Capitolo 38

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Pov's Norah

Tutte le assurdità che continua a ripetutamente a ripetermi,mi confondono ancor di più il cervello.
La mia famiglia evidentemente non è la sola a volersi intromettere.
Eppure non mi sembra il tipo di uomo che fa decidere per sè.
Obbligare qualcuno a sposarsi, è da folli.
Sposare un uomo senza che si conosca e l'errore più grande che una donna possa fare.
Specialmente se ci sono le loro tradizioni a fartelo ricordare.

"Si Norah, non posso fare altrimenti.
Non sai cosa mio padre è in grado di fare, credimi meglio non svegliarlo in questo momento."

Continuo ad essere sempre più in credula.
Si accontenta di sposare una donna, solo perchè suo padre vuole che cosi si faccia?
Non era lui che diceva che c'è sempre una possibilità per poter scegliere?
E' cosi contradittorio che non lo capisco.

"Mi sembra davvero una follia, però tanti auguri a te.
Adesso, dimmi cosa c'entro io?
Cosa sai?"

L'ho spiazzato lo so, non mi importa dei suoi sentimenti.
Se ha acconsentito, in parte lo vuole pure lui.
O sarebbe fuggito per il resto della vita, per come ho intenzione di fare io.

"Norah, la tua famiglia fa parte di un associazione.
La mia famiglia, ne continua a fare anche parte.
Hanno delle regole da rispettare, su cosa fare in casi ben specifici.
In poche parole, decide la maggioranza.
Se la figlia di un mafioso scappa, lui è costretto a farne parola,con tutte le altre famiglie.
Non ci sono segreti, quelli non potrebbero esistere.
E' costretto ad annunciare la scomparsa, i vari clan sprecano del tempo nel cercarla se alla fine dovessero trovarla, ne faranno ciò che vorranno.

Ho l'impressione, che stia parlando indirettamente della mia vita.
E' questo che mio padre farà?
Ha deciso di condannarmi la vita?
Non solo dovrò fuggire, ma dovrò cambiare anche i connotati.
In qualsiasi posto io vada, ci sarà un clan a cercarmi.
Rincuorante.

"Bene, significa che non mi troveranno mai, non so fin dove mio padre sia in grado di spingersi.
Non so il tipo di associazione che avete tutti voi, di cosa parlate, contrattate  e scambiate.
Io voglio restarne fuori, voglio andare lontano dove nessuno può raggiungermi.
Ho già abbastanza problemi, non raccontarmi più nulla.
Non voglio sentire altro."

Ho la netta sensazione che lui sapeva,che lo avrei fermato.
Meglio cosi, il sorriso che gli alloggia in faccia, gli scompare del tutto.

"Non ti è chiaro?
Tuo padre, domani sera ha chiesto un incontro.
L'esclusiva presenza di ogni componete dei capo clan di ogni paese.
Lui vuole annunciare la tua scomparsa, sai cosa significa?"

Lui cosa ne sa in fondo in fondo?
E' pure lui un corrotto, che si diverte con le via altrui?
Cavolo mio padre è davvero infuriato, se ha invitato 208 persone, più gli accompagnatori,ci saranno oltre cinquecento persone.
Cosa intende fare?
Eppure non si stanno scomodando nemmeno a chiamarmi, per cercare un punto di incontro.
Mi sento in un incubo, non credo sia normale la situazione che sto vivendo.
Ho sempre visto film di mafia, ma non mi sarei mai immaginata di farne parte.
La mia famiglia perchè ha scelto questa strada?

"Che se qualcuno mi trova, farà di me ciò che vuole.
Non accadrà, mai è poi mai.
Problema risolto, possiamo tornare?"

Sono nervosissima,non voglio più stare a sentire nessun altro che mi complichi la vita.
È già complessa così.

"Ti sembra un gioco?
Pensi di poter giocare a guardi e ladri, con loro?
Ti stanno già localizzando Norah, sanno già dove sei.
Io cercherò di tenerti alla larga, pensa bene a ciò che vuoi."

Perché si ostina a mettersi di mezzo?
So benissimo cosa è in grado di fare mio padre.
Pescava mio fratello il qualsiasi parte del mondo,per poi pestarlo per aver mancato di rispetto alla famiglia.
L'ho sempre tenuto nascosto per paura che lo facesse anche con me.

"Mi preoccuperò dopo di questo problema, non occorre che ti disturbi.
Voglio solo tornare sulla terra ferma, adesso.
Mio padre è abbastanza astuto,forse non lo conosco fino in fondo ma conosco ciò che è in grado di fare con la conoscenza.
Sarò costretta a muovermi di continuo, ma troverò la mia strada,lotterò per i miei diritti."

Sarò in grado di badare a me stessa,so nascondermi molto bene, imparerò a camminare nel buio.

"Ti volevo appunto parlare di una cosa, sei libera di scegliere.
Lasciami finire di parlare,poi mi rispondi."

I discorsi con lui non finisco mai,sembra che ne tiri fuori uno al minuto.
Domande su domande,problemi su problemi.
Continuo con il mio silenzio e lui comincia con un inizio non male.

"So già che ti incazzerai e mi risponderai su due piedi, ma ti lascerò del tempo per scegliere.
Norah,sai benissimo cosa ti aspetta se qualcuno di loro ti trovasse.
Delle torture che potrebbero infliggerti,quindi non starò più a ripetertelo,piuttosto pensa che ci sia una via di uscita.
Stasera alla cena,verrà rivelata la tua scomparsa,faranno di tutto per trovarti e ci riusciranno.
Io posso impedirglielo,noi possiamo impedirglielo."

Che cavolo sta dicendo?
Noi?
Possiamo impedire cosa?
Come?
Quale sarebbe la via di uscita migliore?
Non lo seguo, non fa altro che far crescere ancora di più la mia rabbia.

"Non c'è nessun noi Burak.
Tengo a precisarlo,non usarlo proprio il noi.
Tu sei tu, io sono io.
Non capisco dove vuoi arrivare, mi è impossibile non fermarti, se sento della assurdità."

Mi inchioda con il suo sguardo e il mio cuore pompa più velocemente.
Forse ho esagerato,non merita tutta questa mia ira, ma ho paura.
Mi ha sconvolto il fatto che collabori con mio fratello,in affari illeciti.
Potrebbe tradirmi,consegnarmi  lui stesso a miei genitori.
Lui non è diverso da loro.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora