Capitolo 64

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Pov's Norah

È davvero un diavolo tentatore.
Rischio sul serio di svenire quando mi guarda.
L'ho sempre visto in giacca e cravatta, ma starerà è diverso.
Non l'avevo mai visto così.
Ben curato, i capelli tirati all'indietro, un completo elegantissimo.
I suoi tatuaggi sembrano persino completare l'outifit.
Il diavolo tentatore moderno.

"Andiamo."

Aggiusto il soprabito, ed esco fuori.
Il freddo pungente entra subito in collisione con il mio naso.
Cavolo.
Ci sono cinque grandi, mi pento subito di non aver indossato una tuta.

"C'è la fai?"

Annuisco senza pensarci e Burak mi oltrepassa, rischia quasi di farmi cadere.
Cerco di scendere pacatamente, odio i tacchi.
Se non mi rompo oggi l'osso del collo, potrò anche sopravvivere al padre tenebroso del diavolo.

"Ti vuoi muovere?
Si gela."

Lo fulmina con lo sguardo e lo odio a dismisura.
Bello essere uomo, bello non doversi conciare come se stessi andando al circo.
Mi sento Katty Middelton.

"Dannazione, sali.
Io ho i miei tempi, non voglio inciampare."

Spero che il tragitto non vada così.
Sono parecchio nervosa e ho bisogno almeno di qualcuno che stia dalla mia parte.

"Questo perché ti ostini a non accettare il mio aiuto."

Anche se borbotta a bassa voce lo sento.
Si infila in macchina e l'accende.
Le luci mi abbagliano e io per coprirmi gli occhi,rischio quasi di cadere.
Idiota.
Apro la portiera con forza ed entro.

"Allaccia la cintura."

Sbuffo spazientita, la smetterà mai di essere così?
Non dovrebbe stuzzicarmi poi così tanto,stasera dipende anche dalla mia interpretazione.

"Lo faccio quando voglio.
Smettila di darmi ordini."

Burak si gira e mi fulmina con lo sguardo, si avvicina violentemente e il suo viso è davvero vicinissimo al mio.
Che cavolo gli prende?
Deglutisco con forza.
Il cuore mi sta per esplodere, il suo profumo mi sta letteralmente facendo ubriacare.
Afferra la cintura posta sopra la mia testa e la tira sino ad agganciarla.

"Quando dico una cosa,cerca di farla."

Il suo alito mi sfiora la pelle e sono troppo confusa.
Sento le palpitazioni aumentare da tutte le parti del corpo.
Non occorreva minimamente indossare il blash, dopo ciò che appena successo sarò sicuramente rossa come un pomodoro.

"Non ti permettere più ad avvicinarti così."

Mi guarda di sottecchi, il suo sorriso idiota si allarga e vorrei tirargli uno schiaffo.
Parte subito,accelerare facendomi aderire bene con il sedile.
Corre e nel frattempo accende la radio.
Sembra così tranquillo, come se stasera non verrano a sapere tutti quanti della nostra storia.
Mi immagino già la faccia dei miei colleghi, della professoressa Campo che non mi darà più scampo.
Dei miei genitori, non so ancora se loro saranno presenti e in caso ci fossero spero che risolva tutto Burak.
Io mi limiterò a tacere e a concludere la serata con qualche sorriso.

"Sei nervosa?"

Abbassa la musica e mi rivolge lo sguardo.
Continua a camminare in maniera più tranquilla e so che ci siamo.
Stiamo per arrivare.

"Un po'."

Tanto lo sa già.
È un ottimo osservatore.

"Stai tranquilla, sarai la mia futura moglie.
Niente e nessuno potrà ferirti.
Sei la mia donna, anche solo per finta,ma lo sei.
Possono solo rispettarti."

Spero sia così.
Mi sono informata molto e so cosa sono abituati a fare.
Conosco il temperamento di queste famiglie che si credono importanti.
Burak sembra essere diverso.
Me ne ha dato conferma più volte.
Nonostante sia aggressivo per il nuovanta percento delle volte.

"Va bene, io cercherò di seguirti e di non commettere errori.
Mi limiterò ad annuire e tenterò di non crearti problemi.
Tu cerca di non lasciarmi nelle grinfie di quelle persone.
Ne vale il tuo obbiettivo."

Cerco di essere il più sicura di me stessa.
Potrò anche essere una ragazzina in confronto a lui che è un uomo vissuto, ma non mi importa.
Tenterò di tenergli testa e di non disonorarlo.
Il suo onore dipende da me.
Da quanto sia sincera e rispettosa al mio futuro marito.

"A tal proposito Norah.
Sentiti libera di rispondere se ti va,sappi solo che con gli uomini non è così.
Non darai conto a nessuno di loro, soltanto il saluto e basta.
Terrai sempre gli occhi abbassati e ti limiterai ad un sorriso.
Questo è fondamentale.
La nostra usanza vuole che la donna sia devota a suo marito."

Certamente sapevo già tutto questo.
Mentre per mio marito sarà diverso, potrà godersi la bella vista delle bellissime donne delle mia età.
A quei porci,gli piacciono le giovincelle.
È così anche per Burak?
Cosa cavolo me ne frega.
Che si trovasse tutte quelle che vuole.

"Si, certo.
Non guarderei nessuno a prescindere.
Queste persone non fanno per me."

"Bene, semplificherai il gioco.
Più credibili saremo, prima riuscirò a concludere il mio obbiettivo."

Ultimamente lo ripetiamo spesso entrambi.
Sa che ci stiamo avvicinando ad una conclusione.
Una volta sposati, lui avrà ciò che vuole e salveremo Fanny e poi le nostre strade si divideranno.
In qualche modo lui riuscirà ad inventarsi qualcosa.

"Ovviamene.
Sono anche nervosa per questo."

Ferma l'auto e si gira dalla mia parte.

"Siamo arrivati.
Dovrei accettare il mio aiuto, dovrai tenermi per mano e accettare solo per stasera del contatto con me.
So che non ci riesci e il solo pensiero ti fa schifo, ma devi provarci.
Lasciati andare solo per stasera.
Mi limiterò il più possibile a non toccarti ma il minimo indispensabile, dovrò farlo."

Caccia un sospiro e lascio andare anche io il fiato che stavo trattenendo.
Non mi ha nemmeno dato il tempo di metabolizzare il discorso.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora