senza nemmeno aspettare una risposta prima di scendere. Norah annuisce e si stira leggermente, mentre io riempio il serbatoio e la mente ritorna al piano. Siamo a poco più di un'ora dal lago, un luogo perfetto per sparire ancora una volta e fare il prossimo passo.

"Stiamo per arrivare al Lago di Shkodra."

Le dico, tornando nel caravan e accendendo il motore.

"Non è solo un posto isolato, ma c'è anche qualche negozio per rifornirci e uno o due che vendono abiti."

Aggiungo, lanciandole un'occhiata.
Norah mi guarda sorpresa, e colgo l'ombra di un sorriso che cerca di trattenere.

"Per caso mi sposerò in pigiama?"

Chiede ironica.

"Ho pensato che un abito adatto potrebbe fare una differenza,ma decidi tu."

La mia voce è più leggera di quanto avrei voluto, ma non posso evitare di sorridere alla sua reazione.
Ripartiamo, avvolti da una nuova energia.
Il viaggio è tranquillo, intervallato dal silenzio e dalle strade che scorrono sotto le ruote del caravan.
Finalmente il Lago di Shkodra appare in lontananza, specchiandosi sotto i primi raggi di sole che cominciano a filtrare tra le nuvole.
Mentre il caravan si avvicina sempre di più al Lago di Shkodra, il paesaggio si apre davanti a noi, con l'acqua che scintilla al sole e le colline che la circondano.
C'è qualcosa di quasi ipnotico nella scena, qualcosa che trasmette tranquillità e, al tempo stesso, una strana determinazione.
Questo lago è un nascondiglio naturale, perfetto per far perdere le nostre tracce e far sembrare che qui il tempo si sia fermato.
Norah osserva il panorama, gli occhi socchiusi in un'espressione contemplativa che raramente le vedo addosso.
Mi accorgo di quanto sia bella anche così, persa nei suoi pensieri, lontana dalle nostre preoccupazioni.
Ma poi scuote la testa, quasi a scrollarsi di dosso qualcosa, e mi guarda.

"Allora,cosa faremo una volta arrivati?"

Dice interrompendo il silenzio.

"Ci fermiamo in un'area isolata lungo il lago."

Rispondo, mantenendo lo sguardo sulla strada.

"Una volta lì, possiamo andare in cerca di abiti per... la cerimonia. Osman sta già preparando i documenti,dovrebbero arrivare entro domani."

Lei annuisce, l'espressione assorta mentre assorbe ogni parola.
La vedo cercare di prendere tutto questo con serietà, ma c'è una sfumatura di esitazione nei suoi occhi.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora