Capitolo 47

177 13 2
                                    

Pov's Burak

Mi lavo velocemente,non riesco a riprendermi dalla sbronza.
Ho perso il conto di tutti i bicchieri che ho bevuto con mio cugino.
La faccia di Mirko Sanchez accanto a quella di Norah, mi ha scombussolato parecchio.
Sono nevoso.
Il fatto che non si sia svegliata, aiuta la situazione.
Mi asciugo e indosso solo un pantaloncino.
Esco dal bagno e Norah non si è smossa.
Avanzo cautamente nel grosso letto,mi siedo e lentamente mi corico.
Il suo profumo mi invade le narici.
Sono davvero arrabbiato,lei è a conoscenza di quest'uomo?
Norah, incomincia a girarsi.
Sembra stia avendo un incubo.
Si gira e si rigira,continua a dormire indisturbata, si stringe ancor di più nel suo minuscolo corpo.
Sento il mio cuore martellare velocemente.
Non ho mai vissuto un emozione così.
Non ho mai avuto una ragazza su un letto,dormiente.

"Che freddo."

Norah parla con la bocca impastata,sente freddo.
Io invece ho il fuoco dentro.

"Norah,vai sotto le coperte.
Copriti,andiamo via domani"

Sussurro a bassa voce.
La luce che poco prima ho spento,non mi permette di poterla guardare in faccia.
Non proferisce una parola, scalcia le coperte e si fionda sotto ed esse.
Io evito di creare una situazione strana,rimango sopra.

"Domani parliamo."

Norah ritorna a dormire.
Sento la testa leggera.
Domani so che litigheremo, darà la colpa a me di essermi sdraiato di fianco a lei.

"Comunque non lo conosco nemmeno,Sanchez."

Norah sussurra talmente a bassa voce che credo di aver sentito male.
Non lo conosce?
Intanto suo padre non ha fatto credere questo, piuttosto ha detto che è promessa a quel coglione.

"Eppure sei già promessa a lui,non capisco.
O forse ho capito che la tua famiglia non vuole darti una possibilità di scampo."

Il mio cervello gira fortissimo,parlo ancor prima di pensare.
È se la stessero costringendo come mio padre sta facendo con me?
Perché non riesce a parlare e a dirmi tutto ciò che le sta succedendo.
Sto mettendo a rischio parecchie cose, ne sono consapevole, ma non riesco a smettere di farlo.
Nonostante il mio cervello mi dice di allontanarla,il mio cuore mi costringe a tenerla con me.

"Non lo capisco,nemmeno io.
So solo che mi sono ritrovata in questa situazione.
Io volevo solo studiare e farmi la mia strada.
Senza che il cognome di mio padre o di mia madre, condizionasse le critiche.
Loro sono davvero potenti,hanno già pianificato la vita di mio fratello, adesso vogliono farlo, con la mia.
Il problema che non intendo mettere su famiglia, ho solo venticinque anni,sono già in ritardo probabilmente, ma non mi importa.
Voglio realizzare i miei sogni."

Non sono pronto a dirle che sarà la conseguenza non appena ci sposeremo.
Mettere su famiglia, sarà l'idea che pensa mio padre.
Io condivido a pieno l'idea, sulla non paternità.
Se lo avessi voluto,lo avrei avuto.

"Credimi,sono nato e cresciuto con questa mentalità.
Mio padre passa giorno dopo giorno a pianificare la mia vita.
Ha già rovinato mio fratello, che è stato costretto a sposarsi con una donna,che non gli potrà mai dare la possibilità di diventare papà.
Mio padre sta tentando di farmi diventare a me,padre.
Sono contrario io, no ne ho mai avuto uno vero proprio al mio fianco e non sono pronto a farlo."

Non proferisce più parola, temo che si sia addormentata ed invece si gira dalla mia parte.
Si alza e appoggia la sua schiena nella testata del letto.
Io resto con le braccia incrociate sotto la testa,tengo gli occhi chiusi.
Riesco a percepire i suoi movimenti.

"Non capisco perché hanno questa mente contorta.
Penso che tu sia in grado di decidere per te stesso,per come lo sono io.
Continua a destabilizzarmi ogni qual volta sento delle assurdità."

Ridacchio sotto i baffi.
Realmente se conoscesse il nostro mondo, sarebbe a conoscenza dello schifo che sarà costretta ad affrontare.
Evidentemente la sua famiglia l'ha sempre lasciata ignara dalla vita e degli obblighi dei clan mafiosi.

"Nonostante sia in grado di farlo,non ho la possibilità di scegliere Norah.
Non posso oppormi o mi ritroverei come te.
Sarai costretto a fuggire da mio padre e dai suoi uomini.
Chi tradisce la famiglia,non fa parte della famiglia.
Ricordi?"

Cerco di fargli entrare le parole che ha detto suo padre, in testa.
La famiglia è in grado di rinnegarti, di renderti la vita impossibile.

"Sono ancora molto scossa.
Non capisco perché la mia famiglia stia mettendo sopra, questo spettacolo.
Avevo capito che mi avrebbero dato del filo da torcere, ma non mi aspettavo niente di tutto ciò.
Io non mai avuto una storia vera e propria con un uomo, mi è stato proibito di conoscere il genere maschile,in determinati modi.
Mi hanno rinchiuso in una ampolla di vetro e ora mi hanno rotto loro stessi,la mia protezione."

Sento che tira su con il naso, probabilmente sta tentando di non scoppiare in lacrime.
Dovrebbe,l'aiuterebbe a sentire meno peso nelle spalle.
Mi ricorda tantissimo me a quei tempi.
Quando mio padre mi incomincio a dichiarare guerra, ho tentato di prendere una piega diversa.
Ero piccolo e meno potente, mi riportava sempre indietro sui miei passi,mi ha solo concesso uno dei miei sogni.
Diventare medico legale, che ad oggi mi sembra davvero lontano,il mio posto di lavoro.

"Norah siamo così diversi, ma così simili al tempo stesso.
Tutto ciò che tu stai passando, l'ho subito sulla mia pelle.
Ti comprendo, ma non avrai la possibilità di opporti.
In un modo o nell'altro, dovrai essere pronta a sacrificare te stessa."

Sarà mai disposta a lasciarsi la sua famiglia alle spalle?
Sarà mai in grado di dargli del filo da torcere?

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora