Pt: 149

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Federico mi bació dolcemente, poi la passione prese il sopravvento, mi accarezzava il viso con pollice ed indice e il mio cuore batteva all'impazzata.
Dolcemente mi prese in braccio senza staccarsi dalle mie labbra e mi adagiò piano sul letto.
"Ti amo" disse guardandomi
"Anch'io ti amo" risposi sorridendo.
Si chinò verso di me e mi baciò per poi balzare anche lui sul letto. Federico si posizionò esattamente su di me e con dolcezza iniziò a baciarmi il collo.
Io feci un piccolo risolino e lui se ne accorse.
"Che succede?" Mi chiese
"Niente mi hai fatto il solletico" risposi sorridendo, lui sorrise e mi stampó un bacio veloce sulle labbra per poi continuare a baciare il mio collo.
Pian piano si avvicinava al mio orecchio e dopo avermi morso il lobo domandò con tono malizioso:
"Dobbiamo dire addio a questa stanza, non trovi?" Nel frattempo iniziava a giocherellare con il bottone dei miei jeans.
"Credo di si" dissi con fiato corto.
Federico aveva sbottonato i miei jeans e aveva tirato giù anche la zip, continuava a baciarmi il collo per poi spostarsi al viso, sulle labbra e di nuovo nel collo fino a scende alla scollatura della maglia che delicatamente mi tolse ed io felice lo stesso con lui, il suo petto era caldo e  la sua schiena liscia, passavano le mie dita sulla sua palle centimetro per centimetro mentre lui continuava a baciarmi.
Pian piano scese sempre di più fino ad arrivare ai jeans che tolse con fretta, mi tolse anche l'intimo che indossavo fino a restare nuda.
"Così non vale" dissi fermandolo con la mano mentre stava per a baciarmi una coscia.
"Cosa?" Chiese confuso
"Io così e tu mezzo vestito! Beh non è equo" dissi
"Spogliami allora" rispose con tono di sfida balzano in piedi.
Io alzai la schiena e rimasi seduta sul letto, con le mani iniziai a giocherellare con in pantaloni di Fede fino a toglierglieli, gli tolsi tutto e senza che se l'aspettasse iniziai a giocare con la mia bocca.
Lui sorpreso gemette ed io compiaciuta sorrisi. Mise una mano fra i miei capelli e una sul mio collo.
"Non vale, volevo giocare io con te" disse lentamente.
Io gli feci cenno con la mano di stare zitta, ma poco dopo il mio ragazzo decise di cambiare tattica togliendosi dalle mie grinfie e fece a me la stessa cosa che io stavo facendo a lui.
Federico era compiaciuto nel vedermi in quello stato, sorrideva maliziosamente ad ogni mio gridolino ed ad ogni mio ansimare.
"Basta piccola" disse togliendosi
"Eh!?" Chiesi spalancando gli occhi.
"Ho detto basta" disse avvicinandosi a me con il viso
"Perché?" domandai triste quasi.
Federico si alzò e senza dire niente andò verso la sua valigia.
Prese il pacchetto di preservativi e in quel momento mi rincuorai.
Venne verso di me con la piccola bustina blu in mano e mi sussurrò all'orecchio: "pensavi davvero che volessi fermarmi? Ti voglio, adesso!"
Io sorrisi e lui mi bació.
Gli misi il preservativo ed eccolo dentro di me.
Inizialmente Federico era siepa di me ma presi poco dopo il controllo della situazione ribaltando la situazione e passando sopra.
Il cuore batteva forte ad entrambi, eravamo stanchi ma entrambi volevamo continuare fino al limite, fino al venire insieme e così fu.
Quando finimmo Fede andò in bagno e darsi una pulita e poco dopo lo seguii.
Vidi il mio ragazzo rilassato sotto il getto della doccia, non resistetti ed entrai insieme a lui.
"Ei piccolina" sorrise lui vedendomi entrare in doccia.
Io lo abbracciai lasciando che il getto dell'acqua mi colpisse e che il corpo di Fede bagnato bagnasse il mio.
"Mi mancherà tutto questo" gli dissi
"Anche a me" ammise
"Però sono felice e fiera di voi" rispose
"Anch'io, non vedo l'ora di viverti fuori" disse lui baciandomi poi la fronte.
"Anch'io" dissi
Finita la doccia andammo a letto distrutti ma felici della giornata appena trascorsa.
La mattina seguente quando mi svegliai presi il cellulare e trovai un messaggio da parte di Nico.

*CHAT*
Nico✨: Svegliati Fragolina l'ultima colazione preparata dal tuo migliore amico ti aspetta
Io: Arrivo scemo
*FINE CHAT*

Appena io e Fede fummo pronti prendemmo la valigia e guardammo per l'ultima volta quella stanza che ci aveva accompagnato in questo folle viaggio.
"Ciao cameretta, grazie" disse con voce da bambina.
Federico mi strinse a se e sorrise.
"Andiamo" disse.
Saliti in ascensore invece di cliccare il piano terra pigiò il bottone della terrazza.
"Ma che fai?" Gli chiesi
"Hai salutato la camera non vuoi salutare il terrazzo? È li che ci siamo detti cosa provavano per la prima volta piccola Ludo" disse
"Hai ragione" dissi sorridendo.

*QUALCHE GIORNO PRIMA DELLA VITTORIA DEGLI EUROPEI ||FEDERICO POV'S*

"Stai scherzando!" Rise Nicolò
"No Nico non scherzo" dissi serio
"Bró non dire cazzate" disse lui ridendo ancora
"Bró non sto scherzando, sono serissimo" dissi
"Wow!" Esclamò
"Ne sei proprio sicuro?" Chiese lui
"Si assolutamente" dissi convinto
"È un passo imprentare" commentò Nicolò
"Lo so Bró ma voglio farlo" dissi
"Beh la mia approvazione l'hai" sorrise Nicolò.
"Voglio una famiglia con lei Nic" dissi
"Sei proprio cotto" disse Nicolò abbracciandomi.
"Sono felice bró e vi voglio bene" continuò dopo.

*PRESENTE ||FEDERICO POV'S||*
Il dialogo con Nicolò mi venne in memoria guardandola ma il mio pensiero che proseguiva ancora fu interrotto da Ludo.
"Amore siamo arrivati esci!" Rise vedendomi bloccato.
"Si" dissi sorridendo.
Aperta la porta della terrazza abbracciai Ludo da dietro e le diedi un bacio sulla guancia.
"Ciao terrazza, grazie per avermi fatto innamorare di questo pazzo" disse con voce da bambina.
"Ciao terrazza grazie per avermi fatto capire che questa stupida che mi avrebbe cambiato la vita"
"Facciamoci una foto" disse lei.
Prese il telefono dalla tasca dei pantaloncini che indossava e io l'abbracciai di nuovo. Ludo fece qualche foto e poi la guardai, poggiando la mia fronte alla sua.
"Quanta vita sei, da vivere adesso" canticchiò lei
"Cosa?" domandai sorridendo
"Niente mi è venuta in mente questa canzone" sorrise lei
"Cantamela" dissi
"No dai!" esclamò lei
"Ti prego" mormorai facendo il labbro a cucchiaio.
"Ok ma siediti" disse lei spingendomi indietro.
Ed io così feci, lei mise la base della canzone di Giorgia dal suo cellulare e io con il mio la filmai.
"Ed ecco a voi la star internazionale che tutti aspettavamo, Ludovica Mancini!" Urlai
"Smettila" rise lei
"Vai Ludo!" Urlai ancora.
Lei allora stette allo scherzo e si atteggiò un po da diva.
Poi iniziò a cantare.
"Come sapersi capire l'uomo che sei, come saprei scoprire poi le fantasie che vuoi" sorrise.
Mi rilassai ed ascoltai la voce meravigliosa della mia ragazza. Mi rilassai a tal punto che non esisteva più luce del sole, più rumori esterni, c'eravamo solo io, lei e la sua dolce voce.
"Come saprei, amarti io, nessuno saprebbe mai. Come saprei riuscirci io, ancora non lo sai! Io ci metterò tutta l'anima che ho, quanta vita sei, da vivere adesso, come saprei" cantò lei avvicinandosi e sedendosi accanto a me. Continuò a cantare a mi prese per mano.
"Quanta vita sei da vivere adesso! Si, adesso, Come saprei" concluse di cantare.
"Ti amo" le dissi non la feci rispondere e la baciai.
Poco dopo ci alzammo e prima di chiudere la porta della terrazza la guardai negli occhi e le dissi:
"Viviamoci adesso". Poi chiusi quella porta e mano nella mano entrammo in ascensore.

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora