Pt:7

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La mattina seguente mi svegliò Federico.
"Sveglia dormigliona" disse avvicinandosi al mio viso.
"Buongiorno" risposi strofinandomi il viso.
Lui mi sorrise era già pronto, mi voltai verso il letto dove aveva dormito Nicolò e non lo vidi.
"Dove sta Nicolò?" Domandai con la bocca ancora impasta.
"È già giù mi ha detto che ti ha scritto un messaggio e di svegliarti, mi fa ancora un po male la testa dopo ieri sera, però ci siamo divertiti" sorrise lui infine.
Ricambiai il sorriso e presi il cellulare

*CHAT*
Nico✨: Buongiorno Fragolina, scusa se non mi troverai al tuo risveglio, ho incaricato Fede di svegliarti ma stanotte sono stato poco bene per via della bevuta di ieri.. ho persino vomitato, tu e Federico eravate proprio ko e non mi avete nemmeno sentito. Comunque adesso sto bene ma avevo un buco allo stomaco e sono sceso subito giù per fare colazione. Ti aspetto con una fetta di torta al coccolato
Io: Dieci minuti e sono da te
*FINE CHAT*

Mi alzai presi un vestitino nero e andai a lavarmi. Qualche minuto dopo udii la voce di Fede
"Ludo vuoi che ti aspetto o scendo?" Mi domandó
"Due minuti e ho terminato" risposi
"Ok ti aspetto" mi disse.
Feci una coda alta, misi semplicemente un pizzico di correttore, blush e mascara e uscii dal bagno.
"Wow" esclamò Federico
"Che c'è?" Dissi ridendo
"Sei molto bella tutto qui" ammise toccandosi i capelli.
"Ma sono praticamente sfatta" dissi imbarazzata.
"Te l'ho detto senza tutto quello stucco stai molto meglio" disse lui serio.
"Abituati allo stucco sono una truccatrice professionista, è il mio lavoro e amo lo stucco" risi
"Andiamo scema" disse lui spingendomi verso la porta della stanza.
Federico chiuse la porta e ci dirigemmo verso l'ascensore.
"Non sapevo facessi la truccatrice!" Esclamò
"Si beh è sempre stata la mia passione fin da bambina, mia mamma mi ha sempre incoraggiata e mi ha fatto fare tanti corsi e le sono grata" dissi guardando in alto.
"Allora per la prossima intervista quando mi servirà un po di stucco chiamerò te" sorrise lui.
Io scoppiai a ridere e salimmo in ascensore.
Arrivati in sala vidi Nico con la torta al cioccolato in mano pronta per me, corsi subito ad abbracciarlo per chiedergli come stesse, fortunatamente mi spiegó che era solo una piccola sbornia.
"La prossima volta che lo fate ubriacare di nuovo così vi uccido" dissi rivolgendomi a Marco e Jorginho, loro risero e vennero a sbaciucchiarmi le guance
"Scusa mammina" disse Jorginho ironico
"Non lo faremo mai più" concluse Verratti
"Ragazzi adesso basta spupazzare mia figlia e tutti di corsa sul pullman" urló papà dall'ingresso della sala, i ragazzi si dirisero verso il pullman e io andai verso mio papà per dargli il buongiorno.
"Ciao tesoro" disse lui, sembrava scocco dal tono di voce così decisi di indagare.
"Papá tutto bene?" Chiesi preoccupata
"Si tesoro, solo che abbiamo poco tempo per allenarci e la Turchia è praticamente pronta a farci fuori" disse lui
"Papà tranquillo li batteremo e poi io sarò con te a prescindere da come andrà, dicevi che io e mamma siamo state un dono per te, bene da dono mi trasformerò in portafortuna che dici?" Dissi cercando di tranquillizzarlo.
"Va bene Ludo" disse lui con tono meno agitato "adesso andiamo" continuó.
In pullman mi sedetti sempre a fianco a Nicolò e nei sedili accanto avevamo Ciro e Lollo.
"Ei raggio di sole metto un po di musica, mi raccomando voglio che urli!" Mi incitò Lorenzo. Partirono dalla sua cassa svariate canzoni napoletane che ovviamente lui, Ciro e Giggio sapevano tutte, fino a quando non mise il loro nuovo tormentone "Ma quale dieta" in quel caso cantammo tutti me e Roberto compresi, questa canzone sembrava quasi una magia, metteva la squadra di buon umore e faceva divertire i ragazzi davvero tanto, era così bello vederli così felici.
Durante l'allenamento stavolta aiutai papà con alcune questioni burocratiche quindi il tempo passò molto velocemente.
Anche questa volta i ragazzi nel pomeriggio tornarono ad allenarsi ed io rimasi in albergo, il pomeriggio faceva troppo caldo per stare sotto il sole cocente quindi preferivo rimanere in camera a guardare qualche serie tv o film o leggere qualche libro.
Mi stesi a letto e inizia a pensare alla serata trascorsa con Federico, mi sono divertita davvero tanto e sono certa che non è stato merito del vino, questo ragazzo era energia pura, il suo sorriso conivolge tutti e la sua dolcezza è disarmante, maturo al punto giusto, lo conosco da davvero poco ma mi sembra di conoscerlo da una vita, quando sto con lui provo delle sensazioni contrastanti. Ho dei brividi lungo la schiena e il cuore mi batte forte, sembra quasi un colpo di fulmine ma so che non ci sarà mai niente, lui ha Benedetta è questa pseudo cotta sull'orlo del nascere non deve nemmeno avere il tempo di farlo. I miei pensieri vennero interrotti da qualcuno che bussò alla porta.
Mi alzai e chiesi chi fosse, i ragazzi erano tutti ad allenarsi, mi sembra strano che qualcuno bussasse alla mia porta.
"Ludo apri, sono Teo" disse Teo dall'altro capo della porta.
Aprii la porta e subito dissi "Teo ma che ci fai qui?"
"Fammi entrare  ho bisogno di stendermi" rispose lui è così feci, Teo si distese subito sul letto e alzò le gambe in aria.
"Teo tutto bene?" Chiesi preoccupata
"Si tranquilla solo un calo di pressione" cercò di rassicurarmi.
"E che ci fai qui?" Chiesi cuoriosa.
"Mi sono sentito poco bene in campo e tuo padre mi ha detto di tornare in hotel, effettivamente non mi sento molto bene ma ne ho approfittato per venire da te , in modo tale da parlare civilmente" disse lui con aria stanca.
"Vuoi un po' d'acqua e zucchero?" Gli domandai.
"Si grazie" rispose lui.
Gli porsi l'acqua e Teo si alzò.
"Ludo scusami ancora per altra sera" disse tra un sorso e l'altro.
"Acqua passata" risposi sedendomi a fianco a lui.
"Ti ricordi l'ultima volta che siamo stati solo in una camera d'albergo?" Domandò lui sorridendo
"Certo, eravamo in Grecia beh, ehm ecco ci siamo diventati" dissi molto imbarazzata.
"Scusa ti ho messa in imbarazzo" disse Teo, poi sorseggio l'ultimo goccio d'acqua.
"Ma figurati" risposi
"Allora come va con il lavoro?" Domandò lui
"Tutto bene fortunatamente, ho risentito Melissa qualche tempo fa e mi ha offerto un posto come insegnante all'accademia a partire dal prossimo anno" risposi felice io
"Cosa! Ma è fantastico!" Esultó lui "sono molto felice per te" continuó, poi allargó le braccia e mi strinse a se.
Wow che strana sensazione, gli abbracci di Teo erano sempre stati qualcosa di meraviglioso ma adesso gli unici abbracci che avevo in testa erano quelli di Federico. Non nego che l'abbraccio di Teo non mi abbia fatto pensare al passato ma non è più la stessa sensazione.
"Ludo, posso farti una domanda?" Chiese impaurito.
"Dimmi tutto" risposi.
"Sei sicura di avermi perdonato?" Domandò il ragazzo
"Si Matteo, come devo dirtelo in cinese?" Sorrisi
"E posso farti un'altra domanda?" Replicó
"Tra te e Nico?" Chiese subito dopo secco
"Tra me e Nico, non c'è nulla!! Smettetela tutti con questa domanda" dissi nervosa
"Tutti? Chi altro te lo chiede?" Teo fece il suo solito sorrisetto nervoso.
"Nessuno" dissi vagamente io
"Daii dimmi" insistette lui
"No Teo!" Dissi seria.
"Ah si?! Allora sarò costretto a farti il solletico!" Disse lui divertito. Si alzò di scatto e inizio a solleticarmi, mi fece praticamente distendere e si mise sopra di me. Ad un tratto si fermò e mi accarezzó il viso.
"Quanto sei bella" disse
"Teo..." dissi piano io
"Sssh" sussurró e si chinó verso le mie labbra.
Teo mi bació, un bacio lento e dolce, non mi tirai indietro perché sentivo che era giusto farlo, le sue labbra erano così dolci e morbide e i suoi baci così delicati, mi mise una mano tra i capelli e una accostata al viso, i minuti pesavo e le nostre labbra non si staccavano quando ad un tratto la mia mente elaboró un volto..
Il viso di Federico era l'unica cosa che riuscivo a vedere pur avendo gli occhi chiusi , allora mi staccai.
"Teo basta!" Dissi
"Perché Ludo e non dirmi che è stato sbagliato, perché è stato tutto tranne che quello!" Esclamò lui arrabbiato.
Basta dovevo chiudere definitivamente questa cosa con Matteo una volta per tutte.
"Matteo..." dissi
"Non mi piace quando inizi le frasi con Matteo" disse lui a sua volta.
"È stato bellissimo, un bacio bellissimo" dissi, lui sorrise e si avvicinò nuovamente.
"Ma" lo bloccai io.
"Credo di provare interesse per qualcun altro" dissi tutto d'un fiato.
"Ah!" Disse lui scosso indietreggiando, poi continuò "È Nicolò?"
"Oh no! Non è Nicolò Teo" dissi secca
"Lo conosco?" Proseguì
In quel momento non sapevo cosa dire, non potevo dirgli che avevo un'attrazione particolare per Federico, non era ancora il momento.
"No, è un ragazzo di Roma" mentii
"E tra voi c'è già stata qualcosa?" Chiese con lo sguardo triste.
"No Teo, siamo solo amici" dissi
"Per ora.." aggiunse.
"Non lo so Teo, era giusto dirtelo non voglio prenderti in giro" dissi io
"Hai fatto bene" disse secco
"Allora.." dissi con voce stridula. "Amici?" Gli domandai.
"Amici!" Esclamò e mi abbraccio. "Anche se per me sarà po difficile" mi sussurrò all'orecchio. Io sorrisi.
Appena l'abbraccio terminò Teo disse "Non era la fine che volevo ma mi sta bene, sono contento".
"Anch'io, ti voglio bene Teo" dissi io
"Anch'io" rispose.
Teo rimase un po con me i camera, avevamo tanto da dirci, finalmente ogni rancore, ogni rabbia, ogni voglia di riconquista fu messa da perte, guardammo pure un film.
Ad un tratto a Teo squilló il telefono.
"Pronto" disse uscendo in balcone.
La chiamata duró molto poco e appena rientrò mi disse "Era Loca, voleva sapere come stessi e mi ha detto che stanno tornando"
"Ok" risposi.
"Adesso vado Ludo prima che Nico mi trovi qui e mi uccida" rise lui
"Si, sarebbe meglio" Risi anch'io.
"Ciao Ludo"disse voltandosi.
"Ciao Teo" conclusi io.
Teo andò via e circa un quarto d'ora dopo rientrarono Nico e Fede.
"Sono distrutto Fragolina" urló Nicolò venendomi ad abbracciare.
"Sei sudato" dissi staccandomi dalla prese.
Fede mi guardò e sorrise e io ricambiai
"Allora che hai fatto?" Domandò Nicolò
"Mi prometti che non ti incazzi se te lo dico?" Chiesi speranzosa
"Non ti prometto nulla" rispose lui.
Così gli raccontai di Teo sotto lo sguardo attento di Federico, ovviamente non gli dissi ne del bacio, ne della bugia sul ragazzo romano. Anche perché il ragazzo che forse mi piace, stava proprio in quella stanza.

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora