Pov's Norah.
È trascorsa una settimana da quando ci siamo fermati nei pressi dell'Isola dei Venti, un piccolo paradiso avvolto da acque cristalline e spiagge di sabbia bianca, che sembra averci accolto nel suo abbraccio materno.
Tuttavia, le notizie che arrivano da Osman sono tutt'altro che rassicuranti.
Sento il peso della situazione gravare su di me come un macigno,la notizia ufficiale del nostro matrimonio ha raggiunto le famiglie, e la loro reazione è stata tutt'altro che positiva. Entrambi i nostri padri sono in subbuglio, e il circolo di affari è in crisi.
Siamo in una tempesta perfetta, e ogni giorno che passa sembra allontanarci sempre di più dalla serenità che avevamo trovato qui.
Osman ci ha avvisati che la situazione sta diventando insostenibile.
Non hanno ancora trovato il colpevole dello sparo, e l'ombra del pericolo continua a incombere su di noi.
Le nostre famiglie stanno perdendo fiducia nei rispettivi affari, e l'idea di dover tornare a casa si fa sempre più concreta.
Eppure, dentro di me si agita un turbinio di emozioni contrastanti.
Sollievo per la possibilità di riprendere in mano la mia vita, ma anche un'ansia paralizzante al pensiero di affrontare mio padre, la cui presenza continua a perseguitarmi come un'ombra ineludibile.
Burak sembra essersi dissolto nel silenzio, una presenza costante ma distante.
Collaboriamo per organizzare il nostro prossimo viaggio, ma la sua energia, le sue battute taglienti, quel suo modo unico di provocarmi, sono svaniti.
È come se un muro invisibile si fosse eretto tra noi, separandoci irrimediabilmente.
Nonostante condividiamo lo stesso letto e ci aiutiamo nelle piccole cose quotidiane, la nostra connessione si è affievolita, ridotta a un filo sottile che rischia di spezzarsi.
Sento le sue occhiate posarsi su di me, cariche di pensieri inespressi, ma non riesco a decifrarle.
Mi chiedo se anche lui percepisca questa distanza, se ne soffra quanto me.
Non so più cosa voglio,la sua freddezza mi confonde, amplificando le mie insicurezze.
Forse è colpa mia, forse avrei dovuto lasciarmi andare, aprire il mio cuore e il mio corpo a lui.
Ma la paura mi trattiene, una paura profonda di rimanere scottata, di perdere me stessa in qualcosa che potrebbe dissolversi come fumo al vento.
Oggi stiamo ripartendo,il braccio di Burak è finalmente guarito, e ci prepariamo a lasciare l'isola che ci ha offerto rifugio.
Avevo sperato che un cambio di scenario potesse ravvivare le cose tra noi, riaccendere quella scintilla che sembrava essersi spenta.
Ma il suo comportamento rende tutto complicato, ogni gesto appare misurato, ogni parola trattenuta. Cerco di mettere da parte i miei pensieri, di concentrarmi sul presente, ma il cuore mi pesa come un macigno.
Mentre navighiamo, il sole splende alto nel cielo terso e la brezza marina ci accarezza il viso, portando con sé il profumo salmastro dell'oceano. All'improvviso, lungo il percorso, avvistiamo qualcosa di inaspettato,un market yacht, un supermercato galleggiante.
Un concetto che non avrei mai immaginato potesse esistere, una piccola città fluttuante piena di vita e colori.
La vista di quel mercato mi strappa un sorriso sincero, un raggio di luce nel grigiore dei miei pensieri, una pausa insperata nel nostro viaggio caotico."Guarda!"
Esclamo, indicando l'incredibile struttura che galleggia sull'acqua.
"Dobbiamo fermarci!"
Burak lancia un'occhiata incuriosita, e per un attimo vedo un barlume di entusiasmo nei suoi occhi.
"Ok, andiamo a dare un'occhiata."
Risponde, avvicinando il nostro yacht al mercato galleggiante.
Mentre ci avviciniamo, il mercato si rivela un luogo affascinante. Bancarelle colorate espongono prodotti freschi: frutta, verdura, pesce e persino prodotti artigianali locali, tutti disponibili su questo incredibile yacht mercato.
La gente si muove animatamente, chiacchierando e ridendo, e la vivacità del luogo mi contagia."Entriamo!"
Dico, con entusiasmo.
Burak mi segue, ma il suo passo è lento e pesante.
Spero che l'atmosfera del mercato possa riaccendere un po' della sua vitalità.
La prima cosa che notiamo è l'odore del pesce fresco e delle spezie esotiche.
Mi avvicino a una bancarella e inizio a esaminare i prodotti."Guarda questi peperoni!"
Esclamo,afferrando un peperone rosso maturo.
"Sembrano deliziosi."
"Prendine un po', magari possiamo preparare qualcosa di buono stasera."
Dice Burak, e per la prima volta in una settimana, sento un briciolo di entusiasmo nella sua voce.
Mentre mi sposto da una bancarella all'altra, la mia mente si riempie di idee su come cucinare e preparare una cena speciale.
La bellezza del mercato, con il suo chiacchierio e i colori vibranti, sembra allontanare i pensieri pesanti che mi affliggono.
Passo davanti a una bancarella di pesce e noto un bel branzino fresco."Burak, che ne dici di cucinare un branzino alla griglia stasera?"
Lui annuisce, e inizia a gironzolare tra le bancarelle, anche se continua a mantenere una certa distanza emotiva.
Faccio del mio meglio per coinvolgerlo, ma non è facile.
Mi muovo tra i colori e i profumi, parlando con i venditori, raccogliendo un po' di tutto,frutta fresca, verdure croccanti e qualche spezia per insaporire i nostri piatti."Ehi, Norah!"
Mi chiama Burak, tenendo in mano una bottiglia di vino bianco.
"Questo andrà benissimo con il pesce."
"Perfetto!"
Rispondo, con un sorriso che si allarga sul mio volto.
La sua scelta mi fa piacere e sento un piccolo brivido di felicità.
Forse c'è ancora speranza.
Continuiamo a gironzolare, e io cerco di dimenticare la pesantezza della situazione.
C'è qualcosa di rassicurante nel riempire il nostro carrello di cibo fresco, nel condividere piccole risate mentre sfogliamo le opzioni.
Questo momento di normalità, anche se fugace, è quello di cui abbiamo bisogno.
Alla fine, torniamo al nostro yacht con le braccia cariche di provviste. Burak sembra un po' più leggero, e anche se non siamo tornati alla nostra antica intesa, la giornata ci ha regalato un momento di tregua.
Una volta a bordo, inizio a sistemare gli ingredienti, preparandomi a cucinare mentre Burak ci porta a destinazione.
Mentre sbuccio le patate dolci, i miei pensieri tornano alla distanza che si è creata tra noi.
Mi rendo conto che forse sono stata io a erigere quel muro invisibile.
La mia paura di lasciarmi andare completamente, di abbandonare le mie difese, potrebbe aver allontanato Burak.
Non ho mai conosciuto l'intimità che lui mi offre, e l'idea di perdere la mia verginità con lui mi spaventa.
Non è solo un atto fisico,per me significa aprire il cuore, espormi al rischio di essere ferita.
Ho visto troppe volte l'amore trasformarsi in sofferenza, ho visto persone perdersi nell'illusione e ritrovarsi sole.
Ho paura di rimanere scottata, di dare tutta me stessa e poi essere abbandonata.
E così mi sono trattenuta, ho frenato i miei impulsi, sperando di proteggermi.
Ma forse, nel farlo, ho ferito lui e ho compromesso ciò che potevamo avere.
Dopo una mezz'ora abbondante, finalmente arriviamo a destinazione e Burak viene verso di me."Burak, puoi accendere la griglia?"
Chiedo, mentre metto a posto la frutta e le verdure.
"Subito."
Risponde, finalmente con un po' di energia.
Mentre si occupa della griglia, inizio a preparare il pesce,i movimenti diventano un rituale familiare.
Le mani di Burak si muovono con destrezza mentre accende la fiamma, e mi volto per guardarlo."Sei sicuro di voler mangiare?"
Chiede, scrutando il pesce che sto marinando.
"Certo."
Rispondo, sorridendo.
"Ho anche preso delle patate dolci. Possiamo farle al forno e servirle insieme al branzino."
Con il profumo del pesce che cuoce sulla griglia, mi sento finalmente a casa.
Anche se l'ombra dei nostri genitori e delle loro reazioni si staglia su di noi come una minaccia incombente, in questo momento, mentre cuciniamo e scambiamo qualche battuta, tutto sembra possibile.
Mentre ci sediamo a tavola, con il tramonto che tinge il cielo di arancio e rosa, sento che forse, solo forse, riusciremo a trovare la nostra strada. Guardando Burak negli occhi, decido che non posso più lasciare che la paura mi controlli.
Devo affrontare i miei timori, aprirmi a lui, rischiare.
Forse è arrivato il momento di abbattere quel muro che ci separa, di permettere a noi stessi di essere vulnerabili.
La vita è troppo breve per essere vissuta con il freno tirato, e l'amore merita di essere vissuto appieno, anche a costo di soffrire.
Prendo un respiro profondo e gli sorrido, sperando che possa leggere nei miei occhi la decisione che ho preso.

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Mystère / Thriller𝘌 𝘴𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘵𝘵𝘰 '𝒎𝒂𝒊 𝒈𝒊𝒖𝒅𝒊𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒖𝒏 𝒍𝒊𝒃𝒓𝒐 𝒅𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒑𝒆𝒓𝒕𝒊𝒏𝒂' 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘪 𝘳𝘪𝘷𝘦𝘭𝘢𝘴𝘴𝘦 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘳𝘪𝘰? 𝘓𝘦𝘪 𝘭𝘢𝘶𝘳𝘦𝘢𝘵𝘢 𝘢 𝘱𝘪𝘦𝘯𝘪 𝘷𝘰𝘵𝘪 𝘮𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘧𝘳𝘢...