Pt: 39

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Federico mi guardò e fece un sorriso malizioso.
"Sei sicura?" Domandò sottovoce
"Si Fede" risposi.
Federico si mise sopra di me ed iniziò a baciarmi il collo per poi scendere sempre più giù fino alla scollatura della canotta, con le mani giocherellava con le bordature della maglia per uscirla dall'interno degli shorts e pian piano la fece salire sempre più su fino a lasciarmi il seno scoperto, staccai la schiena dal morbido materasso per agevolare Federico che mi tolse la canotta. In quel momento realizzai di essere senza maglia davanti a lui ma poco m'importava, il momento era talmente pieno di passione che non sentivo nessun imbarazzo.
Federico lanciò la maglietta sul pavimento e ne approfittai per ribaltare la situazione.
Mi misi a cavalcioni sopra di lui e quest'ultimo prese un momento per osservarmi.
"Sei bellissima cazzo" disse mettendomi una mano dietro il collo e accarezzandomi i capelli ormai sciolti. Federico fece pressione sul mio collo per chinarmi verso di lui, i nostri corpi si toccarono per la prima volta senza abiti addosso, il suo petto era caldo ma allo stesso tempo rigido, e potevo sentire dai suoi pantaloncini che la situazione era di suo gradimento, Federico inziò a giocherellare con il gancio del mio reggiseno fino a sganciarlo e sfilarlo delicatamente accarezzandomi le braccia poi iniziò ad abbassare i miei pantaloncini, scattai in piedi per toglierli e lo stesso fece lui con i suoi, subito dopo mi abbracciò da dietro iniziando a baciarmi il collo e lungo la schiena, mi tolse infine le mutande e mi ritrovai nuda davanti a lui, in quel momento sentii un leggero brivido provocato dall'imbarazzo ma poi notai i suoi occhi, mi guardavano con talmente tanta dolcezza che l'imbarazzo svanì nel nulla.
"Così non vale però" sussurrai al suo orecchio dandogli poi un delicato morso al lobo, lui d'istinto mise una mano sul mio gluteo e lo strinse forte, poi mi gettò a letto ed iniziò stuzzicarmi con le dita.
Il mio cuore in quel momento andava a mille, l'eccitazione era talmente tanta che non ragionavo quasi più, stavo perdendo totalmente il controllo di me.
Federico guardava il mio viso rilassato e sorrideva compiaciuto per ciò che stava facendo. Ad un tratto lo bloccai
"Fermo" gli dissi
"No" rispose lui malizioso
"Dai" insistetti urlando quasi dal piacere, Federico tolse le mani e mi avvinghiai sopra di lui, gli tolsi i boxer ed inizia a giocare io con lui.
"Cazzo così mi fai impazzire" ansimò lui, lo guardai con sguardo compiaciuto, quando ad un tratto mi bloccò la mano.
"Basta così" disse, in quel momento rimasi paralizzata.
"Ti voglio, ti voglio adesso" disse lui con voce maliziosa.
Federico si allontanò e prese un preservativo dalla sua valigia, lo mise e venne verso di me.
Mi diede un bacio e mi sussurrò all'orecchio "sei così speciale amore". Poi entrò, era diventato tutto così magico e meraviglioso era la prima volta che facevo qualcosa con qualcuno che non fosse Matteo e devo ammettere che con Federico era tutto così diverso e bellissimo.
Ad un tratto però la magia fu interrotta da un bussare rumorosamente e con forza alla porta.
"Chi cazzo è?" Urló Federico interrompendo l'atto
"Siamo Lorenzo e Ciro" Urló il biondo
In quel momento il mio cuore prese un colpo
"Li odio" dissi guardando Federico
"Non sai quanto io" mi rispose parecchio scocciato.
"Aprite o no?" Urló Lorenzo
"No" urlai
"Non rompere" rispose urlando ancora il moro
Federico mi guardò e disse: "hanno interrotto la magia"
"Fede potremmo ricrearla stasera non pensi!" Dissi maliziosa, lui sorrise e mi bació "l'ho detto che sei speciale" aggiunse infine.
Raccolsi i vestiti da terra mentre i due napoletani urlavano ancora dall'altro capo della porta, io corsi in bagno mentre Fede indossò mutande e pantaloncini per poi aprire a due.
"Dormivate?" Domandò Ciro ignaro di averci interrotto
"Non proprio" disse Fede facendo una risata nervosa subito dopo
"E Ludo?" Domandò Lorenzo
"Eccomi" risposi uscendo dal bagno.
"Che ci fate qui?" Domandò nervoso Federico
"Siamo nervosatti" sottolineò Ciro
"No macché, solo che dovevamo venire noi da voi" risposi secca
"Si ma ci hanno chiamato Giorgio e Giggio e sono tutti in piscina, prima siamo andati a svegliare Nicolò e poi siamo passati da voi" spiegò Lorenzo
"Quindi sbrigatevi, mettetevi il costume e andiamo" ci incitò Ciro
"Vi aspettiamo in corridoio" aggiunse Lorenzo, poi i due uscirono dalla stanza.
"Li ammazzo a questi due" dissi ridendo a Fede, lui scoppiò a ridere e poi mi domandò se stessi bene.
"Certo che sto bene" risposi
"Sicura?" Chiese ancora lui
"Si Fede e tu?" Domandò lui
"Sto benissimo, certo sarei stato meglio senza interruzioni" sottolineò
"Quello anch'io" aggiunsi
"Però è stato fantastico" disse
"Anche per me" risposi
"Sei così speciale" disse per la terza volta lui
"Tu lo sei" gli dissi, poi gli diedi un dolce bacio sulla guancia e aggiunsi "dai cambiamoci amore"
"E chi ti ha detto che puoi chiamarmi amore?" Domandò ironico
"Non hai solo tu quest'esclusiva" sottolineai ridendo
"Hai ragione" rispose ridendo lui
"Quindi scusa ma ti chiamo amore anch'io" risposi
"Classica frase da film" sottolineò
"Oh si" confermai la sua ipotesi.
Cercai un bikini nella valigia e ne presi uno lilla, tolsi la maglia davanti a Federico e indossai prima il sopra e poi il sotto.
"Punto primo sei bellissima, punto secondo hai il sedere di fuori e non va bene" puntualizzò
"Ma chi me lo deve guardare!" Esclamai
"Mhm non so, fammici pensare, Matteo?" Domandò ironico lui
"Smettila gelosone" lo rimproverai
"Non sono geloso" mentì lui
"Si che lo sei" lo stuzzicai.
Federico indosso un costume a pantaloncino nero, prendemmo tovaglie e infradito e raggiugnemmo i due in corridoio.
"Finalmente!" Esclamò Ciro
"È pure passato Nic, ha raggiunto gli altri in piscina" disse Lollo.
"Andiamo dai" disse Federico mettendomi un braccio intorno alle spalle.
Arrivati in piscina sembrava che ci fosse una vera e propria festa.
Lorenzo subito mise la musica, ovviamente le sue amate canzoni napoletane, la prima che mise fu ovviamente la colonna sonora di quest' avventura ovvero "Ma quale dieta".
Appena la mise tutti ci mettemmo a cantare, c'era chi si tuffava in piscina e chi prendeva il sole, io feci un tuffo e raggiunsi Nicolò.
Iniziammo a ballare in acqua e a schizzarci poi lo abbracciai e gli sussurrai all'orecchio "devo dirti una cosa".
Lui mi guardò e vide il mio sorriso smagliante.
"Ho già capito" sorrise lui "come stai?" Domandò
"Benissimo solo che ci hanno interrotto" aggiunsi
"Brutto! Quindi avete iniziato ma non avete finito" disse lui
"Siamo arrivati a metà" risposi "credo che concluderemo stasera" aggiunsi poi.
"L'importante è che tu sia felice e che stai bene" disse lui abbracciandomi, poi si avvicinò al mio orecchio e disse serio "altrimenti glielo taglio" dopo aver sentito quella frase scoppiai a ridere.
Martina ci raggiunse e raccontai anche a lei l'accaduto, lei esultò con un piccolo gridolino e mi abbracciò affondandomi quasi.
La festa in piscina continuò tra musica e risate. Poi Spina guardando l'orario staccò la musica e urlò:
"So che sono il guastafeste di turno ma ragazzi sono le 18:30 e tra un'ora dobbiamo essere sul pullman"
In men che non si dica la piscina si svuotò e tutti corremmo nelle rispettive camere.
"Lavati prima tu, io devo fare delle telefonate" mi suggerì Fede
"Mhm ok" dissi non dando troppa importanza alla questione delle telefonate.
Feci doccia e shampoo, asciugai i capelli e mi truccai sui toni del blu, indossi un cerchietto di perline e uscii con l'asciugamano ancora avvolto sul corpo.
"Finite le telefonate?" Domandai a Federico
"Si, dopo un'ora mi sembra anche il minimo" sottolineò
"Un'ora mi sembra poco" dissi dando ragione a Fede
"Ecco, dai vado a lavarmi" disse lui sparendo in bagno.
Indossai una gonna blu e una camicetta bianca con il colletto di perle che riprendevano il cerchietto, misi i tacchi e preparai la borsa.
Federico uscì dal bagno con ancora i capelli bagnati, mamma mia quanto era bello.
"Una principessa" disse lui guardandomi, io gli feci una smorfia e lui si vestì, indossò un pantalone scuro e una camicia bianca che lasciò sbottonata in modo tale da intravedersi il petto.
"Un principe" gli dissi guardandolo con gli occhi a cuoricino
"Degno della mia principessa spero" disse lui facendomi l'occhiolino, io sorrisi.
Appena fummo pronti raggiugnemmo i ragazzi già presenti sul pullman e quando tutti arrivarono partimmo per Coverciano.

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora