Capitolo 43

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Pov's Burak

Prima mi dice di non disturbarla,adesso mi chiama e vuole che la passi a prendere,quando oggi pomeriggio si è letteralmente volatizzata dal mio yacht.
Davvero strana, vuole giocare evidentemente.
Mi avvicino sempre di più e non mi aspettavo niente di tutto ciò.
Norah sembra un diavolo tentatore.
Le sue gambe scoperte, mi distraggono.
Fermo la macchina ed abbasso il finestrino,continuo ad osservarla senza ritegno.

"Hai finito?"

Norah mi coglie con le mani nella sacca.
Non lo nego,affatto.
Non mi scomodo assolutamente,continuo a osservarla e lei scende gli ultimi gradini per poi fiondarsi in auto.

"Possiamo andare,facciamo tardi."

Come se gli importasse veramente, vuole solo avere un ulteriore conferma di ciò che lei,già sa.

"Buonasera anche a te,prego accomandati."

Gli faccio notare di averlo fatto,prima che glielo dicessi.
Solo per fargli campire quanto è dispettosa.

"Stavo pensando,se stasera la situazione degenera, tu essendo che fai parte di questa associazione,puoi aiutarmi.
Nel senso, spetta anche al tuo paese partecipare alla ricerca,quindi tu mi hai già trovato giusto?"

Che razza di discorsi sono?
Logico che non permetterei a nessuno di toccarla.
Mi convinco di volerla aiutare, al dopo,poi ci penso.

"In un certo qual senso si,però sarebbe meglio se ne restassi fuori.
Sarà annoiante,scocciante e doloroso.
Nulla di ciò che diranno sarà bello per te.
Ti posso fare assistere dalla mia cabina privata assieme ad Osman, io e mio padre saremo seduti dentro a una stanza,con un altro gruppo di persone,per discutere del problema.
Potrai sentire e vedere,non occorre che ti mostri, è rischioso.
Ascolta cosa ha da dire il tuo nemico,prima di agire."

Tortura le suo dita con fare nervoso,non voglio spingermi oltre.
Respingo l'impulso di bloccargli le mani,sfreccio imperterrito lungo la strada e rimuovo l'idea di toccarla.
Se l'unico modo che passi in osservata,è nasconderla così, allora correrò il rischio di tenerla nella mia cabina privata.

"A dire il vero,non so se sono pronta a sentire pronunciare determinate cose dalla mia famiglia.
Sino a poco tempo fa,pensavo vivessero per me e mio fratello,ad oggi non li riconosco più.
Non so chi siano, cosa vogliono.
Sono disposta ad accettare, voglio capire fin dove possono spingersi.
Prenderò una scelta, non appena terminerà l'incontro."

Sembra essere decisa dalla sua decisione.
Vuole farsi del male per poi abbandonarsi a se stessa.
Non accetta l'abbandono della sua famiglia probabilmente.
All'epoca anche io mi sentivo così vulnerabile quando per mio padre esisteva solo mio fratello.
Quando mia madre usciva per svariate settimane, senza che gli importasse qualcosa di noi.
Sono cresciuto da solo ed in mezzo a tanta violenza.
Ho deciso di uscirne e di diventare qualcuno con qualcosa di dignitoso.
Guadagnarmi da vivere,con la coscienza pulita o quanto meno,non per come lo fanno loro.
Avere dei locali non è un reato.
Smerciare droga lo sarà pure, ma non faccio del male a nessuno.
Tutti quelli che ne fanno uso, sono consapevoli a cosa vanno incontro.
Lo so anche io, ecco perché sto tendando di uscirmene.

"In oltre, ribadisco che ci sono alcuni punti da mettere in chiaro.
Perciò, ci organizzeremo di volta in volta.
Un mese è troppo poco, per sposarci."

Illusa.
Non ha per niente una buona considerazione e mi considera come loro.
Non vuole correre il rischio di sentirsi in trappola però al tempo stesso sento che sta cedendo.
Mi manda in confusione.

"Il mio affare consistente nel trovare una moglie per poi successivamente mollarla,non cerco la storiella d'amore.
Mi serve solo una figura femminile che faccia finta di essere mia moglie,per un lasso di tempo.
Ho chiesto a te, o prendi o lasci.
Migliaio di ragazze,fanno la fila."

Mi sono stancato di questo tira e molla.
Ad essere sincero, mi rende davvero nervoso.
Tutto ciò che ogni qual volta mi dice,poi mi resta impresso nella testa.
Basta, questi giri di parole non portano a nulla.
Il bisogno e il suo tanto quando lo è il mio, con la differenza che io posso scegliere, lei no.
Si ostina a non voler capire, che ha un destino segnato se non mi da ascolto.
Se uomini come Lorenzo, Edoardo,il dottor Parma e potrei elencare un infinita, le puntano gli occhi di sopra, sarà la sua fine.
Si ossessioneranno di lei, sino a quando non la ottengono.
Come una proprietà.

"Sulla storiella d'amore sono d'accordo.
Non voglio nessun tipo di uomo al mio fianco, siete tutti uguali.
Ti ho già detto, ciò che faremo quindi abbassa i toni Burak.
Se non puoi aspettare dopo l'incontro, allora non accetto un bel niente.
Invece se hai la bontà di aspettare, vedremo."

Io non sono uguale a nessuno.
Non mi conosce.
Giudica e giudica.
Doveva fare l'avvocato,altro che.
Ho i nervi a fior di pelle.
Sento che potrei scoppiare da un momento all'altro.
Volevo solo evitargli la parte in cui il padre gliene dice di tutti i colori.
Ne inventa di cotte e di crude e lei dovrà farle scendere giù senza esitare.
Il problema è che lei irromperà all'incontro,se occorre.
Non riesce a mantenere la calma, è una donna istintiva.

"Siamo arrivati.
Qualsiasi cosa tu faccia potrebbe metterti in pericolo.
Ascolta per una sola volta ciò che ti dico e la serata si concluderà nei migliori dei modi.
Avrai il tempo per pensare e decidere cosa vuoi farne della tua persona.
Non stiamo giocando più Norah, questa è la nostra resa dei conti."

Scendo velocemente dall'auto,non gli do il tempo di rispondermi.
Voglio solo che capisca che qui dentro non è al sicuro.
Ci sono parecchie persone disposte a saltarle addosso.
Non sa,quanto crudele è questo mondo.
Questa è la nostra resa dei conti.

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