Capitolo 56

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Pov's Norah

Continuo a trafiggerlo con lo sguardo.
Deve smetterla di chiamarmi bambina, non lo sono mai stata.
Ad oggi preferirei esserlo, ritornerei volentieri in pancia di mia madre,lontano da tutti.

"Norah, cerca di rilassarti.
Si chiama senso dell'umorismo, ho capito che una ragazza come te, no ne può contenere."

Parla continuando a non prestarmi più attenzione, con fare tranquillo cambia il film che poco prima avevo scelto.

"Finalmente,la prima cosa sensata che sento in tua presenza."

Mi giro con fare nervoso e tento invano di prendere sonno.
Il solo fatto di essere soli, su questo letto mi mette troppo ansia ed adrenalina.
Sarai in grado di scappare sino in Alaska.

"Prima ascolti quello che ho da dire, poi potrai dormire.
Sino ad allora, resterai sveglia."

Se continua a dettare ordini, non farà altro che accendere la rabbia in me.
Io non prendo ordini da nessuno,tanto meno da lui.
Pensavo lo avesse capito.

"Io non ho intenzione di ascoltarti.
Non lo farò."

Imposto velocemente le sveglie nel cellulare e lo poso nel tavolino di fianco.
Burak mi afferra e caccio un urlo.
Cerco di levare il braccio dalla sua stretta ma lui preme ancora di più.

"Ti ho detto, che dobbiamo parlare.
Lo faremo.
Non farmi incazzare inutilmente Norah, prima chiudiamo questo affare, meglio sarà per tutti e due."

Strappo il braccio con forza dalla sua mano ed indietreggio nel mio spazio prestabilito.
Come osa afferrarmi cosi?
Chi si crede di essere?
Vuole parlare, lo faremo.
Non ho più nessuna intenzione di proseguire la mia strada con lui.

"Burak, non osare più affermarmi in questo modo.
Se non ho voglia di ascoltarti,non ti ascolterò.
Non mi costringerai con la forza,non sei nessuno."

Le parole mi escono velocemente dalla bocca, lui sembra essere stato colpito dalle mie parole, il suo viso diventa di cera.
Non ho paura di lui, so difendermi.

"Pensi che non posso costringerti ad ascoltarmi?
Smettila, dovrai ascoltarmi perché la situazione incomincia a starmi scomoda.
Dovrai diventare un altra persona in men che non si dica.
Pensi sia un gioco?"

Sembra più nervoso e incazzato del solito.
Ogni qual volta tocchiamo questo argomento, cambia umore in maniera repentina.
È tornato il Burak,aggressivo e scontroso.

"Pensi mi piaccia dovermi trovare,in questa situazione Burak?
Ti sei mai soffermato che sono solo una ragazzina e sto andando incontro alla vita adulta?
Smettila di mettermi pressione, non so perché insisti a parlarmi sempre della vostra vita, usanze e pagliacciate, ma non ho più la forza di andare avanti."

Burak stringe le mani e li serra in dei pugni, mi fissa intensamente.
So che sta cercando di immedesimarsi, ma non potrà mai farlo del tutto.
Lui si è vissuto a pieno la sua gioventù ed età avanzata,io invece sarò costretta a vivere intrappolata in una grossa bugia.

"Non vedo alternativa migliore.
Prima accetti la realtà, meglio sarà.
Voglio solo che tu capisca che non hai scelta.
Il tuo matrimonio sarà inevitabile.
O con me o con un altro tipo che tuo padre ha scelto per te.
Ti sto solo dando la possibilità di andartene quando vuoi, in maniera civile."

Continuo a ripetermi che qual cosa nel quadro,non mi quadra.
La sua gentilezza e celata da qualcosa che non riesco a vedere.
Nessuno in questa vita ti da niente, sono davvero fortunata o baciata dalla sfortuna?
Torna con un posa cenere ed una birra.
Si risiede comodamente e con l'accendino si stappa la sua bevanda.

"Sembra così semplice e scontato, ma so che mi si ritorcerà contro.
Qualsiasi scelta io prenda.
Pensi che sia facile dovermi fidare di qualcuno?
Mi ha tradita persino la mia famiglia, tu che sei un estraneo...chi mi dice che non mi tradirai?"

Si gira di botto e mi fulmina con lo sguardo.
Cosa ho detto di sbagliato?
Non è la pura verità?
Se la mia famiglia è stata in grado di buttarmi nel fuoco,un estraneo cosa è in grado di farmi?

"Non siamo mezzi uomini come i ragazzi che si aggirano dalle tue parti.
La nostra tradizione è diversa.
Se scegli una campagna,lo è per il resto della vita.
Ne hai rispetto e gliene fai portare.
Non ti metterei mai, in una situazione di pericolo.
Non sin quando starai sotto la mia protezione, il giorno in cui te ne andrai, non avrai a che fare con nulla di tutto ciò."

Parla con voce strozzata, quasi stridula.
Qualcosa gli provoca dolore.
La sua espressione dura persiste ad alloggiargli in viso.
Eppure ho fatto svariate ricerche sulle loro usanze, ho appreso con i miei stessi occhi che la donna non ha voce in capitolo.
Pensa che mi potrà annullare come persona, solo perché diventerò sua moglie?

"Ho letto in svariate interviste, la vita di donne turche sposate.
Ho appreso che non mancate di rispetto, ma comunque siete in grado di annullare la donna come persona.
Per voi la donna non si oppone,non si intromette, resta in silenzio e parla a comando.
Correggimi se sto sbagliando."

Per la prima volta, stiamo affrontando a pieno questo discorso.
Sento che non potrò mai fidarmi di un tipo come lui,come non mi fido più di nessun essere vivente sulla terra.
Sono sola, sono sempre stata sola.
Burak sembra pensare alle parole che dovrà dirmi per convincermi che non sia realmente così.
Non capisco la sua insistenza nel volermi aiutare e nell'essere aiutato.
Una donna con esperienza, avrebbe potuto essere di maggiore aiuto.
Io sono solo una bambina, come dice lui, non sarò mai in grado di poter affrontare questa tempesta.
Qualcuno potrebbe uscirne sconfitto, e quel qualcuno mi sento di essere,IO.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora