Capitolo 17

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Scelte
Pov's Burak

Sapevo che non sarebbe stata d'accordo, mi aspettavo che dicesse di no.
Infondo so che è tentata, so che non vuole rimanere con Parma, almeno non dopo ciò che ha scoperto.
I suoi occhi sono più azzurri che mai, i suoi lunghi capelli le incorniciano il suo volto dandogli quell'aria angelica.
E' davvero pessimista, non crede alla buona fede delle persone.

"Non è questo il punto.
Io purtroppo, non posso e non voglio.
Ho un lavoro e non posso mollarlo, non posso spostarmi cosi da un punto all'altro.
La mia famiglia non me lo acconsentirebbe."

La sua famiglia sa benissimo che non gliene importa nulla di ciò che fa lei, solo se rispetta ciò che dice la madre,potrà essere considerata.
Non mi sembra il suo caso, leggo il modo nella quale vuole ottenere il suo posto, sto cercando in tutti i modi per aiutarla ed in cambio lei lo farà con me.
Credo,che siamo due persone con il bisogno d' aiuto.
Lei di una casa sua, un lavoro e la possibilità di finire la specialistica.
Io ho bisogno di una ragazza, una moglie e un figlio prossimo per concludere il mio dovere quando salirò al trono.
Potremmo aiutarci con delle condizioni, oppure non so cos'altro mi inventerò.
Di una cosa sono certo, non la lascerò in balia in questa società, non posso lasciarla in mezzo i piedi di Ali, o questa è la volta buona che lo faccio fuori.
Ci penso cosi tanto di ucciderlo, che primo o poi si avvererà.

"Perchè menti?
Sai che sono il tuo capo, e sai benissimo che esistono i trasferimenti lavorativi.
Se è questo che ti preoccupa, allora sai che avrai un lavoro anche li in Turchia, dovrai apprendere un pò di più la lingua, pero il meccanismo e sempre lo stesso.
Per quanto riguarda la tua famiglia, penso che dovrebbe accettare le iniziate della propria figlia, no?
Non sono coloro che ti sostengono? "

Ovviamente non ci credo nemmeno io, ma questo è il suo punto debole.
La sua famiglia non appoggia ciò che lei vuole fare, grazie a suo fratello so come schiacciare i suoi sensi di colpa.

"Oggi prendo a far parte di questa iniziativa, ma non so se accetterò del tutto di venire.
In fondo o qui o li non cambia nulla.
Voglio solo finire il mio percorso ed iniziare la mia vita lavorativa. "

Ok, già è una grande cosa ma so che non riuscirò a convincerla con le buone.
Non ci saranno parole per potergli dire, tutto ciò che dovrebbe accettare.

"Come meglio credi, non mi importa."

Vorrei riuscire a distaccarmi dai suoi occhi magnetici.
Le sue labbra rosse sono troppo invitanti e mi sto lasciando prendere troppo la mano.
Non so da quanto tempo non mi faccio una sana scopata.
Tutta questa merda del matrimonio, della moglie e tutte quelle pagliacciate mi hanno letteralmente frullato il cervello.

"Bene ragazzi, in quanti vengono oggi?"

Spero che almeno due o tre mi seguono altrimenti Norah, non verrà.
Vedo la mano di due uomini alzarsi, probabilmente sono i nerd dell'istituto.
I futuri medici che ci saranno non potranno mai competere con noi.
Norah, non si decide ad alzare la mano, vorrei alzarla io al posto suo ma non vorrei distare sospetti.
Ancora una volta mi fa pensare che preferisce stare con quel porco che con me.
Ok, non sarò il massimo della simpatia ma quanto meno non mi sono ancora permesso di prendermi gioco di lei.
Non del tutto.

"Vengo anch'io,se non è un problema."

La sua voce delicata si alza in mezzo al chiasso dei suoi colleghi, alla fine sono stati davvero pochi ad essere coraggiosi, vediamo alla fine della giornata chi sarà quello che non demorde.
Non me lo aspettavo.

"Ok, sembra tutto chiaro
Simona,Luke ed Emilio rimanete affiancati a Parma per oggi e domani, invece Norah, Patrick e Liam sarete affiancati dal dottore Aslan, domani voglio trovare sulla mia scrivania le perizie dell'intervento che andrete a fare oggi."

La professoressa Campo si allontana dall'aula e io ne approfitto per assegnarmi i nominativi dei ragazzi che verranno con me, nella mia agenda.
Manca meno di un ora e voleremo finalmente in Turchia, dovrò posticipare l'incontro con mio padre, devo subito risolvere la questione dell'autopsia e dopo che avrò sistemato i ragazzi, vado a vedere cosa a da chiedermi questa volta.
Afferro il cellulare compongo il numero di Osman.
Squilla, squilla ma non risponde, sicuro sarà in mezzo le grinfie di mio padre.
Sto per riattaccare ma la sua voce metallica mi interrompe.

"Burak, ascoltami bene.
Tuo padre è totalmente accecato dalla rabbia, ha già picchiato una donna della servitù, solo perchè il caffè non era macchiato al punto giusto.
Credo che la situazione gli stia sfuggendo di mano. "

Tipico suo, è talmente incazzato che non sa con chi prendersela.
Stasera, ci divertiremo parecchio.

"Ho sistemato tutto, parto alle 13.00, per come era previsto.
Ho sistemato la situazione qui in istituto, poi ti spiego con calma.
Alle sedici, dovrò svolgere quattro autopsie, perciò ti aggiorno."

Interrompo la chiamata e mi avvicino alla signora Campo che sta parlando animatamente con il rettore.

"Scusate, mi dispiace interrompervi, ma devo proprio scappare.
I ragazzi mi aspettano, per partire.
Con il vostro permesso, io vado.
Vi aggiorno dei progressi dei ragazzi, non appena leggerò i loro rapporti, vi farò spedire tutto da loro stessi.
Professoressa Campo, per qualsiasi problema con gli altri specialisti, può chiamarmi."

Stringo le loro mani, mi congedo e vado spedito in aula.
Cerco di scorgere i ragazzi che dovrebbero partire con me, non li vedo da nessuna parte.
Norah è intenta a parlare al cellulare, è agitata, qualcosa la preoccupa.
Mi rende nervoso, non sapere cosa cavolo gli passi per la testa.
Si accorge che la fisso, mi lancia uno sguardo assassino e si sposta in corridoio.
Permalosa del cazzo.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora