Pt: 109

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Arrivati in hotel Matteo andò subito a parlare con la receptionist per chiamare una concessionaria che affittare un'auto nel minor tempo possibile.
"Fragolina sali a cambiarti?" Mi chiese Nico avvicinandosi.
"In verità no" dissi
"E perché?" Chiese
"Perché sto andando a Firenze con Teo" risposi
"Come mai?" Domandò Nico curioso
"Mi ha chiesto se lo accompagno a ritirare un abito e poi ho sentito Fede sta lì" mi giustificai col mio migliore amico.
"Mhm ok, state attenti e scrivimi mi raccomando Ludo" disse serio Nicolò
"Tranquillo" mormorai, poi abbracciai Nicolò e andò via.
Qualche istante dopo arrivò Teo.
"Novità?" Chiesi al ragazzo
"Si hanno detto che faranno il prima possibile" rispose.
"Perfetto" commentai
"Com'è andata la visita con la dottoressa?" Mi chiese gentilmente
"Tutto bene fortunatamente" risposi serena
"Ne sono felice" sorrise dolcemente Matteo.
"Anch'io" ammisi
"Quindi hai deciso di perdonare Federico?" Chiese Matteo con voce tremante.
"Si. Teo io lo amo" dissi ferma
"Ludo senti!" Non lasciai Matteo finite di parlare che esultai per l'arrivo dell'auto.
"Eccola!" Esclamai contenta
"Signor Pessina?" Domandò l'uomo scendendo dalla vettura.
"Si sono io" rispose Teo
"Ecco a lei le chiavi, la documentazione e all'interno del cruscotto, verremo a ritirarla noi domattina" disse l'uomo
"Grazie mille" lo ringraziò Matteo
"Buona serata" concluse l'uomo salendo sulla moto che seguiva l'auto.
"Allora si va?" Domandai
"Si si va" dispose Matteo con tono triste.
Saliti in auto mettemmo la cintura di sicurezza, io accesi lo stereo, Teo mise in moto e partimmo verso Firenze.
"Adoro questa canzone!" Esclamai sentendo Rewrite the Stars del film The Greatest Showman, così inizia a cantare e Teo stonato mi seguì.
"Io faccio Zendaya e tu Zac" proposi. Così iniziammo a cantare fino alla fine della canzone, poi Matteo abbasso di colpo il volume.
"Perché hai abbassato?" Chiesi rialzando il volume dalla manopola
"Devo parlarti" mormorò riabbassando dal volante.
"Dimmi" dissi irrigidendomi.
"Sei sicura di voler tornare con Federico?" Chiese serio
"Certo Matteo, sono innamorata di Federico e anche se mi ha ferita voglio perdonarlo" ammisi.
Matteo rise per poi stringere il volante mettendo le mani ben salde.
"Perché ridi?" Domandai
"Perché questo stesso trattamento non l'hai riversato a me?" Chiese sogghignando
"È diverso" mormorai
"No! Non è diverso sbottò" lui
"Tu mi hai tradito quando è morta mia madre!" Urlai
"E lui quando eri ricoverata in ospedale e guarda caso, chi avevi dimenticato? Lui!" Esclamò
"Io lo amo" urlai
"Allora non amavi me" disse con voce rotta.
"Matteo io ti amavo! Dio se ti amavo!" Dissi con la voce tremante.
"Non ci credo più dopo questi ragionamenti" concluse lui.
"Teo" dissi afferrando la mano di Matteo che adesso stava sul cambio.
"Che vuoi?" Domandò lui nervoso.
In quel momento sentii come un fuoco dentro, sentii le gambe tremare e gli occhi gonfiarsi di lacrime.
"Non devi mai dubitare dell'amore che ho provato per te! Mai!" Esclamai
"Non piangere" disse lui mandando gli occhi fissi sulla strada.
"È passato del tempo e sono cambiate tante cose, principalmente io, quello che realmente penso è che tu sei stato importante per me, tanto e lo sei anche adesso ma non posso negare al mio cuore l'amore che provo per Federico" ammisi stringendo la mano di Matteo ancora sul cambio.
"Ma non puoi nemmeno negare l'attrazione che c'è ancora fra noi" disse lui guardandomi un piccolo istante.
"Non la nego e non la negherò mai. Ma è solo fisicità e tanto bene" dissi
"So che mi vuoi bene" disse lui
"L'importante è questo, però devi capire che" Matteo non mi fece finire di parlare.
"Il tuo cuore appartiene a Federico" concluse lui.
"Esatto" mormorai a bassa voce.
"Ok, adesso basta, cantiamo" disse lui togliendo la mano dal cambio e alzando il volume.
Io viaggio proseguì in silenzio nessuno dei due proferì parola o cantò, l'aria era diventata testa e Matteo non osava nemmeno guardarmi ogni tanto i suoi occhi erano fissi sulla strada come i miei erano fissi sul panorama che vedevo dal finestrino.
"Siamo arrivati" disse Teo ad un tratto
"È questo il negozio?" Domandai
"Si, senti tu aspettami qui,io faccio subito, chiama Federico nel frattempo" disse serio, poi scesa dall'auto.
Guardai Matteo uscire dalla macchina ed entrare all'interno del negozio, io presi il cellulare dalla borsa e chiamai Federico che non rispose ne alla prima chiamata, ne alla seconda ma alla terza.
"Ei Ludo" mi salutò
"Ciao" dissi sorridendo
"Sorridi ancora" disse lui sorridendo a sua volta.
"Anche tu" risposi
"Colpevole" ammise lui di aver sorriso.
"Dove sei?" Chiesi
"In giro per negozi" disse
"Perché sei così misterioso?" Chiesi
"Che ti frega" disse ridendo
"Che simpatico" lo stuzzicai
"E tu perché sei così gentile e curiosa oggi?" Domandò lui
"Che ti frega!" Esclamai
"Che carina! Mi copia" mi stuzzicò lui
"Dai dove sei?" Insistetti
"Per negozi ti ho detto!" Esclamò ridendo
"Federico smettila" lo rimproverai
"Sono vicino un negozio con un insegna grande rossa, se ti può aiutare.
Abbassai il finestrino e uscii fuori la testa per vedere le insegne nei miei paraggi.
"Ci sei?" Domandò
"Si, la vedo! Aspetteremo li! Tra poco Matteo dovrebbe uscire dal negozio" dissi
"Ok" disse lui
"A dopo" conclusi la chiamata.
Scesi dall'auto e aspettai Matteo davanti l'ingresso del negozio.
"Che ci fai fuori?" Rise lui
"So dove sta Federico, chiudi l'aiuto e andiamo dai!" Dissi tirandolo per il braccio
"Aspetta, fammi posare la busta almeno" disse Teo ridendo
"Matteo!" Esclamai dopo che il ragazzo chiuse il cofano dell'auto
"Dimmi" rispose
"Grazie" sorrisi, lui ricambiò il sorriso e andammo verso il negozio con la grande insegna rossa.
"Ho l'ansia" dissi a Teo
"Calmati! Federico è pazzo di te! Sarà soltanto felice della tua scelta" mi disse Matteo spingendomi poi
"Ei!" Mi lamentai spalleggiandolo anch'io. Camminammo un altro po e arrivammo davanti il negozio ma di Federico nemmeno l'ombra.
Mi voltai ma nulla, lo cercai allora in mezzo alla folla della grande piazza con gli occhi, poi lo vidi.
Lo vidi insieme ad una ragazza, era bella, con i capelli lisci e marroni, un fisico bellissimo e un viso d'angelo, stava a braccetto con Federico i due ridevano complici come non mai e in quel momento tutte le mie convinzioni crollarono.
"Andiamo via Matteo!" Esclamai dura
"Ludo aspetta andiamo a parlare con lui, può spiegarti secondo me" disse Teo
"Matteo, ho detto andiamo via" urlai e poi corsi via da Matteo con le lacrime che mi rigavano il viso

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora