Capitolo 29

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Pov's Burak

Sono in preda alla rabbia.
Andrea, il dipendete di fiducia,mi ha avvisato che la nuova arrivata non si è presentata.
Pensa di poter fare come vuole?
Pensa che può decidere di saltare il lavoro quando gli va?

"Calmati, cugino.
Magari ha trovato dell'altro."

Col cazzo.
Non me la bevo, non è da lei.
Non sono modi di mollare un posto di lavoro,cosi.
Ho rinunciato a lei, non al suo servizio presso il mio locale.

"Staremo a vedere.
Mi sa che ho allentato un pò la presa, con gli affari."

Prendo dalla tasca posteriore il mio cellulare,compongo il numero di Norah.
Non mi lascio fottere da una ragazzina.
Deve capire che non può fare a suo piacimento.
Non la rende una persona affidabile sul lavoro.

"Ti ho detto di non cercarmi più."

Il mio orecchio rischia di sanguinare, Norah urla dall'altra parte del
cellulare mentre piange.
E' sconvolta, se prima ero incazzato adesso sono scombussolato.
Cosa gli prende?

"Che cazzo succede?
Dove sei?"

I singhiozzi aumentano, non riesco a percepire nessun rumore attorno.

"Tu cosa vuoi?
Cosa volete tutti dalla mia vita?"

Continua a urlare e al tempo stesso singhiozza.
Cosa le è sucesso?

"Una spiegazione."

Rispondo con voce bassa e roca, cerco di richiamare la sua attenzione.

"Perché non sei a lavoro?
Andrea è solo, è nel panico.
Stasera c'è la serata evento."

In questo momento gli vomiterei addosso le brutte parole che mi frullano in testa, nessuno mi ha mai mancato di rispetto in questo modo.
Pago più di chiunque altro, non obbligo a nessuno a fare, ciò che non vogliono e gli assicuro una vita sedentaria.

"Non posso andarci e non potrò andarci."

Pensa sia plausibile come risposta?
Pensa di potermi fottere cosi?

"Sei fuori, mi dispiace.
Trovati un altro posto di lavoro.
Mi hai per caso scambiato per un cretino?"

Lei non osa proferire parola, non gli importa più di quel posto.
La sua famiglia gli sta ancora alle calcagne?
Se chiude quella chiamata è la fine,per la mia salute mentale.
Non posso lasciarla in queste condizioni.

"Ti ho chiamato comunque per l'altro lavoro, o per lo meno, ne va per la tua specialistica.
C'è un autopsia da fare, porta taccuino,registratore e penna."

Che cavolo sto facendo?
Il mio lato oscuro esce fuori quando si tratta di lei, i miei piani diabolici si rimettono in funzione.

"Non posso, ti ringrazio.
Rinuncio per un po'agli studi.
Domani parlo con la professoressa
Campo."

Cosa?
Rinuncia agli studi?
Sa benissimo che non li riprenderà
più in un secondo momento, l'età avanza e farsi la gavetta non è facile.
Se ti vuoi istruire per bene e contare per la società, allora non bisogna fermarsi.
Non posso permettergli,di fuggire cosi.
Mi metterò in contatto con suo fratello, voglio capire cosa tramano.
Domani sera, abbiamo un incontro straordinario.
Osman, non smetteva di parlare e di dirmi quante persone saranno presenti.

"Bene, vedo che lavorare non ti interessa.
Fai bene, lascia spazio a chi ha voglia di avere una carriera.
Lavorare, senza che ti offenda, ti fa accrescere nel tuo titolo di studio,ma soprattutto nella tua cultura personale.
Tutti i tuoi lavori, si muovono in base a ciò che scoprite.
Come è andata la perizia?"

So già la risposta.
Gli ho preticamente detto da dove iniziare, spiegato tutto ciò,che il corpo umano contiene e cosa è in grado di fare.
Loro sono stati bravissimi ad apprendere,analizzare,studiare e mettere olio su tela.
Non tutti sono capaci, oltretutto
bisogna sapere convincere con chi stai parlando, che quelle scoperte siano di vitalità importanza, lei e i suoi compagni sono stati in grado.
Sprecata per non continuare.

"Non male, possiamo fare di più.
Volevo dire, possono fare di più Liam e Patrick, io mi tiro fuori."

Cavolo.
Sto impazzendo, non riuscirò a mentere la calma ancora.
Mi urta davvero il sistema nervoso.
Per ogni cosa che gli dico, trova una soluzione.

"Sei ancora reperibile, teoricamente il lavoro andrebbe sprecato se non cloncludessi la perizia di oggi.
Liam e Patrick stanno già analizzando, un cadavere.
Io e tu ne analizzeremo un altro.
Ci troviamo presso l'Hotel Finty.
Già la scientifica ha rilevato impronte, segni di colluttazione e danni sparsi per la stanza.
Ti mando il jet privato."

Insisto e spero venga, ho in mente altro.
Però questo lo scoprirà al momento, non è facile convincerla.
Non mi dovrebbe importare nulla
della sua vita, eppure non riesco a non metterla al sicuro.
I suoi occhi, parlano al posto suo.
Cambiano tonalità di colore, in base al suo umore.
Quelle poche volte che ci siamo ritrovati a parlare,ho visto l'intensità della luce dei suoi occhi,scurirsi più del dovuto.

"Dottor Aslan, trovo che sia davvero poco opportuno venire sino in Turchia, per poi mollare.
Voglio chiudere per un po',con gli studi.
Non appena avrò voglia,penserò io stessa a riprenderli.
Grazie, ricomincerò da capo, se ciò che ho fatto precedentemente andrà perduto."

Cazzo, testarda da morire.
Perché non si lascia aiutare?
La odio nel profondo, mi sta facendo incazzare.
Tento in tutti i modi di cancellarla  dal mio cervello e ogni qual volta ci provo, me la ritrovo in mezzo ai piedi.
Il destino sta giocando con me?
Pensa Burak, pensa.
Cosa potrebbe portarla qui?

"Dottoressa Evans, non appena chiamerò un suo sostituto, in quanto lei è ancora reperibile, rischierà di essere radiata.
Stiamo parlando di un decesso, una cosa davvero importante per altre famiglie.
Per ogni azione c'è una reazione,dovrebbe saperlo no?
Alcuni regazzi, stanno tentando di entrare con scarsi risultati, i posti sono limitati.
Lei ha avuto una buona possibilità, perciò non va sprecata.
Arrivati a questo punto, penso sia cortese da parte sua mollare e lasciare spazio a chi ci crede veramente."

Il suo silenzio diventa assordante.
Controllo se mi ha chiuso la chiamata, ma i minuti continuano a scorrere.
Ci sta riflettendo,lo farei anch'io.
Abbiamo tutti una scelta da fare, sta a noi fare quella che più riteniamo giusta.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora