Pt:142

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"Buongiorno piccola Ludo" il suono della voce di Federico mi risvegliò dalle braccia di Morfeo.
"Buongiorno piccolo Fede" dissi sbadigliando.
"Piccolo Fede?" Domandò lui accennando una piccola risata.
"Si!" Esclamai ridendo
"Vado a preparami, tu rilassati ancora un po" disse lui dandomi poi un bacio in fronte ed infine andò in bagno. Alzai la schiena dal materasso e appoggiai il cuscino alla testata del letto per poi caderci a peso morta sopra.
Presi al cellulare e risposi ad alcuni messaggi e appena mi ripresi del tutto andai al bagno per prepararmi. Aprendo la porta trovai Federico pronto aggiustarsi i capelli allo specchio.
"Tutto ok piccola? Sei bianca cadavere" disse lui
"Mi sento un po debole" ammisi
"Oggi fa molto caldo sarà per questo" rispose lui
"Probabile" dissi alzando le spalle, Federico si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla fronte. "Fai una bella doccia fredda, vedrai che ti sentirai meglio" sussurrò premuroso.
Io mi limitai a sorridere e feci una doccia. Appena finii legai i capelli in una coda e non mi truccai a fatto, misi una tuta e indossi gli occhiali da sole.
In sala colazione c'era un frastuono pazzesco tutti i ragazzi urlavano, ridevano e si ingozzavano pronti per l'allenamento. Mi accomodai con Fede al solito tavolo, con i soliti ragazzi.
"Buongiorno raggio di sole" dissero Lorenzo e Ciro
"Buongiorno" mi limitai a dire
"Tutto bene Fragolina? Sembri uno straccio" commentò Nicolò
"Mi sento uno straccio" ammisi
"Ti ho preso il tuo amato cappuccino" disse il mio migliore amico cercando di farmi sentire meglio ma appena sentii l'odore del latte un conato di vomito mi salì in gola.
"Devo vomitare" riuscii a dire correndo via.
Corsi con la mano sulla bocca osservata da tutti i ragazzi e da mio padre, non riuscivo più a trattenermi ed entrata in bagno mi chinai sul wc e vomitai, le lacrime iniziarono a scorrere sul mio viso per via dello sforzo ed iniziai a tremare.
Improvvisamente sentii una mano sulla fronte, alzai lo sguardo e vidi Nicolò.
"Sssh, liberati, ci sono io" disse lui, socchiusi gli occhi pensando che fosse tutto finito ma in realtà non era così, vomitai ancora e appena Nico fu certo che avessi finito e si fece passare della carta per asciugarmi da qualcuno alle spalle della porta.
"Tieni" disse passandomi la carta.
"Grazie" dissi, mi asciugai la fronte, e le guance e uscii dal quello spazio ristretto.
"Piccola come ti senti?" Domandò Federico quando mi vide uscire.
"Malissimo " ammisi dirigendomi verso il lavandino. In quel momento realizzai che era stato Federico a passare la carta a Nicolò.
L'acqua fredda iniziò a uscire dal rubinetto. Mi sciacquai i polsi e la bocca ma mi sentivo ancora parecchio male.
"Il mister vuole sapere come sta Ludo" disse Matteo irrompendo nel bagno.
"Male" rispose Nico per me
"Sarebbe meglio che tu non venissi oggi al capo Ludo, fa troppo caldo e tu non sei in perfetta forma" precisò Matteo
"Ma io voglio venire!" Dissi
"Sarebbe meglio di no" disse Fede
"È vero, Matteo ha ragione, resta qui oggi" commentò Nicolò.
"Non voglio stare sola" piagnucolai "quindi vengo" dissi.
"No" rispose Nico con tono fermo. Mi girai verso il mio migliore amico per dire qualcosa, poi la testa iniziò a girarmi, la vista si appannò è sentii un frastuono acuto, l'ultima cosa che ricordo è Matteo che urlava e io che cadevo all'indietro.
Quando ripresi conoscenze mi ritrovai sul letto della mia camera con Federico, mio padre, Matteo e Nicolò intorno.
"Che è successo?" Chiesi con poca voce
"Sei svenuta" rispose papà
"Hai la febbre" commentò Nicolò
"Ma non mi sento calda" risposi
"Sarà scesa" disse Matteo
"Aspettavamo che ti riprendessi per andare" disse papà.
"Gli altri?" Chiesi
"Sono già andati con Vialli" rispose Nicolò alla mia domanda.
"Mi raccomando Ludo adesso assolto riposo, se hai bisogno di qualsiasi cosa chiama, non esitare, adesso a questi due li massacro così li faccio finire prima" disse papà serio per poi diventare ironico mettendo le mani sulle spalle di Federico e Nicolò.
"Va bene, ma adesso andare, dovete allenarvi per la finale" dissi accennando un piccolo sorriso.
Papà, Nico e Teo uscirono dalla stanza.
"Fede vai" insistetti
"Non voglio lasciarti sola" disse
"Starò bene, va ti prego" dissi
"Promettimi che se starai anche un minimo peggio mi chiamerai" disse lui preoccupato.
"Promesso" risposi.
"Va bene" disse poi si chinò e mi bació
"So di vomito"  commentai
"Chi se ne frega" sorrise lui
"Ti amo" proseguì
"Anch'io" disposi ed infine Federico andò via.
Quando Federico uscì dalla stanza mi addormentai per circa due ore e al mio risveglio andai subito a lavare i denti, avevo preso colore in viso e iniziavo ad avere fame.
Guardai l'orario erano quasi le dodici, così tramite il servizio a domicilio ordinai per le tredici un piatto di pasta in bianco ed infine risposi ai messaggi di tutti i ragazzi preoccupati ed aggiornai delle mie condizioni Federico e Nicolò.
Misi un film per intrattenermi e subito dopo aver mangiato mi chiamò Marti.
"Ludo come ti senti?" domandò preoccupata.
"Adesso molto meglio, ho persino mangiato, ho controllato la febbre ed è scesa. Sto bene tranquilla" dissi cercando di farla tranquillizzare.
"Nico mi ha detto che sei svenuta" disse
"Si ma adesso sto bene" dissi
"Per un momento ho pensato fossi incinta!" Scherzò Martina.
Alle parole di Marti restai in silenzio, effettivamente erano strane le mie condizioni, non ero mai stata così e le ultime volte con Federico non abbiamo usato affatto le precauzioni. Pian piano la supposizione di Marti si fece sempre più spazio nei miei pensieri.
"Ludo ci sei!?" Chiesi lei
"Oh, ehm, si" dissi distrattamente
"Ludo a che stai pensando?" Domandò la ragazza preoccupata
"Marti" dissi semplicemente
"Oh cazzo Ludo, pensi di essere incinta?!" Urló lei al telefono
"Sh non urlare!" Esclamò
"Non c'è nessuno in casa" bisbigliò poi "rispondi alla mia domanda!" Si fece seria Martina
"Non lo Marti" ammisi
"Ma scusami, non usate le precauzioni?" Chiese lei
"Non le ultime volte" ammisi
"Cazzo Ludo!" Esclamò lei
"Non voglio pensarci piuttosto parlami di te e Ale" dissi cercando di cambiare argomento
"Ludo, non fare la stupida, al momento non siamo importanti io e Ale. Ma tu!" Disse seria Martina.
"Marti non lo so sono sincera" ammisi
"Devi fare il test! E devi parlarne con Fede" concluse seria Martina.
"Lo so. Però per favore adesso possiamo parlare di altro?" Le chiesi
"Va bene, però ti richiamo tra qualche minuto mi stanno chiamando dal lavoro" disse Marti per poi chiudere la chiamata.
Martina mi aveva messo tanta confusione in testa, può esserci la probabilità che io sia incinta, ma un bambino non è quello che io e Fede cerchiamo al momento. Che ansia, che nervi. Devo parlarne con lui appena tornerà ma prima ho bisogno di distrarmi.
"Cazzo Marti richiamami!" Dissi esasperata ad alta voce.

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora