Capitolo 16

237 13 2
                                    

Scherzi del destino

Pov's Norah

Siamo tutti quanti in attesa della professoressa Campo, in realtà questo incontro sarebbe dovuto essere tra cinque giorni.
Quando qualcosa non va secondo i piani, mi sento nervosa.
Ci sarà Ali?
Non sono ancora pronta a doverlo vedere, anzi vorrei non vederlo mai più.
La vergogna che provo al solo pensiero di ciò che sarebbe potuto succedere mi sconvolge.
Più dell'abbandono dei miei genitori.
Come farò, a lavorarci per altri cinque giorni se la gente deciderà di morire?
Non voglio assolutamente trovarmi, nello stesso luogo con lui.
Non sono abituata a niente di tutto ciò con gli uomini, mi mette ansia dovermi sentire a disagio.
La porta dell'aula si apre, la professoressa Campo entra in aula seguita dal medico legale, Aslan Burak.
La sua bellezza marcata e contradittoria con l'aria da gente per bene che emana.
E' davvero mozzafiato, ma io conosco un altro lato di lui.
Ed ovviamente, non è poi cosi bello per come da a vedersi.
Probabilmente Ali, non presenzierà perchè non scorre buon sangue tra i due.
Sono i nostri medici legali che ci affiancano e devono giudicare il nostro operato, rapportare tutto ciò che non riusciamo a fare alla signora Campo. 

"Bene ragazzi, noi con il dottore Burak, e il dottor Parma, abbiamo stabilito che quindici giorni di specializzazione non vi basteranno per capire se siete più portarti per far il medico legale o per dar vita ad una nuova vita.
Perciò abbiamo deciso, assieme alla commissione,che quest'anno vi verrà integrato negli altri tre anni che vi resteranno definitivi.
Perciò avrete la possibilità di fare metà hanno in specialistica come medico legale,metà hanno in ginecologia.
Se durante il percorso capite quale sia la posizione più adatta a voi, entrerete definitivamente nella specialistica che sceglierete.
Avete diversi mesi per poter capire quale sia la strada giusta per voi, fate tantissime relazioni e fatevi rapire da ciò che più vi piace. "

Sembra davvero surreale, non credo siano successe mai questi tipi di opportunità, coglierò la palla a balzo, non mi farò scappare questa buona iniziativa.
In sei mesi sarò in grado di capire, cosa più si adatta a me.
Momentaneamente il mio percorso in specialistica come medico legale, non procede tanto bene.
Ho molti limiti che devo superare, molte paura da sconfiggere, però resta sicuramente indiscusso la bellezza con la quale devo cercare di capire per cosa è morto, quali sono state le cause, i tipi di segni da cosa derivano.
E' davvero bello, scoprire e vivere queste emozioni dal vivo, poter trovare la rassegnazioni per alcune famiglie, poter dare la giusta giustizia e la giusta pena allo stronzo ingiusto.
Se mi fermo adesso, so che non sarà facile poter riprendere in un secondo momento.
Ciò che ho iniziato devo portarlo a termine, sono disposta a cambiare nuovamente affiancamento di medico, non mi importa ma non posso interrompere l'unica certezza che ho.
Fanny, so che sarebbe felice se io continuassi senza fermarmi, mi appoggia ugualmente però se voglio staccare la spina per un pò.
Ecco la differenza di essere madre e di farlo.
Fanny è la mia vera mamma, tenta di capirmi e sostenermi.
Mia madre se ne prende i meriti solo perchè è mia madre.

"Oggi stesso avverrà la prima autopsia, questa notte sono stati colpiti dei locali, ci sono parecchie vittime da analizzare e archiviare.
Quindi, chi fosse interessato a prendere un aereo tra nemmeno di due ore, si faccia avanti con le domande.
Il tempo scorre e l'orologio gira.
A voi, la parola."

Non gli danno nemmeno il tempo di finire il suo discorso che iniziano a tartassalo di domande.
Trovo che sia davvero un pessima idea.
Ed il fatto che io mi debba trovare a dover scegliere su due piedi, mi rende ancora più nervosa.
Gli altri conversano tra loro in maniera fin troppo esagerata.

"Quindi, dottor Burak si può definire come un erasmus?
Soltanto che da li non viene nessuno qui?
Comunque, dove alloggeremo, dove sarà il nostro internato?
Cambierò qualcosa se rimaniamo qui?"

Evidentemente non sono l'unica a non vederci chiaro.

"Prendetelo come un viaggio di cultura, lavorerete con altri medici, vi confronterete. Semplicemente tutto ciò che fate qui, lo applicherete li.
L'unica differenza è poter lavorare con attrezzi migliori, poter apprendere più cose.
Insomma, lo capirete giorno dopo giorno una volta che vi abituerete all'ambiente.
Sostanzialmente c'è del lavoro arretrato, voi avete bisogno della pratica quindi chi vuole può venire."

Fin troppo buono, voglio sapere in cosa consiste la fregatura.
Un giorno si sveglia, il suo paese lo vuole in patria e decide di farci piombare in un altro paese per finire i primi sei mesi di specialistica.
Cosa devo fare?
Molti miei colleghi, sono già decisi di rimanere con il dottor Parma.
Stando a come lavora lui, si e no presenzierò a due casi se mi finisce bene, in questi sei mesi.
Ho solo voglia di apprendere e decidere ciò che farò.
Mi alzo e mi avvicino verso la cattedra.
Burak, mi fissa insistentemente, non voglio che percepisca la mia angoscia.
Con la coda dell'occhio vedo che avanza verso di me, non ho proprio voglia di avere una discussione con lui.

"Dottoressa Norah, lei ci seguirà oggi per quest'esperienza?"

Il modo formale con la quale parla, mi fa capire che siamo tornati al distacco vero è proprio.
No che ci fossimo mai avvicinati, ma sembra più scorbutico, del solito.
La sua fronte e corrugata, i suoi occhi verdi mi osservano insistentemente.
Odio che lo faccia senza ritegno, non prova imbarazzo e odio dannatamente essere invidiosa della sua sfacciataggine.

"No, non sono una persona che si riesce ad adattarsi in nuovi posti.
La ringrazio, resto pure qui."

Il sorriso gli muore in volto, per caso dava per scontato che lo seguivo?
Solo perchè mi ha sbattuto in faccia che il dottor Parma è sposato, non significa che voglio troncare il nostro rapporto di studi.
O forse si, ma non perchè Burak lo vuole.
Semplicemente non mi troverei a mio agio con lui, sapendo i suoi intenti.

"Dovrebbe provare prima di dire no, le costa solo una giornata.
A fine giornata lascerete un quesito e dopo di ciò continuerete i vostri studi.
La fa sempre cosi tragica?"

Non è che la faccio io la tragica, la mia vita lo è.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora