Pov's Burak
Siamo appena arrivati,Norah e completamente collassata sul sedile.
Il suo viso è davvero teso.
Spengo l'auto e scendo.
Giro dalla sua parte e apro la portiera."Norah,forza.
Siamo arrivati."Le muovo il braccio ma non si scosta minimamente.
"Norah,svegliati.
Non voglio più chiamarti.
Dopodiché ti carico come un sacco di patate."Lei si muove ma non decide a svegliarsi.
Mi abbassa e tento di prenderla di peso.
È più leggera di quanto mi aspettassi.
L'avvicinò al mio petto e cammino sino ad avanzare alla porta di casa.
Mi mancherà quando c'è ne andremo nella nuova abitazione."Burak,lasciami."
Norah si dimena e quasi rischia di farci cadere entrambi per terra.
L'adagio sul pavimento e si scaglia come una furia."È finito il gioco,limitati a non toccarmi."
È davvero un idiota.
Dovrebbe ringraziarmi se non l'ho lasciata sul sedile dell'auto."La prossima volta non mi scomoderò a spezzarmi la schiena.
Ho capito."La pianto lì con la sua aria basita e me ne vado in camera mia.
È intrattabile tutto il tempo.
Solo quando si parla della sua amica Fanny, diventa un cucciolo smarrito."Burak."
Norah urla e irrompe in camera mia.
"Non ti permettere a lasciarmi in quel modo."
Urla ed urla, sto quasi per dare di matto.
Ne ho già le palle piene di tutti.
Ogni santo giorno,prego che sia l'ultimo in questa merda."Norah, vai fuori."
Cerco di mantenere la calma ma non è facile quando una ragazzina testarda continua a urlare in piena notte.
Chiameranno i carabinieri se continua così.
La serata non l'ha minimamente stancata."Dobbiamo ancora parlare della serata.
Non ho capito un paio di cose,Burak."Credo che ci stia prendendo gusto a pronunciare il mio nome.
Non fa altro che ripetere Burak,Burak e Burak.
Sento persino la sua voce quando non è con me."Ne parleremo domani,davanti una ricca colazione.
Adesso vai a distendere i muscoli Norah."Diventa rossissima.
Indietreggia e resta vicino a letto matrimoniale."Ma non ho sonno.
Non sono stanca."Eppure sino a poco fa in macchina sbavava mentre era collassata.
Mi avvicino verso di lei e la sento sbuffare."Non sono in vena di parlare di questa maledetta cena.
Sono stanco di dover parlare anche dei problemi, mi basta già quelli che sto tentando di sconfiggere.
Ti basta sapere che avrai ciò che ti ho promesso."Si muove delicatamente e si aggiusta i capelli con fare nervoso.
Vuole dirmi qualcosa e non sa come.
Si tortura i capelli quando nasconde qualcosa."Vi ho sentito parlare."
Cosa ha sentito?
Perché si impiccia in cose che non le riguardano?
È così impicciona,non riesce a stare lontano dai problemi."Cosa hai sentito?
Anzi sai che c'è, non dovresti nemmeno ascoltare le conversazioni altrui ma ho capito che è un tuo hobby spiare la gente.
Abbiamo un accordo, dobbiamo solo assicurarci di portarlo a termine."Sto per girarmi ma mi blocca il braccio, non esercita pressione, anzi.
"Non scappare dai problemi.
Ti sto chiedendo di essere sincero.
Ti sposerai con me?"Ora perché ha paura che sia io a piantarla?
Non era lei che giocava al si, al no e al forse?
Cambiando in continuazione decisione."Sono un uomo di parola.
Non mi posso più tirare in dietro.
Siamo usciti in pubblico,mi hai tenuto per il braccio e ti ho presentato a tutti come mia fidanzata e futura moglie.
Diventerai la signora Aslan.
La tribù si aspetta cosi."Lei sembra essersi tranquillizza, ma non del tutto.
So che c'è qualcosa che non la convince, nemmeno a me onestamente.
I serpenti continuano a strisciare indisturbati."Possiamo andarci a coricare?"
Norah sussulta e si porta una mano sul petto.
Che le prende?"Ascolta,resterò sveglia.
Domani mattina, mi riposerò.
Mi porterò avanti con il lavoro, ho fatto delle ricerche e delle nuove scoperte sul quel caso al quale sto lavorando."Parla alla velocità della luce, è nervosa.
Perché è sempre così nevosa?
Può una persona vivere in maniera così elettrizzata?"Norah, prendi aria.
Rilassati,puoi fare ciò che vuoi.
Io sento il bisogno di rilassarmi quindi se non ti di dispiace, vado a farmi una doccia."Vedo uno sguardo di angoscia farsi spazio nei suoi occhi.
Che diamine gli prende?
Non capisco perché non parla chiaro e dice subito quale sia il problema."È un problema se ti aspetto qui?"
Davvero preoccupante questo suo atteggiamento.
Preferisce stare nella mia stanza piuttosto che rifugiarsi e chiudersi nella sua stanza.
Davvero strano."Non toccare nulla.
Puoi sederti."Divento nervoso quando toccano le mie cose.
Non vorrei che mi rompesse delle cose per me preziose.
Lei annuisce e si adagia ai piedi del letto."Resto qui."
Si muove avanti e indietro, è persa nei suoi pensieri.
Entro dentro il bagno e lascio la porta socchiusa.
Ho capito che non vuole stare sola.
Evidentemente qualcosa l'ha scombussolata questa sera.
O qualcuno.
Può essere quel porco?"Burak,posso accendere la televisione?"
Non ha intenzione di lasciare la stanza.
Esclamo con tono secco un SI e sento Norah alzarsi e chiudere la porta della camera a chiave.
Ok, è matta.
Non ha intenzione nemmeno di cambiarsi?
Perché ha chiuso la porta?
Esco dalla doccia e avvolgo il bacino con un telo che mi copre dalla vite in giù ed entro in stanza.
Norah è di spalle e non si è accorta della mia presenza.
Mi avvicino lentamente e le sussurrò all'orecchio."Se vuoi puoi rinfrescati."
Lei urla e salta dal letto.
Gli blocco le braccia e lei cerca di liberarsi.
Si dimena come una forsennata, tento di tenerla ferma ma mi fa sbilanciare il peso,casco in avanti trascinandomi anche lei sul letto.

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Misteri / Thriller𝘌 𝘴𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘵𝘵𝘰 '𝒎𝒂𝒊 𝒈𝒊𝒖𝒅𝒊𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒖𝒏 𝒍𝒊𝒃𝒓𝒐 𝒅𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒑𝒆𝒓𝒕𝒊𝒏𝒂' 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘪 𝘳𝘪𝘷𝘦𝘭𝘢𝘴𝘴𝘦 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘳𝘪𝘰? 𝘓𝘦𝘪 𝘭𝘢𝘶𝘳𝘦𝘢𝘵𝘢 𝘢 𝘱𝘪𝘦𝘯𝘪 𝘷𝘰𝘵𝘪 𝘮𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘧𝘳𝘢...