Pt: 147

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Eccoci arrivati al grande giorno. La finale degli europei, quest'oggi si conclude un capitolo della mia vita importantissimo, sono arrivata a Coverciano con papà e Nicolò piena di paure, ansie, paura di rivedere Matteo e voglio di divertimi un sacco con i miei amici. Ma la vita mi ha stravolta, eccomi qui con una vita nuova tra le mani, mi sono innamorata follemente all'improvviso, durante il primo sguardo, questo ragazzo così bello, dolce e meraviglioso che mi ha fatto perdere la testa, che mi ha fatto battere il cuore, che mi ha fatto innamorare perdutamente La leggera brezza fresca di Londra mi accarezzava i capelli e il viso e i pensieri si facevano sempre più presenti.
Federico mi ha cambiato la vita, ne abbiamo passate tante in così poco tempo, il mio incidente, Benedetta e si c'è messo anche Matteo, già Teo, all'inizio di questa esperienza avrei voluto staccargli la testa con le mie mani e adesso è un fratello per me, gli voglio un bene assurdo, lo conosco davvero bene, forse per questo pur quanto volevo tenerlo lontano tornavo sempre da lui.
Adesso siamo agli sgoccioli, mancano poche ore alla fine e ci sono due chance o la delusione di perdere o la gioia immensa di vincere, dopodiché per me inizierà la mia nuova vita, andremo a Roma per qualche giorno, poi a Torino, poi in Sardegna ed infine andremo dai genitori di Fede prima di trasferirci definitamente a Torino.
Già, sto per trasferirmi in una nuova città, con il ragazzo che amo. Sono certa della mia scelta e non vedo l'ora di vivere con Fede, sono certa che ci aspetta una vita fantastica e non vedo l'ora di scoprire come sarà.
"Ludo!" Le urla della mia biondina preferita mi fecero staccare la spina dai miei pensieri.
Mi voltai e in men che non si dica la ritrovai tra le mie braccia.
"Sorellona mi sei mancata!" Disse Martina
"Anche tu sorellina" le dissi
"Ciao Ludo" mi salutarono i genitori di Nico ed io ricambiai il saluto.
Mancavano poche ore all'inizio della partita e Martina e i suoi ci raggiunsero direttamente allo stadio. I ragazzi si stavano allenando e non appena papà li liberò per qualche instante i genitori di Nico si fiondarono subito dal figlio che non vedevano da mesi.
Io e Marti invece aspettammo che andassero negli spogliatoi.
"Tante feste a mamma e papà e a tua sorella non l'abbracci?" Urló Martina entrando nel bel mezzo dello spogliatoio.
"Vieni qui scema!" Esclamò Nicolò abbracciando la sorella.
"Mi sei mancato" le disse lei
"Anche tu peste" sorrise Nicolò mentre tra le braccia stringeva la sorella.
Quando Marti e Nico si staccarono Federico e Matteo la salutarono, poi lei andò dritta da Ale.
"Ei" sorrise Alessandro vedendola.
Martina non gli disse nulla, lo abbraccio e basta, Ale la strinse a se e non smetteva di sorridere.
"Dio se mi sei mancata" le disse piano.
"Anche tu" rispose lei.
Io riuscii a sentire tutto poichè mi trovavo proprio al loro fianco.
"Avanti ragazzi in campo!" urlò papà entrando in spogliatoio
"E voi due signorine ai vostri posti" disse serio per poi scoppiare a ridere. "Cioè Marti" disse infine alla ragazza
"Ciao Roby" ricambiò Martina
"Dai raggiungete i tuoi" sollecitò papà.
"Vai Marti ti raggiungo subito" dissi e Martina si incamminò.
"Siamo soli eh" disse papà sospirando.
"Papà stai tranquillo!" Esclamai
"Non è come le altre volte oggi" rispose lui
"Lo dici sempre" sottolineai
"Lo so, ma stavolta davvero" accennò un mezzo sorriso Roberto.
"Vedrai che andrà bene" cercai di tranquillizzarlo.
"Significa diventare campioni d'Europa" disse
"Lo so e se così non dovesse essere lì hai condotti in finale, qualche anno fa nemmeno si sono candidati al mondiale! Guarda cosa hai fatto tu!" Dissi fiera e papà sorrise, poi mi abbracciò.
