Pt: 69

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"Certo papà dimmi" dissi
"Da soli" sottolineò lui
"Va bene, vado raggiungiamo dopo" disse Thessa sorridendo.
"Dimmi papà" dissi appena la ragazza fu lontana.
"Tutto bene tesoro, ieri quando sono venuto a richiamatevi avevi una faccia" disse preoccupato.
"Oh, si" mormorai
"Sei sicura, non sono stupido, ho visto che avevi gli occhi gonfi, avevi pianto?" Domandò mettendo le braccia conserte.
"Si papà ma va tutto bene, tranquillo" ammisi
"Hai pinto per via di Federico?" Chiese
"Papà è una storia lunga e non ho voglia di parlarne, voglio solo dirti che adesso sto bene e che sono felice, capita di essere triste ogni tanto" ammisi
"A te non deve capitare" disse serio
"Papà sto bene" risposi secca
"Ludo, non voglio rivederti dipendere da quelle pasticche!" Esclamò ad alta voce
"Sta zitto" urlai quasi tappandogli la bocca
"Perché fai così?" Domandai
"Non l'ho mai detto a Nicolò, tantomeno a nessuno altro" ammisi
"Come non l'hai mai detto a Nico!" Esclamò scioccato
"Non c'è stato il bisogno" dissi
"Come no! Se gli avessi detto degli antidepressivi sarebbe tornato subito, ecco perché non l'ha fatto!" Esclamò
"E rovinare il suo primo anno all'Inter, no papà non sarei stata una buona amica" ammisi
"No Ludovica, non sei stata una buona amica nascondendogli questa cosa troppo grande" disse nervoso.
"Papà! Non ne prendo più!" Dissi nervosa anch'io.
"Sai che lo psicologo ha detto che il tuo cervello in un momento di tristezza può farti venire un'impeto improvviso e farteli assumere" sottolineò papà
"Papà non sarà così, non li prendo da un pezzo" mi lamentai
"Me lo auguro" disse
"E poi li ho presi per un motivo specifico, il lutto di mamma e non per una litigata a caso" dissi seria
"Ho paura che se dovessi lasciarti con Federico tu possa ricaderci" disse serio
"Non succederà" dissi
"E se dovesse succedere?" Domandò lui
"Papà io e Federico siamo molto sicuri dei nostri sentimenti" dissi seria
"Ma vi conoscete da così poco Ludo!" Esclamò lui
"E allora! L'amore non dipende da quanto tempo due persone si conoscono" dissi seria
"Ludo sta solo attenta ok?" Domandò
"Va bene papà a tal proposito devo dirti una cosa." Disse
"Dimmi pure" rispose
"Federico mi ha chiesto di andare a vivere con lui a Torino" dissi tutto d'un fiato. Papà non rispose e divenne un po pallido in volto.
"Papà ci sei?" Domandai facendo una piccola risata.
"Si, è stata una botta" rispose
"Immaginavo" dissi
"Ludo, io non posso dirti di non andare perché ormai sei grande, domani farai ventiquattro anni e beh sei una donna adulta e responsabile, quindi la decisione sta a te anche se per me vi conoscete da troppo poco" disse
"Lo so" ammisi
"Sai già cosa fare?" Domandò "E con il lavoro?" Domandò
"Si, so cosa fare" dissi per la prima volta convita
"Andrai con lui, lo vedo dai tuoi occhi brillanti" sorrise
"Con il lavoro mi arrangerò" ammisi
"Ludo ti prego solo ti stare attenta" disse papà
"Tranquillo" cercai di consolarlo, lo abbracciai e poi raggiunsi Thessa.
"Oi" dissi avvicinandomi a lei
"Ei, di che avete parlato?" Domandò lei
"Del mio compleanno" mentii
"Capito" disse semplicemente Thessa in modo molto vago.
"E poi gli ho detto della proposta di Federico" ammisi
"Mio Dio! E tuo padre?" Domandò lei curiosa
"Mi ha detto di stare attenta e che mi avrebbe appoggiato in sintesi" le dissi
"Ma gli hai detto che non hai ancora deciso?" Chiese la ragazza
"Beh, veramente" lasciai la frase a metà per farle intuire tutto da sola.
"Non ci credo! Gli hai detto si!" Esclamò lei gioiosa.
"Ancora non gli ho detto si. Non ne ho avuto il modo" dissi
"Diglielo adesso!" Insistette lei
"No! Voglio che sia speciale" ammisi
"Che romanticona" mi prese in giro ed io scoppiai a ridere.
L'allenamento dei ragazzi fu intenso come al solito di conseguenza il pranzo a Coverciano fu molto veloce.
"Che dici andiamo a cambiarci?" Domandò Thessa guardandomi a tavola
"Si" dissi alzandomi
"Che fai? Vai via senza un bacio?" Sussurrò Federico.
Mi chinai e lo baciai.
"A dopo" sorrise
"A dopo" risposi.
Arrivate in hotel andammo a cambiarci e poi ci incontrammo in hall.
"Che caldo che fa oggi" mi lamentai
"Già" concordo Thessa.
Salite sul taxi chiedemmo cordialmente al tassista se potesse accendere l'aria e partimmo per Firenze.
Il tassista ci lasciò al bar dove incontrammo Margherita l'ultima volta.
"Ciao" ci saluto gentilmente la cameriera
"Ciao" rispondemmo io e Thessa in coro
"Cosa vi porto ragazze?" Domandò lei
"Due caffè" le disse Thessa
"Arrivano subito" rispose la cameriera e si allontanò.
"Allora che vuoi regalato per il compleanno?" Chiese Thessa felice
"Nulla" ammisi
"Dai Ludo, voglio farti un bel pensierino" ammise
"Mi basta la tua amicizia" ammisi
"Che smielata che sei" commentò ridendo.
"Ragazze ecco i caffè" ci interruppe la cameriera
"Grazie" dissi sorridendole e lei andò via.
"Allora farò di testa mia" riprese l'argomento Thessa portandosi la tazzina del caffè sulle labbra.
"Vi odio quando fate così" Risi.
Finito il caffè facemmo una passeggiata con qualche fermata in dei negozi.
"Che carino questo vestito!" Esclamai osservando una vetrina.
"Prendilo!" Esclamò Thessa.
"Che dici entro a provarlo?" Domandai
"Si assolutamente" disse la ragazza.
Entrate in negozio presi la misura giusta del vestito e lo indossai.
Era un vestito lungo, molto morbido e nero, aveva delle catenine di brillantini al posto delle spalline e cadeva perdutamente sul mio corpo.
"Ti sta benissimo" ammise Thessa
"Non bene come quello di Matteo" ammisi
"Però è anche bello questo" disse lei
"Si, anche perché quello non credo che lo indosserò mai" ammisi.
"Che peccato però, uno spreco" sottolineò Thessa
"Lo prendo!" Dissi guardano allo specchio.
"E io ti consiglio di indossarlo domani" disse lei
"Anche se non farò nulla?" Domandai
"Credi davvero che Federico non ti porterà a cena fuori dai sono le basi" rise Thessa
"Vedremo" risposi ridendo.
Pagato il vestito continuammo il nostro giro.
Entrammo in una gioielleria poichè Thessa voleva un braccialetto che aveva adocchiato la scorsa volta.
"C'è ancora!" Disse felice
"É molto bello" dissi
"Posso aiutarvi signorine?" Domandò il gioielliere.
"Si, vorrei vedere quel braccialetto lì" disse Thessa indicando il bellissimo bracciale com le pietre verdi.
"Ecco signorina, vuole provarlo?" Domandò gentilmente l'uomo.
"Si grazie" rispose lei sorridendo.
"È bellissimo" dissi a Thessa.
"Abbiamo anche la variante in viola" disse il signore.
"Posso vederlo?" Domando Thessa
"Si un momento" rispose l'uomo.
"Eccolo signorina" disse
"Wow" esclamai
"Ti piace?" Domandò Thessa
"Molto" ammisi
"Perfetto, li prendo entrambi" disse Thessa all'uomo.
"Desidera una confezione regalo?" Chiesi il signore.
"No grazie li indossiamo adesso, se può darci gli scatoloni a parte mi farebbe un grosso favore" disse la ragazza.
"Indossiamo?" Domandai
"Ludo fattelo mettere" insistette Thessa
"Thessa non posso accettare" dissi
"È il mio regalo per il tuo compleanno, quindi smettila di fare così e fatti mettere il braccialetto" disse lei facendo un sorriso smagliante.
"Grazie è meraviglioso!" Ammisi abbracciandola.

*FEDERICO POV'S*
"Nico ma hai parlato con il mister?" Domandai
"Non ancora, che dici andiamo adesso?" Chiese Nicolò a sua volta.
"Si andiamo" dissi
"Mister possiamo parlarle un momento?" Domandò Nicolò
"Certo ragazzo ditemi" rispose lui.
"Domani è io compleanno  di Ludo" dissi
"Si lo so" rispose
"E avevamo pensato di organizzarle una festa in hotel" disse Nico
"Solo noi ragazzi, lei e Thessa e Martina" continuai io
"Martina?" Domandò il mister
"Si Nico le ha preso un biglietto" risposi
"Ludovica ne sarà entusiasta" disse il mister sorridendo
"Perfetto allora ci da l'ok?" Domandò Nic
"Certo ragazzi ma passando il compleanno di Ludo basta distrazioni" disse il mister serio
"Certo mister" rispondemmo io e Nico in coro
"Perfetto" concluse lui.

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora