"Ma sei un incubo!" Esclamai
"Come sei esagerata ragazzina" disse Silvia scontrosa.
"No affatto" sorrisi fintamente
"Nemmeno hai avuto la decenza di rispondere al mio messaggio" disse
"Mi sembra il minimo, adesso non voglio sprecare fiato con te" dissi
"Che insolente" disse lei. Mi voltai e iniziai a camminare il più lontano possibile da lei.
"Devi capire che ormai sarò presente nella tua vita" disse lei nervosa inseguendomi
"Mollami Silvia!" Urlai
"No signorina devo starmi a sentire" disse afferrandomi il braccio.
"Lasciami!" Urlai
"No devi starmi a sentire!" Disse
Mi voltai verso di lei ma non la guardai, inizia a cercare dentro la borsa le cuffie e appena le trovai iniziai a snodarle.
"Pur quanto Roberto provi a farmi fare passi verso di te, conveniamo entrambe che io non riesco e tu sei un mito" disse
"Su una cosa andiamo d'accordo" dissi
"Perfetto, conveniamo inoltre che tua madre ne ha approfittato della sua posizione appioppandogli una figlia non sua" disse seria.
"Cosa stai dicendo? Che mia madre è l'ha fatto a posta! Che mia madre ha calcolato tutto?" Urlai
"Proprio così ragazzina, non sei sua figlia smettila di stare addosso a Roberto!" Urló lei
"Silvia senti vaffanculo, sei solo una stronza!" Urlai sotto lo sguardo di alcuni passanti.
"Non fare la pazza Ludovica" disse
"Sei tu la pazza qui! Sparisci dalla mia vita, sparisci dalla vita di mio padre e vattene a fanculo" urlai
"Non sparirò dalla vita di Roberto, dalla tua con molto piacere ma devi sparire tu dalla sua di vita" disse
"Mai" urlai
"Ma lui non ti vuole" disse lei
"Cazzate" dissi, poi mi voltai di scatto, ed inizia a correre. Collegai le cuffie al cellulare.
"Sei solo una bambina insolente guarda non ti rincorro solo perché perdo il volo, Roberto sparirà dalla tua vita, è una promessa!" Urló lei. Misi le cuffie e senza guardare attraversai.
Poi il nulla.*NICOLO POV'S*
"Ma dove si è cacciata?" Domandò Manul
"Bhu, magari si è allontanata per parlare al cellulare" dissi inquieto
"Ma non è da Ludo non avvisare" precisò Manuel.
"Provo a chiamarla" dissi.
Ludovica sembrava sparita ma dove cavolo si era cacciata.
"Che strano, è spento" dissi a Manuel.
"Andiamo a cercarla" disse Manu.
Iniziammo a camminare in direzione dell'auto e notammo un gran trambusto.
"Permesso" disse un uomo colpendomi
"Faccia piano!" Gli dissi
"Mi scusi ma è stata investita una ragazza" disse
"Ragazza? che ragazza!" Esclamai ansioso
"Non saprei signore, non si parla di altro" disse l'uomo poi corse verso la folla.
"Manuel" pronunciai
"Tranquillo non sarà lei" disse Manuel guardandomi negli occhi. Senza metterci d'accordo iniziammo a correre verso la folla.
"No! No! No!" Urlai vedendo soltanto una mano della ragazza.
"Permesso! Fatemi passare!" Urlai
La gente mi fece spazio e la vidi li, stesa per terra incosciente.
"Ludovica!"urlai piegandomi per terra
"Non toccarla!" Disse una signora
"Lo so" dissi piangendo. Manuel si fece spazio e si mise vicino a me.
"Ludo cazzo!" Disse il ragazzo.
"Chiamate un'ambulanza!" Urló Nicolò piangendo.
"L'abbiamo chiamata Nicolò" disse un giovane ragazzo riconoscendomi, sicuramente seguiva il calcio ma ebbe il buon senso di trattare me e Manuel come due persone come altre in quell'istante.
"Quando arriva!" Urló Manuel
"A breve Loca" rispose il ragazzino
"Ludo svegliati" urlai toccandole piano la mano
"Ti prego Ludo" urlai di nuovo.
"Ecco l'ambulanza spostatevi!" Disse una signora.
Le sirene del mezzo assordavano il luogo aperto ma in quell'istante io non sentivo nulla, mi sentivo vuoto, non sentivo le lacrime che mi stavano rigando il viso, non sentivo il calore sul viso per via della faccia paonazza, non sentivo nemmeno il mio cuore battere, forse perché l'altra sua metà era lì distesa per terra incosciente.
"Non mi sposto!" Urlai e Manuel cercò di tirarmi via.
"Manuel no!" Urlai.
"Nico solo due secondi il tempo che si fanno spazio i medici" disse Manuel tenendomi
I due uomini scesero di fretta dall'ambulanza, uno, il più anziano si avvicinò subito a Ludovica l'altro, il più giovane aprì le porte dell'ambulanza per scendere la barella.
"È viva, ed è già una gran cosa" Urló l'uomo
"Manuel lasciami" urlai al ragazzo e così lui fece.
"Ludo! Svegliati adesso ti prego!" Dissi piegandomi per terra.
Il secondo uomo avvicinò la barella e insieme la caricarono su di essa, le misero una maschera d'ossigeno.
"Qualcuno sa dirmi che è successo?" Domandò l'uomo più anziano.
"È sbucata dal nulla " disse un signore sulla mezza età.
"È stato lei!" Urlai avvicinandomi all'uomo ma Manuel mi afferrò.
"Si sono stato io ma lei è sbucata correndo dal nulla" disse l'uomo.
"Lei chi è per la ragazza?" Domandò il più giovane
"Sono suo fratello" dissi con Manuel ancora avvinghiato alle spalle.
"Venga in ambulanza con noi" disse il più anziano.
"Nico vai con Ludo, ti raggiungo in ospedale" disse Manuel.
"Si" dissi
"Ah Manuel! Avviso io Federico" dissi poi
"Ok al momento non dico nulla, ci vediamo lì" disse Manuel. Poi salii sull'ambulanza con Ludo e il più anziano chiuse le porte.
"Posso prenderle la mano?" Domandai al ragazzo.
"Dammi del tu Nicolò" disse "comunque si puoi prenderle la mano" disse poi
"Come ti chiami?" Gli chiesi
"Luca" rispose.
"Luca salvala ti prego" dissi ricominciando a piangere.
"Faremo il possibile" disse "parlami di lei" continuai.
"Si chiama Ludovica Alvarez Mancini" dissi
"È la figlia di Roberto!" Esclamò il ragazzo
"Si" dissi stringendo la mano della mia migliore amica.
"Cazzo!" Urló Luca ad un tratto
"Che succede?" Domandai nervoso
"Tranquillo Nicolò resta tranquillo" disse Luca.
Poi il giovane iniziò a sbattere sulla finestrella per richiamare l'attenzione del guidatore.
"Massimo, veloce il battito scende" Urló
"Che vuol dire?" Domandai impaurito
"Tranquillo Nicolò parlano ancora di lei!" Disse Luca calmo iniziando a massaggiare il petto di Ludovica.
"Ha ventiquattro anni" singhiozzai, presi fiato e ripresi a parlare.
"È allergica ai tulipani" sorrisi tra le lacrime "ed è la migliore amica migliore del mondo" dissi, strinsi ancora di più la sua mano.
"Ludo non mi lasciare!" Urlai.
"Massimo sta andando in arresto quanto manca?" Urló Luca
"Due minuti" Urló l'uomo alla guida.
"No in arresto no! Non può essere" Urló Nicolò
"Nicolò allontanati" Urló Luca prendendo le piastre.
Prima scossa, seconda scossa.
"Avanti Ludovica non lasciare il tuo amico, resta con noi!" Urló Nico.
Terza scocca, quarta scossa, quinta scossa.
"Eccoti" disse Luca sorridendo.
Improvvisamente le porte si aprono.
"Ok Nicolò adesso lei verrà con noi, tu aspetta fuori in sala d'attesa" disse.
"Ludovica Alvarez Mancini, venti quattro anni, è stata investita da un'auto, parametri vitali adesso buoni ma è andata in arresto durante il percorso" disse Luca ai medici
"Grazie Luca adesso ci pensiamo noi" disse una donna bionda e poi vidi Ludovica sparire all'intento dell'ospedale con i medici.
"Vieni con me, ti do un po d'acqua" disse Luca venendo vicino a me.
Mi sentivo imbambolato, non riuscivo a parlare , mi mancava l'aria, mi sentivo impotente.
Seguii Luca, prese una bottiglietta d'acqua in una macchinetta e me la lanciò.
"Si salverà?" Domani tremando dopo il primo sorso.
"Conosco quei medici, la salveranno" disse
"Devono" dissi rabbioso.
Poi mi squillò il cellulare.
"Manuel vieni all'ingresso del pronto soccorso" dissi rispondendo alla chiamata del ragazzo, poi chiusi.
Manuel arrivo qualche istante dopo e mi abbracciò.
"Devi chiamare Federico" disse il ragazzo.*FEDERICO POV'S*
"Chiesa il cellulare" mi rimproverò il mister per via della suoneria.
"Vado e torno mister" dissi correndo verso il borsone con all'intento il cellulare.
Aprì il borsone e vidi che era Nicolò.
"Oi Nico dimmi tutto" dissi rispondendo alla sua chiamata.
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All'improvviso || Federico Chiesa
Fanfic"Eppure è successo, lo so non doveva accadere ma come si fa ad ignorare il cuore? Ho sbagliato? Non l'ho fatto? Solo il tempo saprà dirmelo, ma tu non odiarmi.. ti prego." Dissi tristemente "Non ti odio, sei la mia migliore amica lo sai e la tua f...