Capitolo 58.

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Pov's Norah

Non sono riuscita a chiudere occhio,sono solo le prime ore del mattino e la mia testa scoppia letteralmente dal dolore.
Con tutto ciò che Burak mi ha detto, mi sono sentita scombussolata e scioccata, talmente tanto che mi ha prosciugata tutte l'energie.
Di Burak, non vedo nemmeno l'ombra.
Ieri si è alzato è fiondato nella sua stanza,lasciandomi sola con il rumore della pioggia.
Stava per aprirsi, stava per raccontarmi ciò che mi sarebbe potuto servire, ed ogni volta finisce così.
Mi lascia sempre in asso.
Vince chi fugge.
È proprio vero.

"Dannazione, dove caspita è il mio cellulare?"

Cerco invano sul divano aperto, osservo centimetro per centimetro.
Eppure era poggiato accanto a me.

"Stai cercando questo?"

Lancio un urlo per lo spavento.
Mi giro e mi ritrovo Burak davanti.
Sfoggia il mio cellulare come se fosse un trofeo.
Si è appena fatto la doccia ed è vestito di tutto punto.
Sto ancora dormendo?
Ho dormito?
Eppure non mi è sembrato di essermi addormentata, mi sento come se non avessi dormito.
Quando ha preso il mio cellulare?
E perché è già così raggiante di primo mattino?
Io ho l'umore a picco.
Cerco di aggiustarmi i capelli arruffati,mi avvicino a lui e con forza gli strappo il cellulare dalle mani.

"Non toccare le mie cose."

Lui scoppia a ridere e vorrei ridere anche io, se sapessi il motivo per il quale ride.

"Non la smetteva di squillare, ho risposto."

Ha risposto?
A chi ha risposto?
Come osa?
Chi si crede di essere?
Dannazione,quando ha squillato?
Ok, rimpiango di essermi alzata.
Litigare di primo mattino non è l'ideale.

"Chi ti ha dato il permesso di poterlo fare?
Come osi?
Chi era?"

Sono furiosa, vorrei urlargli in faccia ancora più forte.
Evito solo per non spaventarlo ancor di più.
Già basta e avanza il mio aspetto.

"Calma con le domande.
Rilassati, sono solo le sei e mezzo del mattino.
Il mio cervello deve ancora connettersi."

Dovrei calmarmi?
Lui prende le mie cose senza permesso e dovrei starmi anche zitta?
Si aspetta che lo ringrazi per aver risposto al posto mio?
È se fosse Fanny?
Se ha parlato con lui fidandosi e non conoscendo la realtà dei fatti?
Fanny non lo farebbe, lo so.

"Chiama la tua amica quando ti svegli.
Era preoccupata per te.
Ho cercato di rassicurarla, ma è cocciuta come te.
Se non sente la tua voce non si calma."

Fanny, sicuro sarà nel panico.
Digito velocemente il numero di Fanny e mi sposto.
Burak mi segue, così mi fiondo in bagno e sbatto velocemente la porta.

"Tesoro mio, come stai?
Mi hai chiamata finalmente.
Sono stata in pensiero per te.
Dove sei?"

Ed ecco la mia adorabile Fanny, premurosa e ansiosa di sapere che fine abbia fatto.
Chissà se un giorno potremo stare assieme.

"Fanny, come stai?
Sono così felice di sentirti.
Io sto bene, mangio e sono al sicuro.
Non devi preoccuparti per me."

Sento in sottofondo il singhiozzo del pianto di Fanny, sta cercando di camuffare il tutto come sempre, ma non con me.
La conosco meglio di chiunque altro.
Lei è la mia mamma speciale ed io la sua unica pupilla.

"Tesoro mio, vorrei poterti abbracciare.
Mi manchi tanto tesoro, sono felice di sapere che stai bene.
Tuo padre è diventato intrattabile,con tutti.
Continua imperterrito a cercarti, si porta dietro persino,quel cagnolino che pensa che diventerà tuo marito."

Sono nel panico più totale, ancora non si è dato pace.
Sta smuovendo mari e monti.
Eppure non mi troverà.
Sarò io a trovare lui, quando annunceremo il nostro matrimonio.
Solo la parola,mi fa correre un brivido per tutta la schiena.

"Fanny, cerca di resistere più che puoi.
Finirà tutto, il prima possibile.
Quando tutto questo, sarà finito...staremo assieme, te lo prometto.
Verrò a prenderti."

Le lacrime cominciano a scendere,i mille pensieri che mi frullano in testa mi stanno uccidendo il cervello.
Se solo osa toccare la mia Fanny, lo ammazzo.
Non mi fermerò sino a quando non avrò creato un ammasso di carne macinata.

"Non pensare a me, cerca di riguardarti tu.
Al resto ci pensiamo dopo, poco alla volta.
Le acqua sono troppo agitate,per adesso.
Quell'uomo che mi ha risposto, chi era?"

Come glielo spiego?
Non si è presentato con lei?
Come dovrei presentarlo?

"Fanny, per adesso è un po' complicato, però un giorno ti spiegherò tutto.
Spero solo che mi capirai e starai sempre dietro di me.
Comunque è la persona la quale mi sta aiutando."

Sospira e impiega un bel po' prima di rispondermi.

"Norah, stai sempre attenta.
Nessuno fa niente per niente.
Sono sempre con te."

Cerca di essere il più delicata possibile, ma so che gli dà fastidio il fatto che non gli sto dicendo tutta la verità.
Se sapesse che Burak è il diavolo fatta persona,gli prenderebbe un colpo.
Non sono ancora pronta a dirgli chi è, cosa saremo è come finirà.
Non appena appariremo ovunque ci basteranno i media, a diffondere la notizia.

"Fanny, stai serena.
Cerca di sopravvivere alle grinfie di mio padre.
Vengo a prenderti presto."

Vorrei stare anche io serena, possibilmente senza qualcuno al mio fianco che potrebbe uccidermi da un momento all'altro.
Se solo non gli servissi da viva, probabilmente mi avrebbe già ucciso.

"Va bene tesoro mio, salutami il signor Burak.
Ringrazialo da parte mia."

Il signor Burak?
Quindi si è presentato il bastardo.
Non gli porterò i suoi ringraziamenti.
Non per Fanny, ma per lui che è un emerito idiota.
Come osa rispondere?
Non sa stare al suo posto.
Ringraziarlo per cosa,poi?
Lui sta aiutando me, tanto quanto io sto aiutando lui.

"Lo farò, se ci sono aggiornamenti non esitare a chiamare.
Occhi sempre aperti Fanny, sai che mio padre,ciò che vuole, ottiene."

Riaggancio e finalmente sono pronta per incominciare questa melodrammatica giornata.
In un modo o nell'altro, dovrò portare Fanny, fuori da quella famiglia.
Nessuno delle due è mai appartenuta a quel mondo, a quelle persone sporche e vili.
Sarà solo una questione di tempo.
L'ora di crescere e già scoccata.
D'ora in poi, il cuore di Norah Evans, non esiste più.
Mi hanno spinta a diventare un adulta, adesso se ne assumerono gli effetti collaterali.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora