CAPITOLO 8

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Usanze

Pov's Norah

Non mi sono presentata per l'autopsia insieme al dottor Parma, non avevo nessuna voglia, soprattutto se avevo il volo per Londra un ora dopo.
Fanny è riuscita a parlare con mia madre, che con grande sorpresa mi ha accolto a braccia aperte.
Soltanto sei ore fa mi trovavo a Milano e adesso sono seduta nel letto della mia stanzetta nella villa super lussuosa dei miei genitori.
Mi vorrei fare tanto male, perché tutto non sta andando per come avevo previsto, volevo stare lontano dalla mia famiglia non perché mi trattasse male ma perché non mi hanno fatta crescere come tutti i ragazzi normali.
Ho finito l'università da poco, mi sono laureata a pieni voti e al momento non voglio specializzarmi, anche se ho le idee ben chiare su chi voler diventare.

"Norah adesso a cosa pensi?"

Interviene nella stanza Fanny, evidentemente non può vedermi così.
Gli sorrido, è la donna a me più vicina.

"Penso che forse non sono pronta per la specialistica."

Sussurro.

"E chi ha detto che devi prenderla per forza adesso?"

Ride dolcemente.

"Pensi che la mamma mi faccia fermare con lo studio per un po'?"

Ovviamente no conoscendola.

"Penso che tu abbia un papà che asseconda le tue scelte, come sempre.
Ti fermerai soltanto per qualche mese, non di più."

Annuisco, forse ha ragione.

"La cena è pronta piccola pensierosa."

Mi da un bacio in fronte e insieme andiamo nella sala più grande della villa per dare inizio alla cena che potrebbe dar da mangiare almeno a trenta persone.

"Norah tesoro, siediti vicino a me."

Mia madre così dolce nei miei confronti?
Non sa ancora cosa le dirò, sono sicura che il suo umore cambierà tra non molto.

"Mamma, Papà vorrei dirvi una cosa."

Meglio toglierci l'ansia di dosso prima.

"Oh figliola dicci pure, non ti vergognare per ciò che è successo, sono esperienze di vita che si fanno alla tua età."

Mio padre, lo amerò per sempre.

"Papi ecco, io vorrei fermarmi con lo stud..."

Il rumore di una forchetta per terra mi fa bloccare la voce e la determinazione che avevo.
Mia madre per tutta risposta si alza e inizia ad urlarmi contro.

"Che cosa?
Non ti ho mica allevato per questo, assolutamente non sono per niente d'accordo, tu inizierai la specialistica.
Già dura circa quattro anni e ne hai 25, quindi sei già in età abbastanza avanzata."

Mi guarda con uno sguardo di disprezzo che mette i brividi.

"Mamma non sono pronta, mi avete privato della mia adolescenza per lo studio, non conosco niente di tutto ciò che riguarda cinema, pub, non so cosa significhi comprare un jeans.
Adesso decido io per la mia vita."

Mi sorprendo io stessa per il coraggio che ho avuto, finalmente per una volta sono riuscita a rispondergli a dovere, non sanno ciò che è successo a Milano, sono stata aggredita e per essere troppo educata mi sono fatta mettere i piedi in testa come se nulla fosse.

"Decidi tu per la tua vita?
È così che mi rispondi?"

Cerca di provocarmi e ci sta riuscendo alla grande.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora