Capitolo 117.

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Pov's Burak.

Nel mezzo della notte, mi sveglio.
Sono madido di sudore.
Ci siamo addormentati nel nostro rifugio.
Sento l'aria appiccicosa e densa.
Mi alzo piano, osservandola mentre dorme tranquilla, e decido che è il momento di portarla a letto.
La prendo in braccio con delicatezza, facendo attenzione a non svegliarla. Lei si muove appena, ma rimane nella tranquillità del sonno.
Passo nel corridoio in punta di piedi, assicurandomi di chiudere ogni porta, lasciando che il buio riempia la villa in un silenzio rassicurante. Raggiungiamo la nostra camera, e l'adagio con cura sul letto.
Lei si sveglia per un attimo, confusa, gli occhi socchiusi, ma le sussurro che va tutto bene e che può tornare a dormire.
Un lieve sorriso appare sulle sue labbra, e in un istante la vedo rilassarsi di nuovo.
Spengo le luci, chiudo la porta dietro di me e mi corico accanto a lei.
Nel buio della nostra stanza, il respiro lento e regolare di Norah mi calma e mi riporta a un equilibrio che non sapevo di poter raggiungere.
Mi avvicino a lei e la stringo in un abbraccio, lasciando che il calore dei nostri corpi si mescoli, e in un istante mi sento finalmente a casa.
Lei, ancora nel dormiveglia, mi dà un bacio lieve sul braccio, il suo tocco è delicato, e il gesto mi riempie di una pace nuova, di una serenità che non ho mai provato.
Le accarezzo il viso, poi la sfioro leggermente, sapendo quanto quel contatto possa portarle piacere, un gioco che abbiamo scoperto insieme. La stringo ancora di più, lasciando che il nostro respiro si unisca in un ritmo lento e naturale.
Questa notte è diversa da tutte le altre,finalmente mi sento appagato, come se ogni parte di me, corpo e anima, fosse completa.
C'è una pienezza che si diffonde, come se tutte le mie inquietudini, le lotte e le ansie si fossero fermate. Stringendola, colto dalla serenità del momento, chiudo gli occhi e mi lascio andare.
Per la prima volta nella mia vita, sento davvero di essere arrivato a casa.

***
Il mattino inizia con il calore delle mani di Norah che mi accarezzano lentamente.
Apro gli occhi e la trovo lì, a fissarmi con un sorriso radioso e lo sguardo pieno di complicità.
L'energia che sprigiona è quasi contagiosa.
Non posso fare a meno di lanciarmi in una battuta:

"Allora, mia cara, vedo che il mio amore è il tuo nuovo carburante mattutino."

Lei ride, stringendosi ancora più vicina e strofinandosi al mio fianco, riempiendo l'aria di una freschezza carica di felicità e, ammettiamolo, di un pizzico di malizia.
La sensazione di quel contatto è di una dolcezza che mi fa sentire leggero, come se per un momento ogni altra cosa fosse sospesa.
Dopo qualche minuto passato così, abbracciati, ci alziamo lentamente e ci dirigiamo verso il bagno.
Lei è tutta un'altra persona rispetto alla ragazza che ho conosciuto,adesso è più sicura, rilassata, anche se ancora un po' timida, soprattutto quando ci troviamo in situazioni come questa.
Appena entro con lei nel bagno, la vedo sussultare un po', incerta mentre la luce della lampada illumina ogni angolo della stanza.

"Non guardarmi così."

Mi dice, con un lieve rossore che le colora le guance.

"È troppo chiaro qui dentro..."

"Norah, tu sei mia moglie."

Le sussurro, avvicinandomi per farle capire che non c'è nulla di cui vergognarsi.

"Non c'è nulla di te che io non voglia vedere o conoscere.
Insieme possiamo vivere tutto questo, nessuno ci guarda se non noi due."

Lei abbassa lo sguardo, poi, dopo qualche attimo, annuisce e si lascia andare, sorridendomi e accettando questa complicità.
Insieme, condividiamo ogni momento, ed è una sensazione che ci avvolge entrambi.
La vedo diventare più sciolta e mi sembra di poter percepire quanto questi momenti ci stiano avvicinando. Il calore dell'acqua ci avvolge, e mentre ci laviamo, ogni risata e tocco diventano parte di una routine che sa di intimità vera.
Ormai mi è chiaro che con Norah voglio vivere ogni sfumatura della nostra vita insieme, e vedo nei suoi occhi che il sentimento è reciproco.
Dopo aver concluso la doccia, ci vestiamo con delle tute comode, perfette per iniziare la giornata.
La sensazione di freschezza e pulizia è incredibile, e mentre mi guardo allo specchio, noto un sorriso soddisfatto stampato sul mio volto.
Norah è radiosa,i suoi occhi brillano di una luce che non avevo mai visto prima.
Siamo felici, e quel sentimento si riflette in ogni piccolo gesto.
Decidiamo di fare una colazione ricca.
Ci dirigiamo in cucina e ci mettiamo a preparare una serie di piatti, ridendo e scherzando mentre ci muoviamo uno accanto all'altro.
Ogni volta che ci sfioriamo, una scintilla di malizia attraversa l'aria. Lei è così spensierata e felice, specialmente ora che sa che Fanny, la sua governante, sarà con noi.
Non posso fare a meno di immaginare quanto possa essere emozionante il loro incontro.
Norah non smette di parlarne, e il suo entusiasmo è contagioso.

"Non vedo l'ora di vederla!
Non so come le dirò come mi sono sposata in gran segreto!"

Dice, ridendo mentre versa il caffè in una tazza.

"Sei sicura che non impazzirà?"

Le rispondo, battendole un'occhiata maliziosa.

"In fondo, io sono il tuo nuovo padrone."

"Non puoi dire così!"

Esclama, agitando la mano in segno di diniego, ma il suo sorriso tradisce l'affetto che prova per me.

"Dovresti dire 'il marito' invece di 'il padrone'.
Ti ricordi che ti avevo avvertito di stare attento a come parli?"

"Giusto."

Ammetto, ridendo.

"Il marito.
Ecco.
In ogni caso, spero che Fanny l'accetti.
A volte le novità possono essere... travolgenti."

Continuiamo a mangiare, scambiandoci battute e commenti.
Il cibo è delizioso, ma è la compagnia che rende tutto speciale.
È incredibile come una semplice colazione possa trasformarsi in un momento così intimo.
La cucina è un luogo di scoperte, dove ci sentiamo entrambi a casa, e quel legame che stiamo costruendo si rafforza di giorno in giorno.
Dopo la colazione, Norah si immerge nei suoi libri per prepararsi alla tesi che dovrà esporre da specializzanda. La vedo concentrata, con il naso tra le pagine e una penna tra le dita.
So quanto desideri ottenere il suo titolo e il potenziale grande che ha.
È affascinante vederla così determinata,mi ricorda perché mi sono innamorato di lei.
Osservo mentre annota idee e riflessioni, le sue labbra che si muovono silenziosamente mentre legge ad alta voce.
Mi piace l'immagine che crea,una giovane donna forte e appassionata, pronta a conquistare il mondo. Chissà, forse un giorno potremo costruire qualcosa insieme.
Unire le nostre forze, il mio mondo con il suo di medicina.
Potremmo creare una fondazione per la salute, o anche solo un'iniziativa per aiutare chi ne ha bisogno.
Le possibilità sono infinite, e il pensiero mi riempie di entusiasmo.
Mentre la guardo lavorare, mi perdo nei miei pensieri, riflettendo su quanto sia fortunato ad avere Norah al mio fianco.
La nostra vita insieme è iniziata da poco, ma già sento che stiamo costruendo un legame indissolubile. La mia mente corre a ciò che ci aspetta,le sfide, le avventure e, soprattutto, il futuro che stiamo creando.
Decido di non disturbarla, ma piuttosto di preparare qualche documento di lavoro per il mio ufficio.
Mentre la penna scorre sulla carta, non posso fare a meno di sorridere al pensiero della nostra nuova vita insieme.
Tutto è cambiato, eppure è tutto così giusto.

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