Capitolo 111.

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Pov's Burak.

Mentre Norah è immersa nei suoi studi, io mi dedico a preparare la cena.
La cucina dello yacht è piccola ma funzionale, e non posso fare a meno di sentire una certa soddisfazione nel pensare a quanto mi piaccia farla felice.
Sento il profumo del pesce che cuoce e il suono dell'acqua che bolle, tutto mentre il sole inizia a calare, tuffandosi lentamente nel mare.
Mentre mescolo gli ingredienti, i miei pensieri vagano.
Non posso fare a meno di ricordare il momento intimo che abbiamo condiviso.
La sensazione del suo corpo nudo contro il mio, il modo in cui la sua pelle si è riscaldata sotto le mie mani. È stata la prima volta per entrambi, e la memoria di quel momento continua a riempirmi di desiderio.
La voglia di rifarla mia, di perdermi in lei di nuovo, è palpabile.
C'è qualcosa di magico nella nostra connessione, un'intesa che va oltre il fisico.
Ma mentre penso a questi momenti, l'immagine di Norah concentrata sui suoi studi mi riporta alla realtà.
È sempre così determinata, anche quando la pressione sembra schiacciarla.
Mi ricordo delle sue parole sull'esame finale della specializzazione e di quanto stia lottando contro l'ossessione della sua professoressa.
Con un sospiro, tolgo la cena dal fuoco e la impiatto, cercando di rendere tutto il più appetitoso possibile.
In fondo, voglio che questo momento insieme sia speciale.
Quando Norah entra nella cucina, i suoi occhi brillano di sorpresa e gratitudine.

"Wow, sembra delizioso!"

Dice, annusando l'aria.
La vedo rilassarsi mentre ci sediamo a tavola.

"In effetti, ho fatto del mio meglio."

Rispondo con un sorriso, cercando di non farmi influenzare dall'imminente conversazione seria.
Iniziamo a mangiare e il discorso prende una piega più seria.

"Burak, sto entrando nel panico per l'esame finale.
La professoressa Campo mi sta attaccata come una cozza e non crede più che sia in Erasmus.
Ha praticamente messo in dubbio la mia intera carriera."

Dice, la sua voce tremolante tradisce l'ansia che sta provando.
La guardo, sentendo un forte desiderio di confortarla.

"Non preoccuparti, Norah.
Ho già parlato con la professoressa. Ci ho tenuto a mettere tutto in chiaro. Tu sei un ottimo studente, e non dovresti sentirti in ansia."

Dico, cercando di rassicurarla.

"Davvero?
Tu hai parlato con lei?"

Chiede, con incredulità nei suoi occhi.

"Sì.
Non dimenticare che sono pur sempre un dottore e che lavoro con la vipera della Campo.
Ci tengo ai tuoi studi e alla tua specializzazione.
La scelta dell'Erasmus a distanza è stata mia, e ho sempre fatto in modo che tu avessi tutto il supporto necessario."

Rispondo, con tono fermo.

"Ti hanno sempre mandato tutto ciò di cui avevi bisogno, anche se non eri presente.
Non preoccuparti per quello che non hai potuto fare.
A volte ci sono delle riprese video o delle registrazioni che si possono utilizzare per studi e casi clinici."

Le sue spalle si rilassano leggermente.

"Grazie, Burak.
Non so cosa farei senza di te.
Mi fai sentire più sicura."

Ammette, un sorriso si fa strada sul suo viso.
Dopo cena, mi accingo a pulire i piatti, ma mi prendo un momento per riflettere su quanto ci siamo avvicinati.
Non solo stiamo affrontando le pressioni delle nostre famiglie e delle loro aspettative, ma stiamo anche navigando le acque tumultuose delle nostre emozioni e desideri.

"Tra meno di una settimana torneremo in patria."

Dico, girandomi verso di lei.

"Avremo una nuova casa, una villa che sto facendo costruire in periferia. Sarà una fuga per noi, un luogo dove potremo essere liberi dalle pressioni delle nostre famiglie e del circolo. Non ci sarà nessuno a giudicarci."

Norah mi guarda, gli occhi sgranati per l'emozione.

"E la tua famiglia?
Cosa diranno?"

Chiede, il timore nelle sue parole.

"Lascia che se ne occupi Osman. Dopo che ci sistemeremo, il circolo dovrà prendere una decisione su di me.
Magari, potrò essere eletto al posto di mio padre.
Questo potrebbe cambiare tutto."

Rispondo, cercando di mantenere un tono ottimista.
Parliamo ancora, la conversazione si fa più leggera, e inizia a stuzzicarmi in maniera provocante, il che provoca un brivido lungo la mia schiena.
La tensione tra noi è di nuovo palpabile, e mentre ci avviciniamo, il desiderio cresce.
Senza pensarci due volte, la prendo per mano e la conduco verso il divano.
Ci sediamo vicini, e non riesco a resistere.
La sfioro dolcemente, le dita che scivolano lungo la sua coscia.
La vedo arrossire, ma la sua espressione è carica di desiderio.

"Lo sai che mi fai impazzire?"

Le dico, mentre le mani si muovono con delicatezza sul suo corpo.

"Sei così irresistibile."

"Burak..."

Inizia a dire, ma la interrompo con un bacio, profondo e appassionato. Sento la sua bocca che risponde al mio, il suo corpo che si avvicina al mio.
Non posso fare a meno di volerla, di desiderarla in ogni modo possibile.
Norah sembra esitare per un attimo, ma poi mi abbraccia, la sua timidezza si dissolve.
Le nostre mani si muovono l'una sull'altra, esplorando territori che solo adesso stiamo iniziando a conoscere.
La bacio di nuovo, e questa volta la mia lingua trova la sua, creando un contatto che mi fa sentire vivo.
Mentre ci perdiamo in questo abbraccio, la pressione del mondo esterno svanisce.
Tutto ciò che esiste è noi due e il nostro desiderio l'uno per l'altra.
La sua vergogna e la sua inesperienza non fanno altro che accrescere l'eccitazione che provo, rendendo ogni tocco più intenso.
Ci sdraiamo sul divano, il calore dei nostri corpi che si mescolano.
La mia mano scivola sotto la sua camicina, accarezzando la sua pelle morbida e calda.
Sento i suoi respiri farsi più veloci, e un brivido di piacere percorre entrambi.
Il mondo esterno non conta più.
Siamo solo io e lei, persi in un momento di pura passione.
Ci lasciamo andare, dimenticando le ansie e le paure, abbandonandoci a ciò che sentiamo.
La notte scorre, e insieme ci perdiamo in un vortice di emozioni, di corpi che danzano e si incontrano.
Dopo ore di abbracci e carezze, finalmente crolliamo esausti, ma felici.
I nostri corpi sono stanchi, ma la nostra connessione è più forte che mai.
Mi stringo a Norah, ascoltando il suo respiro mentre ci abbandoniamo al sonno, consapevoli che, qualunque sia il futuro, lo affronteremo insieme.

RESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora