*NICOLO POV'S*
"Si può?" Domandai bussando alla porta
"Certo entra pure" disse Ludo con un pizzico in più di energia
"Come ti senti?" Le chiesi avvicinandomi a letto
"Molto meglio, mi sento frastornata e un po dolorante ma meno confusa" disse
"Io ti vedo benissimo" scherzai
"È passata la dottoressa poco fa" mi disse triste
"E che ti ha detto?" Domandai
"Che ho mischiato i ricordi, che ci sono cose che non ricordo e che devo essere pronta ad un evento scatenante che mi farà ricordare tutto" spiegò Ludovica
"Si lo so" ammisi
"Quindi Nicolò, adesso sono pronta, cosa se venuto a dirmi di così doloroso che ho rimosso?" Domandò quasi consapevole di quello che le stessi per dire.
"Ludo non vorrei farti soffrire e per niente al mondo ma devo dirti la verità" dissi ma lei mi bloccò: "la verità su mia mamma immagino" disse con le lacrime agli occhi.
"Ludo" dissi prendendole la mano.
"Mi ha messo sotto un'auto e lei non è qui, non è con sua figlia, quindi l'unica conclusione a questo mio pensiero è che" si fermò per via delle lacrime.
Di scatto l'abbracciai.
"Ci sono io come ci sono stato la prima volta" le dissi
"Ha sofferto?" Chiese
"È andata via circondata da tutto l'amore del mondo, te ne ricorderai" le dissi stringendola
"È come se l'avessi persa due volte così" disse piangendo
"Lo so piccola mia, ma in realtà tu non l'hai mai persa realmente " le dissi
"Lo so, è sempre con me, magari è stata lei a evitare di farmi morire" disse
"Che ti ha protetta ne sono certo, guarda qui, a quest'ora potevo essere a piangere da qualche parte o ad ubriacarmi perché la mia migliore amica era in coma o morta, invece sei tra le mie braccia solo un po ammaccata, non potrei esserne più grato" dissi infine
"Nico voglio sapere le altre verità" disse lei sciogliendo poi l'abbraccio.
"Quali altre verità?" Domandai
"Ad esempio di questa" disse tirando fuori dalla maglia la collanina con la F che Federico gli aveva regalato.
"Beh piccolina la storia è un po lunga" le dissi
"Sono tutta orecchie" rispose.
Improvvisamente un uomo alto e grosso entrò in stanza.
"L'orario di visita è finito, deve andare" disse l'uomo. Balzai in piedi e aspettai che lui uscisse dalla stanza.
"Nico aspetta!" Esclamò Ludovica "promettimi che domani tornerai e mi racconterai della vita che non ricordo" continuò lei
"Promesso, adesso devo andare, ah Ludo, un infermiera ti porterà i tuoi effetti personali, tuo padre ha fatto prendere a Ciro alcune cose in hotel e io le ho dato il tuo cellulare, ti ricordi di Ciro no?" Domandai infine
"Ovvio che ricordo Ciro" disse lei.
Infine la strinsi delicatamente a me e andai via.*FEDERICO POV'S*
Nicolò si allontanò per andare da Ludo e dirle la verità su sua mamma io invece uscii al di fuori dell'ospedale e mi sedetti su un muretto a riflettere un momento a mente lucida.
Non potevo credere a ciò che stava succedendo, questa vita aveva preso una piega così bella che non mi sarei aspettato minimamente una cosa così. Ludovica mi era entrata dentro il cuore e dentro la testa, mi sono innamorato di lei perdutamente e pensare e sapere che lei non si ricorda di me mi lacera piano piano, del resto non mi resta che appigliarmi a quel minimo di speranza, a quella sensazione che le viene da dentro a quella voglia di sentirmi vicino a lei anche se non si ricorda chi sono, anche se non si ricorda di noi, di ciò che abbiamo vissuto e del nostro amore. Mi manca già così tanto poterla stringere forte a me, sentire il suo cuore battere all'unisono con il mio, mi mancano i suoi sorrisi e le sue carezze. Sentii il cuore battere più forte, le mani e il resto del corpo irrigidirsi e gli occhi gonfiarsi di lacrime, poi esplosi in un urlo di rabbia funesta, avevo bisogno di un momento per me e per realizzare tutta questa merda.
Qualche istante dopo sentii le mie spalle avvolte da un abbraccio mi voltai e vidi Ciro e Giggio avvinghiati su di me.
"Ragazzi" dissi con la voce rotta
"Come sta?" Domandò Ciro venendo frontalmente a me
"Confusa" dissi semplicemente
"Tu come stai?" Mi chiese Giggio
"Una merenda, non si ricorda chi sono" ammisi ad alta voce
"Cazzo!" Esclamò Giggio mettendomi una mano sulla spalla
"Vuoi raccontarci bene Fede?" Propose Ciro.
"Sostanzialmente ha qualche lesione e qualche abrasione, niente di che a livello fisico infatti potrebbero farla andare via il giorno della partenza per Londra, a livello mentale invece ha una piccola lezione al lobo temporale ha detto la dottoressa, ha mischiato qualche vernò con il presente ma le cose che non ricorda sono la morte della madre, che Nicolò gli starà dicendo in questo momento, me e pensa ancora di stare con Matteo" Risi infine per il nervosismo
"Cazzo!" Esclamò Ciro
"Ah però di me un po si ricorda" precisai
"In che senso? Hai appena detto che non si ricorda" Chiese Ciro
"Qualcosa in lei mi ricorda, ha la sensazione di avermi già visto, parlato, mentre la dottoressa la visitava mi stringeva la mano. Dio! Quanto vorrei starle vicino adesso!" Esclamai
"Allora più le starai vicino prima ricorderà no?" Suppose Giggio
"Dice la dottoressa che ha bisogno di un evento scatenante" risposi
"Il mister e Nico come stanno invece?" Chiese Ciro
"Devastati come me, sono dentro, gli altri invece?" Domandai
"Sono ancora in campo, il mister mi ha chiamato per portare delle cose a Ludo, Giggio invece voleva venire per sapere come stesse" spiegò Ciro
"E come mai non è venuto Lorenzo?" Domandai
"Vialli l'ha bloccato" disse Giggio
"Che le hai portato?" Domandai
"Pigiama, spazzolino, caricatore e l'album che le ha regalato il mister oggi" disse Ciro.
"Entriamo così dai tutto all'infermiera" dissi infine.
Entrati in ospedale raggiungemmo il mister e Ciro consegnò tutto all'infermiera che a breve avrebbe portato tutto a Ludo.
"Ei ragazzi" disse Nicolò tornando
"Già qui" disse il mister
"Mi hanno cacciato, l'orario delle visite è finito" spiegò il ragazzo
"E che orari hanno?" Chiese il mister
"Mi ha detto il signore la mattina dalle 10:00 alle 13:00 e il pomeriggio dalle 16:00 alle 18:00" disse Nico
"Ma sono le 22:00 quasi" disse il mister
"Si lo so, hanno fatto un'eccezione per via della dottoressa Selva" spiegò Nicolò
"Bene ragazzi dovremmo dividerci gli orari allora perché non possiamo togliere tempo agli allenamenti" disse infirme il mister
"Mister io non torno in albergo" dissi
"Aspetta ora ne parliamo Fede, prima fammi sapere una cosa. Nico le hai detto della madre?" Chiese il mister incupendosi
"Si" rispose secco
"E lei come sta?" Domandò nuovamente Roberto.
"Se l'aspettava, aveva fatto dei ragionamenti" disse
"Questa cosa non è cambiata" si intromise Giggio.
"Ha pianto ma poi si è auto consolata, vuole sapere quali altre cose ha scordato e vuole che sia io dirgliele, domani"
"Quindi le dirai anche di me?" Chiesi
"Se tu vorrai" concluse Nicolò
"Mister io resto qui!" Esclamai
"Federico non puoi, tra poco ci cacciano" disse piano il mister
"Non qui in sala d'attesa, qui con Ludovica" spiegai
"Non puoi Fede!" Mi rimproverò Roberto
"Ho bisogno di stare con lei" dissi serio
"Tutti sentiamo questo bisogno Fede ma di certo non possiamo violare le regole di un ospedale" disse Roberto.
"E se chiedessi a Luca?" Propose Nicolò
"Proviamo" dissi, io e Nico ci allontanammo alla ricerca del ragazzo.
Usciti fuori lo trovammo vicino ad una macchinetta del caffè in compagnia di una ragazza riccia.
"Luca!" Esclamò Nicolò
"Ei ragazzi ditemi pure" disse
"Abbiamo bisogno di un favore" spiegai
"Se posso, lei è Melania, la mia ragazza" vi presentò la ragazza
"Piacere Nicolò e Federico" disse Nico per entrambi e lei sorrise
"Allora io devo rimanere qui stanotte" dissi
"Cosa?" Domandò Luca
"Devo stare con la mia ragazza" dissi
"Federico non puoi, mi dispiace ma è contro il regolamento" rispose Luca
"Luca ti prego, devo farle ricordare di me" supplicai quasi
"In questo caso non devi supplicare Luca ma me" rise Melania
"Te?" Domandai
"Melania!" Esclamò Luca
"Sono Melania Alfredi, mio padre è il direttore dell'ospedale, se gli spiegassi la situazione magari potrebbe chiudere un occhio" disse
"Mi faresti un grosso favore" dissi alla ragazza sorridendole
"Melania! Già mi odia perché stiamo insieme e lavoro con lui, figuriamoci se gli chiedi un favore per miei due, ehm amici" disse Luca impaurito
"Posso chiamarvi amici giusto?" Domandò poi il ragazzo
"Certo Luca" disse Nicolò
"Gli dirò che sono miei amici e non tuoi" disse la ragazza uscendo il telefono dalla tasca, poi si allontanò per parlare con il padre.
L'ansia stava prendendo il sopravvento.
"La ami molto per fare una cosa del genere" disse Luca accendendosi una sigaretta
"Più di quanto tu possa immaginare" risposi
"Come mai suo padre ti odia?" Chiese Nicolò
"Perché mi ha visto con un'altra una volta, ma con Melania non era ancora una cosa seria ai tempi, adesso stiamo insieme da tre anni ma lui non mi ha ancora perdonato" spiegò
"Eccola!" Dissi vendendola tornare verso di noi.
"Fede è il mister vedo che vuole" disse Nico rispondendo.
"Ti prego Melania dammi buone notizie" dissi impaziente
"Allora, solo a due condizioni, la prima è che tu sparisca prima del giro di visita dei medici, la seconda e qui caro amore mio mi riferisco a te, turni extra per tutto il mese" disse la ragazza
"Cazzo lo sapevo che ci andavo fregato io" disse
"Scusami Luca ma è importante" dissi
"Corri da lei" disse il ragazzo sorridendo.
Nicolò arrivò giusto in tempo, gli spiegai l'accaduto e lui mi disse che il mister stava tornando in hotel e che lo stavano aspettando Ciro e Giggio.
"Bró ricordale chi sei" disse Nico poco prima che scappassi da Ludo.*LUDOVICA POV'S*
Dopo che Nico andò vi un'anziana infermiera mi portò una scatola con all'interno i miei effetti personali.
Aprendola vidi degli indumenti, lo spazzolino, il caricatore è il telefono praticamente mezzo distrutto. Provai ad accenderlo ma ovviamente era scarico così lo misi a caricare.
Iniziai a fissare i muri della stanza che mi stava ospitando erano di un azzurro chiaro, provai a rilassarmi in modo tale da poter riflettere sull'accaduto, in modo tale di ricordare qualcosa ma nulla. La notizia di Nicolò mi aveva destabilizzata ma cercai di non farglielo notare mamma di conseguenza per me era morta due volta, la prima non la ricordo e la seconda troppo lontana dalla prima per dirle addio.
E per mettere il doppio della sfortuna non ricordo altri episodi magari fondamentali della mia vita.
Poi c'è Matteo praticamente distante e gelido, non capisco, forse è in stato di shock oppure dovrei ascoltare il mio cuore, magari lui fa parte dei miei ricordi mixati, il mio cuore dice di non amarlo ma la mia testa mi dice che stiamo insieme, quel bacio non mi ha trasmessa nessuna emozione, niente di niente, vorrei solo ricordare e sperare che tutto ciò finisca presto.
Chiusi gli occhi qualche istante per far si che la testa mi esplodesse per via di tutti i miei pensieri e mi addormentai.
Improvvisamente il mio sonno però venne interrotto da qualcuno che bussava alla porta.
"Avanti" dissi con voce assonnata
"Ei" disse Federico entrando
"Ciao Federico, ma che ci fai qui?" Domandai
"Sono venuto per stare con te" ammise
"Ma è tardi. Stai rischiando" dissi
"Mi ha fatto un favore un'amica" spiegò
"Vieni qui" gli dissi sbattendo la mano sul materasso.
Lui si sedette e io gli toccai la mano.
"Federico dimmi la verità, noi non ci siamo conosciuti adesso vero?" Domandai schietta.
STAI LEGGENDO
All'improvviso || Federico Chiesa
Fanfiction"Eppure è successo, lo so non doveva accadere ma come si fa ad ignorare il cuore? Ho sbagliato? Non l'ho fatto? Solo il tempo saprà dirmelo, ma tu non odiarmi.. ti prego." Dissi tristemente "Non ti odio, sei la mia migliore amica lo sai e la tua f...