"Vedrai che ne usciremo vittoriosi" dissi infine
"Lo spero" rispose papà.
Raggiunsi Martina e i suoi, eravamo ovviamente seduti come sempre tra i ragazzi convocati, lo stadio era pieno e c'erano anche personalità importanti sia italiane che inglesi, come Mattarella o William, Kate e persino il principino George.
Ed eccoci qui, l'elenco della formazione urlato dallo stadio, gli inni e il fischi d'inizio.
Si parte malissimo al secondo minuti l'Inghilterra segnò facendo venire nei ragazzi la rabbia e la voglia di vincere ancora più forte.
E poco prima della fine del primo tempo la nostra prima vera nazione fatta da Fede ma non trova la porta purtroppo.
L'arbitro fischiò il primo tempo e i ragazzi corsero in spogliatoio, questa volta non li raggiunsi come mio solito ma restai con Marti e i suoi, so che la tensione fra quelle mura era altissima quindi evitai di andare.
Ed eccoci al secondo tempo.
"Cazzo Nico!" Urlammo contemporaneamente io e Martina sul cartellino giallo di Nicolò.
Poco dopo la prima sostituzione Nico fuori e dentro Cristante.
Nicolò ci raggiunse nervoso non gli dissi nulla poichè sapevo che non voleva essere sostituito ma papà l'ha fatto per il bene della squadra non potevamo rischiare un rosso su Nico, non oggi.
Esattamente un minuto dopo fuori Ciro e dentro Berardi.
Sembrava assurdo un altro giallo, stavolta Bonucci e ancora nessuna occasione per fare goal. Che ansia.
Poi ecco di nuovo Fede ma queste volte trova il portiere pronto a difendere la porta.
Il tempo passava ed ecco un'azione confusa, Cristante, poi Verratti ma infine colui che trova l'aggancio perfetto è proprio Leo.
Leonardo Bonucci ci porta in parità con l'Inghilterra.
"Goal!" Urlarono tutti gli italiani presenti in stadio ed ecco Leo con la sua esultanza dello sciacquarsi la bocca, eravamo tutti in visibilio.
Successivamente cambi per l'Inghilterra e giallo per Insigne. Poi il mio cuore si fermò un momento, Federico era per terra, dolorante, prova a rialzarsi ma non ci riesce. Martina mi prese la mano e Nico mi guardò.
"Tranquilla" disse il mio migliore amico
"No" risposi
"Non sarà niente" continuò lui
"Si, niente, è a terra che si contorce dal dolore" dissi preoccupata senza staccare gli occhi da Fede.
Ed ecco che arriva la sostituzione.
Fede fuori e dentro Berna. Federico zoppicante venne verso di me e appena fu al mio fianco lo abbracciai.
"Come stai?" Chiesi preoccupata
"Mi fa male la caviglia" disse sedendosi
"Fede stai sanguinando" dissi osservandogli il piede.
"Si ma tranquilla amore, adesso passa" disse
"No!  Tranquilla in cazzo!" Dissi a mia volta
"Ludo dai, voglio seguire la partita" sbuffò Federico.
Effettivamente non aveva torto, capivo il suo umore, voleva stare ancora in campo per lottare con gli altri, però lui doveva anche capire la mia preoccupazione.
Dopo varie doti tizio e eccoci ai supplementari che finirono presto ed ecco il momento tanto temuto dei rigori, li guardammo in piedi, nel frattempo ci avevano raggiunto anche Margherita e Vian.
L'arbitro fischia e si inizia.
Berardi segna.
Kane per l'Inghilterra ricambia.
Belotti non segna e Maguire si.
"Cazzo" esclamai
I ragazzi non si pronunciavano tenevano gli occhi sul campo per poi scoppiare in un boato al Goal di Bonucci.
"Dai Leo!" Urló Federico.
Rashford invece trovó un super Giggio pronto a pararla.
Berna segna e Sancho trova ancora Donnarumma.
Infine Jorginho, che questa volta non riesce a farcela.
"E ora?" chiesi a Fede
"Dobbiamo solo sperare nell'ultima parata di Giggio" disse lui tenendo gli occhi sul campo.

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora