Pt: 138

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*FEDERICO POV'S*
Uscito dalle docce ritrovai in spogliatoio alcuni dei ragazzi.
"Doccia fatta?" Commentò sarcasticamente Giggio.
"Si" risposi vago
"Te la sei svignato e bravo il piccoletto!" Mi diede un leggero schiaffo sul collo Berna ridendo ed io lo seguii.
"Allora io vado a fare la doccia" commentò Nicolò
"Nico sarebbe meglio di no" dissi
"E perché?" Domandò lui
"Sarebbe meglio di no e basta" continuai
"Fede abbiamo caldo, siamo sudati e puzziamo, perché non possiamo andare in doccia?" Chiese Manuel.

*LUDOVICA POV'S*
Misi una asciugamano che avevo precedentemente preso fra i capelli e indossai un completino di pizzo pazzesco. Poi misi una gonna bianca a pois neri e un body nero, misi dei sandali alla schiava ai piedi e dopo che fui vestita uscii dalle docce per chiedere ai ragazzi dove potessi trovare un phon.
Mi avvicinai alla porta e sentii le loro voci.
Aperta la porta mi trovai gli occhi di alcuni dei ragazzi presenti tra cui il mio migliore amico addosso.
"Ecco il perché!" Esclamò Manuel.
"Cosa?" Chiesi stranita
"No niente!" esclamò Federico con tono imbarazzato e di sottofondo riecheggiò la risata di Locatelli e Berna.
"Mhm siete strani, comunque, dove posso trovare un phon?" Chiesi ancora stranita.
Berna aprì il suo borsone.
"Tieni, puoi andarli ad asciugare di la così noi ci sistemiamo" disse dolcemente il ragazzo
"Certo, grazie Fede" ringraziai Bernardeschi ed infine uscii dalla stanza.

*FEDERICO POV'S*
Appena Ludovica uscì dalla stanza i ragazzi scoppiarono a ridere.
"Ora è tutto chiaro" commentò Giggio
"E bravo Federico altro che svignarsela prima!" Scherzò Bernardeschi.
"Te la sei scopato sotto la doccia?" Chiese serio Nicolò serrando i pugni.
"E pure se fosse dove starebbe il problema?" Domandai
"Che te la sei scapato qui, sotto gli occhi di tutti, pensa se il mister la cercava!" Si lamentò Nicolò
"Nico, Ludo ed io siamo grandi e vaccinati, ci saremmo presi le nostre responsabilità e poi cazzo, conviviamo insieme tutti quanti, come se il mister non sapesse cosa faccio sotto le lenzuola con sua figlia" precisai
"Appunto hai detto bene, sotto le lenzuola" precisò Nicolò
"Senti Nico tagliamo corto dai, non ho voglia di discutere" ammisi
"Fede ma qui non hai capito! Io intento non voglio discutere, mi sto solo preoccupando per te, per me puoi scoparti la mia migliore amica dove vuoi, Ma non qui, non qui sotto gli occhi di suo padre e del suo staff, se ti avesse beccato qualcuno avresti rischiato la finale" disse Nico serio.
"Dai ragazzi basta, smettetela" si intromise Giggio.
"Andiamoci a lavare dai che è tardi" continuò Manul.
I quattro ragazzi si mossero in direzione delle docce ed io rimasi da solo a vestirmi. Il resto della squadra arrivò poco dopo e quando io fui pronto raggiunsi Ludo.
Si era andata a rifugiare nello stanzino di fronte, era stupenda, grazie a un piccolo specchio stava perfezionando il trucco e aveva legato i capelli in una coda alta che le incorniciava perfettamente il viso.
Bussai alla porta semi aperta per attirare la tua attenzione.
"Hai sentito tutto vero?" Le chiesi
"Si" ammise chiudendo lo specchietto che aveva tra le mani.
"E?" Domandai
"Nulla Fede, Nicolò non ha torto, hai rischiato più tu che io ma sti cazzi, non mi pento di ciò che abbiamo fatto" sorrise lei.
"Ti amo così tanto e sei bellissima" le dissi di getto.
"Ti amo anch'io" rispose lei alzandosi poi proseguì "tieni asciugati i capelli e poi dallo a Berna" disse
"E tu dove vai?" le chiesi
"Ti aspetto fuori così ne approfitto per chiamare Marti" disse
"Va bene piccola ci vediamo tra dieci minuti" risposi.

*LUDOVICA POV'S*
Uscii dalla struttura e mi accomodai su una delle poltrone a bordo campo.
"Ei" sentii la voce di Ale
"Ei Ale" gli sorrisi
"Come siamo belle stasera" commentò
"Grazie" risposi sorridendo ancora
"Uscita romantica con Fede?" Mi chiese
"No, usciamo ma c'è anche sua sorella" ammisi
"È la prima volta che la vedi?" Domandò
"Si" risposi secca
"Ansia?" Chiese il ragazzo accomodandosi al mio fianco.
"Parecchio" risposi sinceramente.
"Tranquilla che andrà bene" rispose
"Tu sei già pronto?" Domandai
"Si, sono stato parecchio veloce, sono talmente stanco che ho solo voglia di andare a dormire" ammise
"Anzi avete fatto solo mezza giornata di allenamento" precisai
"Si è vero, ma sono stato tutta la notte al telefono con Cami, sai le nausee" spiegò Ale
"Come prosegue la gravidanza?" Chiesi al ragazzo dolcemente.
"Tutto bene, sono così felice Ludo, non vedo l'ora di vederla e di stringerla a me, voglio essere un buon papà" ammise lui sinceramente con voce tremante per l'emozione.
"Sarai un ottimo papà Ale, ne sono certa" dissi
"Me lo auguro" rispose speranzoso
"Ne sono certa" risposi.
"Sai ho sentito Marti questa mattina" disse di getto
"Davvero?" domandai stupita
"Si mi ha scritto lei" ammise
"Non ne sapevo nulla, non ho avuto modo di sentirla bene oggi" spiegai
"E mi sa che non posso spiegarti nemmeno io sta arrivando Federico" indicò Ale la direzione opposta alla nostra.
"Ma voglio sapere!" esclamai
"Facciamo così, domani a colazione ti racconto tutto, pensa alla tua serata" disse Ale.
"Eh va bene! Però un messaggio la quella stronza di mia sorella lo mando, non mi ha detto nulla!" Alessandro rise e Federico ci raggiunse.
"Che succede qui?" Domandò lui sorridendo.
"In auto ti racconto" gli dissi
"Mhm ok, dai andiamo" disse prendendomi per mano.
"Ciao Ale" dissi io
"Ciao Ale" disse Fede.
"Ciao ragazzi buona serata" concluse infine Alessandro.
Raggiunta la macchina spiegai tutto a Fede e mandai un messaggio a Marti.

*CHAT*
Io: Sei una stronza! Non mi hai detto nulla! Ale mi ha detto che l'hai cercato e domani mi racconta, sappi che domani non scampi alla mia chiamata piccola peste. Mi manchi🤍
Lilsis🤍: Non volevo disturbare la tua mattinata di fuoco ahahah, scherzo volevo farti riposare, va bene, goditi la cena e non farti prendere dall'ansia. Mi manchi anche tu terribilmente🤍
*FINE CHAT*

"Allora sei pronta a conoscere Ari?" Chiese Fede sorridendo
"Devo risospendete sinceramente?" Risi
"Ovvio" disse
"Non proprio" risposi
"Tranquilla piccola che andrete d'accordo" disse lui dolcemente. Accese la macchina mise una mano sulla mia coscia e partimmo in direzione di casa sua.

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora