Pt: 153

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"Oh ehm nulla" rispose vago
"Non mentire, ti ho sentito, che succede a tuo fratello?" Domandai con il fiato sospeso.
"Nulla tranquilla" rispose ancora vago lui
"E cosa deve succedere la prossima settimana" chiesi ancora
"No nulla, Ari mi chiedeva quando andremo a trovarli" ammise
"Ma non dovevamo andare prima in Sardegna? Ormai è tutto prenotato!"esclamai
"Cazzo hai ragione, la richiamo e mi correggo" disse
"Mhm, ok, però non me la stai raccontando giusta" dissi
"Tranquilla amore nulla di grave" rispose Federico
"Va bene, comunque è quasi pronto, andiamo?" Domandai cambiando argomento
"Si arrivo, dammi un momento" rispose
"Ok" conclusi

FEDERICO POV'S
Ludovica rientrò dentro casa di Ciro ed io rimasi un momento indietro.
Mio fratello continuava a non accettare il fatto che con Benedetta sia finita, non vuole che io e Ludo stiamo da loro anche se Arianna e i miei stanno facendo di tutto per convincerlo.
Presi il cellulare e chiamai nuovamente mia sorella.
"Ari" dissi
"No! O ci stanno loro o ci sto io! Vado a dormire da Celi una settimana non m'importa" urlò Lorenzo
"Fede non è un buon momento" mormorò
"Volevo solo dirti che verremo tra due settimane avevo rimosso che la prossima settimana siamo in Sardegna da Nicolò" dissi
"Oh ok, tranquillo"
"Buona serata" dissi freddo
"Anche a te" rispose mia sorella.
Non volevo fare il freddo con Arianna ma Lorenzo mi stava facendo impazzire se fosse per me annullerei tutto la partenza per Torino, la Sardegna, annullerei tutto quanto pur di andare a parlare con mio fratello, fargli conoscere Ludo e fargli capire quanto è meravigliosa.
Ma non si può domani Ludo deve andare a parlare con la sua datrice di lavoro per licenziarsi e poi andremo a Torino a portare le sue cose. Sta stravolgendo la sua vita per me ed io di certo non cambierò la sua stabilità per le ultime settimane. Lorenzo aspetterà, si calmerà e le vorrà bene ne sono certo.

*IL MATTINO SEGUENTE*
LUDOVICA POV'S
"Dai ti accompagno anche io in aeroporto" disse rincorrendo Nicolò per casa
"Non hai tempo, devi andare a parlare con Melissa" disse il biondo
"Ma non voglio salutarti" mi lamentai
"Fragolina domani sarete a Torino e poi tra qualche giorno partiremo tutti insieme per la Sardegna da Milano quindi ci vedremo tra tre giorni" disse
"Che sono una fottutissima eternità senza te" dissi. Nicolò mi abbracciò forte e concluse dicendo: "non hai idea di quanto bene ti voglia e poi tranquilla saranno solo tre giorni" sorrise
"Uffa" mi lamentai stringendolo.
"Non vorrei essere il guastafeste di turno ma Nic dobbiamo andare" si intromise Fede
"Guastafeste" mormorai
E i due risero
"Avvisami quando arrivi" dissi al mio migliore amico
"E tu scrivimi come va con Melissa" rispose
"Sarà fatto" dissi
"Ciao Fragolina" concluse Nico appoggiandomi una mano sulla guancia e accarezzandola
"Ciao" dissi triste. Nicolò e Federico unicorno da casa mia senza guardare indietro, cercai di trattenere le lacrime pensando al fatto che tra tre giorni il mio migliore amico sarà di nuovo al mio fianco ma è difficile, ogni volta che saluto Nicolò non posso non piangere. Dopo qualche lacrimuccia mi ricomposi e piena di speranze uscii da casa.
Presi la macchina e andai nel mio posto del cuore in tutta Roma. La mia accademia, dove insegnano e formavo nuove promesse del trucco.
Salutai gentilmente il portiere del palazzo e salii dritta al piano.
Trovai Melissa davanti la porta pronta ad accogliermi con un sorriso smagliante e un caloroso abbraccio.
"Come stai tesoro?" Chiese la riccia donna stringendomi a se
"Benissimo Mel" ammisi "e tu?" Proseguii.
"Tutto bene ma stanca" ammise lei.
Subito dopo l'abbraccio entrammo e ci accomodammo con due caffè nella saletta insegnati.
"Quando riprendono i corsi?" Chiesi
"Il 18 settembre iniziano le annuali, poi il 27 le semestrali, i primi di ottobre le trimestrali e infine le ragazze del corso base" disse
"Ho capito" dissi
"A tal proposito stiliamo il tuo piano lavoro? Che dici se fai tutto il base e con le semestrali e le annuali fai beauty e fotografico?" chiese entusiasta
"Nel, beh a tal proposito!" Esclamai con voce stridula.
"No! Ludo non fare quella voce! Che devi dirmi!" Chiese lei alzando la voce ma ridendo
"La storia è un po lunga, ti conviene togliere il piano lavoro" dissi
"Perché ho una brutta sensazione?" Chiese
"Ascoltami Mel" le chiesi.
Così inizia a raccontare a Melissa tutta l'avventura agli europei, le dissi di Matteo, di Federico e persino dell'incidente.
"In che senso la memoria! Cazzo Ludo non ne sapevo nulla! Non ne hanno parlato nemmeno i giornali" dissi
"Beh che dovevano dire i giornali!?" Risi
"Sei la figlia di Roberto Mancini, qualcuno poteva parlarne" disse
"Siamo stato discreti" dissi
"L'importante è che adesso stai bene" concluse Melissa.
"Si" sorrisi e continuare a parlare.
"E quindi ti sei fatta fidanzata!" Disse felice a fine discorso
"Già, è fantastico" ammisi
"Ed è anche molto bello" scherzò lei
"Si lo è" Risi
"Sappi che stai con il sogno erotico di mezza Italia dagli europei" rise ancora
"Me ne sono resa conto appena siamo atterrata non sai quante ragazzine lo fermano per strada ma non mi preoccupo, Fede poi è gentilissimo con tutti" sorrisi
"Sei cotta" disse sorridendo la donna.
"Già" Risi
"Ok adesso dopo questo mirabolante racconto dammi la botta" disse seria
"Meli, mi trasferisco a Torino con Federico" dissi velocemente.
Stranamente da ciò che pensavo Melissa sorrise e mi abbracciò.
"Ed era questo che avevi paura di dirmi? Sono così felice per te" ammise
"Certo che avevo paura, ti lascio a poco dell'apertura senza un insegnante" dissi
"Ma Ludo finiscila, tornerò ad insegnare io non preoccuparti anzi fammi fare due telefonate su che cerco di piazzarti da qualche amica, sei troppo valida per smettere" disse sorridendo
"Davvero?!" Urlai quasi incredula
"Ovvio, anzi passami quel telefono che chiamo Jordan" disse
Le diedi il cellulare posto su una montagna di scartoffie.
Jordan era il più caro amico di Melissa in realtà si chiama Renato ma da quando erano piccoli lei lo ha sempre chiamato Jordan, non so il perché, lui era un parrucchiere molto famoso al nord, faceva spola tra Milano, Torino, Venezia e con una sua buona parola potevi lavorare ovunque.
"Meli ti sono così grata" dissi
"È il minimo pulce" sorrise lei
Melissa chiamò il suo amico e poco dopo ebbe qualche risposta.
"Ok devi andare nelle seguenti Accademie e sostenere dei colloqui" disse lei scrivendo i nomi su un foglio. "E a malincuore devi firmarmi le dimissioni" disse
"Lo so, non sai quanto mi dispiace" dissi
"Viviti il tuo amore tesoro e spero di no ma se dovesse finire qui c'è sempre un posto per te, questa è casa tua" sorrise ed io la abbracciai

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora