Pt: 123

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Il volo fu tranquillo, nessuna turbolenza, solo tanta voglia di atterrare per poter tornare dai ragazzi.
Aspettai la mia valigia e quando arrivò la presi velocemente per poi uscire da quella grande stanza.
Le porte automatiche si aprirono al mio avvicinarmi ad esse ed uscii, c'erano davvero tante persone che aspettavano un familiare o un amico, guardai tra la folla ma non vidi nessun volto familiare, così iniziai a camminare verso l'uscita, improvvisamente due mani si poggiarono in modo delicato sui miei occhi, il buio prese il sopravvento, non ebbi bisogno di toccare le mani, il suo profumo inebriante aveva già parlato per lui, il suo respiro sul mio collo era come se stesse scandendo il suo nome lettera per lettera, sorrisi, sorrisi come non avevo mai sorriso, presi quelle mani tra le mie, le sfiorai e di getto mi voltai.
"Bentornata amore mio!" Esclamò Federico pieno di gioia negli occhi.
Io non proferii parola mi fondai direttamente tra le sue braccia, lui mi strinse e mi diede un bacio sulla testa.
"Qualcosa mi dice che ti sono mancato" disse sorridendo
"Moltissimo" dissi stringendolo forte con voce debole per via della mia faccia praticamente appicciata alla sua maglia.
"Anche tu tantissimo piccola" rispose lui allontanandosi con il busto in modo tale da potermi guardare in volto. Federico sorrise ed io ricambia, poi si chinò leggermente con il capo e mi bació appassionatamente.
"Dai andiamo adesso" disse concluso il bacio, prese la mia valigia in una mano, e l'altra la diede a me, le nostre dita si incorniciarono e si strinsero, poi uscimmo dall'aeroporto.
"Finalmente sei qui" disse mettendo in moto l'auto.
"Non vedevo l'ora di tornare ma hai visto, questa breve distanza ci ha fatto bene" risposi.
"Hai ragione, però adesso non voglio che ti allontani di nuovo, devi stare attaccata a me" rise
"La cosa è reciproca" Risi anch'io
"A parte tutto, siamo destinati Ludo, hai visto ci serviva tempo ed eccoci qui sempre più innamorati" disse
"È vero Federico, tu sei il mio destino" dissi, Federico mi lanciò un'occhiata veloce, sorrise e poi ripuntò gli occhi sulla strada.
"Ma quanto sei bella!" Esclamò qualche istante dopo.
"Meravigliosa guarda" scherzai
"Si, sei meravigliosa" disse serio
"Ma tutta questa dolcezza?" Domandai ridendo.
"C'è sempre stata" sottolineò
"Lo so scemo" scherzai
"Allora ti sei divertita con Marti?" Domandò
"Molto, mi mancava un sacco, non vedo l'ora di rivederla, fosse per me la porterei sempre con me" dissi con un pizzico di tristezza
"Lo so piccola, siete molto legati tutti e tre" specificò Federico
"Già, menomale che dopo gli europei si volta in Sardegna tutti insieme" dissi entusiasta.
"A tal proposito" disse Federico
"Cosa?" Domandai stranita
"Ho anche altri progetti per noi" disse misteriosamente.
"Tipo?" Chiesi curiosa
"Tipo andare a Roma per impacchettare tutte le tue cose e portarle a Torino. Tipo farti vedere la casa di Torino prima di trasferiti, farti conoscere i miei" disse
"Conoscere i tuoi?" Domandai sbalordita
"Già, ne avevano già parlato ricordi?" Rise lui
"Sì certo e ti ho detto che per me era un piacere" dissi
"Era?" Domandò lui stranito
"Non fraintendermi, lo è ancora ma adesso sono certa che non mi vedranno di buon occhio dopo ciò che è successo tra noi ultimamente" ammisi
"Sono stato io lo stupisco, Arianna ad esempio lo sa e da tutte le colpe a me ed è mia sorella" rise
"Si ma anch'io ti ho fatto soffrire" borbottai
"Basta Ludo! Non parliamone più, vedrai che ti adoreranno e ameranno, come ti amo io" disse "Come corri!" Risi "Spero di stargli simpatica innanzi tutto" continuai
"Ne sono certo" disse lui.
"E quando andremo a conoscere i tuoi?" Domandai
"Che dici di seguire questo itinerario" disse Federico, sorpassò un'auto e spiegò: "finiti gli europei si va in Sardegna come avevi prestabilito con Martina e Nicolò, dopo andiamo a Torino, un paio di giorni, poi si va a Roma per preparare il tuo trasferimento, e poi andiamo dai miei che dici?" Chiesi
"Quindi torniamo qui no?" Chiesi
"Esatto" confermò lui
"Direi che è perfetto!" Esclamai
"Eccoci in hotel" cambiò argomento Fede.
Posteggiata la macchina entrammo nella grande hall.
"Non mi aspettavo festeggiamenti per il mio ritorno ma almeno Nicolò sveglio qui in hall si" dissi dispiaciuta.
"E che ti ha detto che Nico non è sveglio?" Domandò a sua volta Fede.
"Beh è deserto qui" dissi obiettivamente
"Vieni, andiamo al bar" disse lasciando la mia valigia subito dopo al receptionist che l'avrebbe fatta portare in camera dal fattorino.
Andati al bar dell'hotel trovai praticamente metà squadra seduta al bar ad aspettarmi.
"È tornata la scassa palle!" Urló Lorenzo
"Vaffanculo" dissi ridendo, il ragazzo poi venne verso di me e mi abbracciò.
"Ci sei mancata girasole" dissi
"Anche voi!" Risposi, poi mi abbracciò Ciro, seguito da Giggio, Teo, Loca, Ale, Giorgio e Leo.
"E tu non mi abbracci?" Chiesi a Nicolò ancora seduto
"No" rise
"Ah" mormorai.
Nicolò si alzò in piedi e mi prese in braccio mo di sacco di patate.
"Mi sei mancata Fragolina" disse stringendomi
"Anche tu scemo" dissi, quando mi mise in terra gli fiondai le braccia al collo e lo strinsi di nuovo a me.
Passammo un'oretta al bar Tutti  insieme e poco prima di salire in camera Ale mi chiese di parlare un momento da soli.
"Fede tu inizia a salire dieci minuti e arrivo"dissi a Federico prima di andare a parlare con Ale.
"Va bene amore" rispose il ragazzo dandomi poi un bacio sulla guancia.
Seguii Ale a bordo piscina, mi sedetti su una sdraio e il ragazzo in piedi iniziò a parlare.
"Non sono stupido Ludo" disse si getto
"Non ti seguo Ale" dissi confuso
"So che ad ogni videochiamata Martina era presente e ti faceva segno di non volersi fare vedere da me" sbottò il ragazzo.
"Ale lei è ancora molto ferita" ammisi
"Lo so, ne sono consapevole ma cazzo, a Gennaio diventerò padre  di una bellissima bambina" disse
"Ed io ne sono felicissima, hai preso una scelta meravigliosa, coraggiosa e soprattutto giusta per il futuro della tua bambina ma Martina me ha sofferto e ne sta soffrendo molto" dissi
"Lo so ma mi manca la mia migliore amica Ludo" dissi
"Ci vuole tempo Ale" conclusi
"Sincera, tu avresti reagito come Martina se tu e Nico fosse stati al nostro posto?" Chiese lui con sguardo triste
"Sinceramente si Ale, penso proprio di sì" ammisi.
"Cosa posso fare per averla nella mia vita come un tempo?" Domando rammaricato il ragazzo.
"Non lo so Ale, aspettare e basta solo il tempo potrà darti delle risposte concrete" risposi
"Va bene Ludo, grazie della chiacchierata, buona notte" disse Alessandro di getto senza nemmeno guardami in faccia. Alessandro era davvero triste per l'accaduto con Marti non era più lo stesso.
Mi alzai di scatto e corsi verso di lui che ormai aveva raggiunto il figlio dell'ingresso.
"Ma che fai?" Chiese ridendo dopo il mio abbraccio a sorpresa.
"So che ne hai bisogno" dissi guardando la sua schiena.
Ale si voltò e mi abbracciò per bene.
"Grazie Ludo" disse trite.
"Sei un bravo ragazzo Alessandro Bastoni, un buon amico e sarai un buon padre. Vedrai che con Martina le cose si risolveranno" conclusi.
Io e Ale salimmo nelle rispettive camere.
"Cazzo la chiave!" Esclamai davanti la porta. Bussai ma Federico non venne ad aprire. Non può già dormire. Riprovai e qualche istante dopo aprì.
"Bentornata in camera nostra" disse Federico in mutande dopo che entrai.
"Mi era mancata questa stanza" dissi sorridendo.  Federico mi prese in braccio e mi distese a letto, per poi chinarmi e baciarmi.
Tolsi le scarpe e i jeans per rimanere solo un maglia. Mi alzai e indossai un paio di shorts, tolta infirme anche la maglia, rimasi in reggiseno e mi misi a letto.
"Che bella che sei!" Esclamò Federico al mio fianco.
"Devo ammettere che tu in queste vesti mi sei mancato molto di più" dissi mettendomi a cavalcioni su Fede.
"Ciclo di merda!" Esclamò lui.
"Ssh!" Lo zittii. "Ci penso io a te adesso" continuai con voce maliziosa.

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora