CAPITOLO 9

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Il peggio sta arrivando

Pov's Norah

Finalmente grazie a Fanny sono riuscita ad arrivare in Italia senza nessun problema, momentaneamente mi fermerò nella casa dei miei genitori, non ho altra alternativa e di spendere i soldi di Fanny non ho per niente voglia, so che guadagna abbastanza bene a casa nostra ma questo non significa approfittarsene.
Devo cercare un lavoro, almeno così posso fare nuove esperienze e soprattutto nuove amicizie.
Cerco su internet qualche annuncio qui in zona, essendo a piedi non voglio spendere tutti i soldi nei servizi che offre la città.
Fortunatamente mia madre almeno il cellulare l'ha lasciato sotto la mia sorveglianza, altrimenti dovevo comprarne uno nuovo.
Dalle stelle alla stalle è un attimo.
Ho sistemato i pochi vestiti che sono riuscita a portarmi dietro, guardo nuovamente il mio viso allo specchio, grazie a Dio ho soltanto un profondo e lungo taglio alla guancia e leggermente il labbro nero, ma con un cerotto non si vedrà molto.
Sicuramente così conciata stento a credere che possa trovare un lavoro, ma vedrò cosa fare.
Decido di scendere da casa e dirigermi verso il bar in cu si cerca personale, circa cinque minuti a piedi, non dista tanto.
Mi incammino e ammiro Milano in tutta la sua bellezza, i negozi di abbigliamento sono pieni, c'è gente che compra così come se non ci fosse un domani e persone come me che semplicemente guardano le vetrine, non sono mai entrata dentro dei negozi dato che mia madre ha le sue stiliste di fiducia, non so cosa sia meglio realmente.
Senza dare peso alle persone che mi circondano decido di entrare dentro il bar.
Che il mio angelo custode me la mandi buona.

"Salve, sono qui per il lavoro che offrite come barista."

Dico semplicemente, le buone maniere lasciamole a casa perora.

"Ciao, hai esperienza?"

La ragazza vestita soltanto di una camicia super aderente è di una bellezza soprannaturale.

"A dire il vero no, sarebbe il mio primo lavoro."

Meglio essere sincere in questi casi.

"Allora mi dispiace, cerchiamo personale già abbastanza qualificato, ma se vuoi posso mandarti in un pub, cercano personale per il secondo turno notturno."

Gentilissima, a chi devo l'onore?

"Oh grazie mille."

La prima volta che sono entrata in un pub non è finita per niente bene, proviamo la seconda.

"Aspetta un attimo qui, vediamo se posso già farti incontrare il responsabile del pub."

Annuisco e la sua figura scompare dietro una grande tenda.
Il Bar non era così male, sembra essere frequentato da gente per bene, sicuramente sarei stata molto a mio agio ma evidentemente il destino non è tanto buono.

"Ecco tesoro, dista circa dieci minuti a piedi, ti stanno già aspettando."

Mi passa un biglietto con su scritto la via, la ringrazio e mi avvio verso il pub, con la speranza di non avere altri problemi.
Cammino il più velocemente possibile, voglio arrivare in tempo, questo lavoro mi serve più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Non appena arrivo vedo già la confusione fuori, e mi chiedo perché questi posti del genere siano tanto affollati.
Spero soltanto che la droga non gli circoli intorno, perché altrimenti preferisco restare a casa, voglio stare lontano da tutto questo mondo e soprattutto non voglio avere a che fare con la giustizia.
Cerco di farmi spazio tra la folla fino ad arrivare in un enorme bancone, solo adesso mi rendo conto che è lo stesso pub in cui sono stata maltratta.
Che sbadata.

"Salve sono qui per il lavoro notturno, mi ha m...."

Sembra aver già capito.

"Si certo, vieni da questa parte così ti spiego meglio il tutto."

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora