Capitolo 136-Epilogo.

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Pov's Norah.

Sono passati quattro anni da quella notte che ha cambiato tutto.
Quattro anni di amore, sfide e crescita, ma soprattutto, quattro anni di noi.
Guardo Burak, seduto alla scrivania del nostro studio, con un camice bianco perfettamente sistemato e uno sguardo concentrato su un rapporto. Anche dopo tutto questo tempo, non riesco a smettere di ammirarlo.
È come se il tempo non avesse fatto altro che renderlo più affascinante.

"Norah, riesci a credere che questo sia il nostro lavoro adesso?"

Dice, alzando gli occhi verso di me con un sorriso sornione.

"Beh, diciamo che non è il lavoro più romantico del mondo."

Rispondo con un tono scherzoso, mentre mi avvicino al tavolo dove giace un rapporto su un caso complicato.

"Ma almeno non ci mancano i momenti interessanti."

"Interessanti?
Sei troppo gentile."

Ribatte, avvicinandosi e stringendomi per la vita.

"Direi che siamo passati dal fuggire insieme al gestire un'attività di analisi forense... sui cadaveri.
Direi che è un'evoluzione notevole."

Ridiamo entrambi, mentre lui mi stringe più forte.
Siamo diventati una squadra inarrestabile.
Dopo anni di lotta per liberarci dalle catene delle nostre famiglie, siamo riusciti a costruire qualcosa di nostro. Il nostro studio, "Aslan Forensics", è ormai uno dei più rinomati della regione.
Lavoriamo insieme su casi complessi, e il nostro approccio, sempre professionale ma umano, ci ha resi indispensabili sia alle autorità locali che ai privati.
Ma la nostra vita non è solo lavoro. Oh no, non con Niall che corre per la casa come un piccolo tornado.

"Mammaaa!"

La voce squillante di nostro figlio interrompe il momento.
Niall arriva di corsa, con i suoi riccioli neri spettinati e gli occhi color nocciola che brillano di vivacità.
Ha solo tre anni, ma riesce già a mettere in riga il suo papà.

"Niall, cosa hai fatto stavolta?"

Chiedo, cercando di trattenere una risata mentre lo prendo in braccio.

"Papà mi ha promesso un gelato se lo lasciavo lavorare!
Ma io voglio il gelato adesso!"

Esclama, fissando Burak con un'aria accusatoria.

"Ah, piccoletto, non mi fai neanche respirare un attimo."

Dice Burak, alzandosi con un sorriso malizioso.

"Ma va bene, ci sono regole, e so che sei più bravo di me a infrangerle."

"Non sono più piccoletto!"

Protesta Niall, incrociando le braccia.

"Scusa, hai ragione,"

Risponde Burak, chinandosi per sollevarlo tra le sue braccia.

"Sei il mio piccolo principe Aslan."

Non riesco a trattenere una risata. Burak è diventato un padre incredibile, e ogni giorno mi sorprende con il suo affetto e la sua dolcezza verso Niall.
È un lato di lui che amo vedere, una parte di lui che non avrei mai immaginato quando l'ho conosciuto. E anche suo padre, l'uomo un tempo severo e inflessibile, si è ammorbidito grazie al nostro piccolo tornado.
Dopo la nascita di Niall, il padre di Burak ha fatto un cambiamento radicale.
È diventato nonno, e con quella nuova identità ha deciso di lasciare il passato oscuro alle spalle.
Il circolo, che una volta era noto per affari illeciti e traffici, è stato trasformato in un'organizzazione benefica.
I ricavati dei loro affari legali vengono ora donati in beneficenza, e il loro sostegno a progetti comunitari ha fatto una differenza incredibile.
È una redenzione che non avrei mai creduto possibile.

"Chissà mio padre, cosa starà facendo."

Dico, guardando Burak mentre accende la macchina del caffè.

"Dopo anni di guerra, finalmente ci ha lasciati in pace."

"Probabilmente ha capito che non avrebbe mai potuto vincere contro di te."

Scherza Burak, porgendomi una tazza di caffè.

"E che con me al tuo fianco, saremmo stati inarrestabili."

"Arrogante."

Ribatto, dandogli un colpetto sulla spalla.
Ma ha ragione.
Insieme, siamo riusciti a sconfiggere tutti i nostri demoni, a costruire una vita in cui possiamo essere felici e liberi.
Mentre Niall gioca con un piccolo dinosauro sul pavimento, Burak si avvicina a me, avvolgendomi le braccia intorno alla vita.

"Sai."

Inizia con il suo solito sorriso malizioso.

"Non pensavo che potessi essere ancora più bella di quella notte in cui ti ho vista per la prima volta.
Ma eccoti qui, ancora più affascinante, ancora più mia."

"Smettila."

Rispondo, ma non posso fare a meno di arrossire.

"Non smetterò mai."

Ribatte, chinandosi per darmi un bacio.
È lento, dolce, e pieno di tutto l'amore che abbiamo costruito in questi anni.

"Resta con me per sempre, Norah."

"Burak, lo sai già.
Resto."

Rispondo, e il sorriso che si forma sul suo volto è la cosa più bella che abbia mai visto.
Mentre il sole tramonta fuori dalla finestra, illuminando il nostro studio con una calda luce dorata, non posso fare a meno di pensare a quanto siamo fortunati.
La strada è stata lunga e piena di ostacoli, ma siamo qui.
Abbiamo creato una famiglia, un futuro, e un amore che cresce ogni giorno di più.

"Papà, mamma!"

Niall corre verso di noi, interrompendo il momento.

"Possiamo andare a prendere il gelato adesso?"

"Certamente."

Risponde Burak, sollevandolo tra le braccia.

"Ma solo se prometti di non dire alla mamma che ti lascio mangiare il cioccolato prima di cena."

"Burak!"

Lo rimprovero, ma non riesco a trattenere una risata.

"Scherzo, amore..."

Risponde con un sorriso sornione.
E così, usciamo tutti insieme, mano nella mano, pronti ad affrontare qualunque cosa la vita ci riservi. Perché dopo tutto questo tempo, so che possiamo affrontare qualsiasi tempesta, finché siamo insieme.
Finché avrò la mia famiglia al mio fianco.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora