Capitolo 48

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Pov's Norah

Mi fa paura come parla di ciò che ha subito.
Preferirei morire, piuttosto di essere costretta a fare ciò che vuole mio padre.
Lui sembra fin troppo tranquillo,nonostante il male che gli hanno inflitto e continuano ad infliggergli,rimane comunque impassibile.
È normale?

"Lo so, ecco perché credo di essere giunta ad una conclusione.
Con ciò non ti dico che sarà una relazione rose e fiori, non ti voglio minimamente più di fianco un altro giorno.
Faremo tutto ciò che può essermi d'aiuto.
Ho riflettuto tanto, parecchio in questa stanza.
Ho capito che non potrò sfuggire a mio padre o ad un altro di voi."

Uso il voi in maniera dispregiativa,includendo lui e la sua famiglia.
È davvero ripudiante essere a conoscenza che la mia famiglia collabora con loro.
Non mi sarei mai aspettata, nulla di tutto ciò.
È paranormale,cosa gli manca?
Perché i ricchi vogliono sempre più soldi?
Sempre più potere.
Vogliono tutti comandare.

"Sai cosa penso?
Che infondo non ti è dispiaciuta questa vita.
Devi sempre ricordarti chi ti ha portato a raggiungere i tuoi obbiettivi.
La tua famiglia è una merda, si è immischiata ed intromessa in affari che non gli appartenevano.
Non sarebbero mai dovuti entrare in questo dilemma.
Ma nonostante ciò, ti hanno istruita ed educata.
Ti hanno cresciuta e portata qui.
Adesso,hai capito che sin dal principio eri predisposta a questa vita.
Non ti occorreva scoprire nuovi posti o far conoscenze, perché in fin dei conti loro già avevano scelto per te.
La tradizione vuole che il padre scegli il marito della sposa.
Ovviamente si basano sempre sulla posizione sociale e sulle ricchezze.
Potrebbe capitarti anche un vecchio di cinquant'anni."

Ubriaco o non.
Non riesco a smettere di pensare che ha dato del vecchio a un uomo di cinquant'anni quando se ne leva dodici a stento, con lui.

"Potevi anche dire un vecchio di quarant'anni.
È davvero riprovevole solo il pensiero.
Non so la gente del vostro club mafioso, di che soffre, ma trovo improponibile tale oscenità."

Il suo petto guizza, riesco a scorgerlo con la penombra che penetra dalle tapparelle.
Sta pesando se rispondermi o meno alla mia provocazione.
Però sembra lui che non accetta,minimamente la sua età.
Ok,se li porta bene ma resta il fatto che ha sempre trentotto anni.

"Non sei per niente simpatica.
L'età è un numero,no?
E poi dove sta il problema.
Tiri sempre fuori questo argomento, non ti sto mica chiedendo di venire a letto con me, quindi non vedo dove sta il problema."

Cavolo se lo è.
Divento bordeaux nel giro di due secondi.
Ho visto molti film, sono stata anche a parecchi matrimoni e si sa che quando una si sposa,si baciano per unificare l'amore.
Io non ho la minima intenzione di riprodurre ciò con lui.
Figuriamoci avere un rapporto più intimo.
Oddio, riderebbe dall'inizio alla fine.
Arrossisco all'inverosimile.
Sento davvero tento imbarazzo, non sono mai stata così con un uomo mezzo nudo davanti i miei occhi,da soli in una stanza.
I miei pensieri stanno vacillando, sto incominciando a pensare a tutte queste stronzate che fanno aumentare i miei battiti.
Il profumo del bagnoschiuma al pino, riesco per sino a sentirlo più vicino,quando si muove.
Il suo petto e cosparso da diversi tatuaggi che non riesco a scorgere del tutto,sembrano davvero grandi.
Chissà alla luce del sole, cosa ne uscirebbe fuori.
Sono curiosa di sapere cosa nasconde il medico legale più discusso.
Mi sono focalizzata più volte già sui tatuaggi delle mani,del collo in torno a tutta la testa.

"Il gatto ti ha mangiato la lingua?
Non posso nemmeno usare questa parola con te?"

Continua a calcare sull' argomento,sto per dare davvero il peggio di me.
Mi fa sentire una bambina e mi fa chiudere ancor di più.

"Non mi importa e non voglio discutere su determinate cose.
Arriviamo dritti al punto,essendo che sei bello sveglio.
Ti è passata la sbronza."

Stava solo recitando?

"Ho mal di testa e vedo la stanza girare.
Ne parliamo domani."

Il vino veritas, perciò meglio ora.

"Assolutamente.
Voglio già mettere in chiaro alcune cose.
Mio padre mi ha promessa a questo Sanchez, quindi a te la scelta.
Ora come ora, non voglio giocare più.
Ho incominciamo da ora a mettere per iscritto determinate cose, oppure vedremo la controparte che ne pensa."

Mi sono stancata anche io, onestamente questo matrimonio non deve per forza esistere.
Lui mi fa credere che il bisogno in assoluto è solo il mio.
Quando in realtà gli calzo a pennello, e sono sempre più convinta che non sia una fatalità del caso che mi perseguita e cerca di proteggermi.
Suo padre vuole come sposa una donna mafiosa, io sarai un ipotetica figlia di un componente di uno di loro.
Sa che può scendere a compromessi, senza avermi tra i piedi,vuole solo sovrastare suo padre per togliergli il suo potere, per liberarsi di qualcosa a me sconosciuto.
Quando e accanto al padre è sempre teso,lo vedo dalla sua postura rigida.
Lo teme infondo.
Altrimenti non starebbe agendo secondo le intenzioni di suo padre.

"Bene."

Lui sbuffa e si alza, si avvicina ai pantaloni che aveva gettato poco fa per terra e li pesca.
Fruga dentro le tasche ed estera un pacco di sigarette.

"Non ho con me la penna, va bene lo stesso se li trascriviamo domani?"

Cerca di fare il simpatico, ride e gode del mio totale imbarazzo.
Sa di star indossando solo dei miseri pantaloncini, potrebbe indossare anche una maglietta.
Chiudo gli occhi, mi stringo ancor di più nelle coperte e aspetto che sia lui ad iniziare.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora