Pt: 119

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"Ma che ci fai qui!" Esclamai pietrificata
"Non riuscivo più a stare lontano da te dopo la conversazione di ieri" ammise lui
"Hai voluto tu del tempo" risposi stringendo ancora il foglio tra le mani.
"Dopo una dimostrazione del genere secondo te ho bisogno ancora di tempo?" Chiese lui
"Non so" scherzai
"Stupita!" Scherzò lui
"E mio padre ti ha dato il permesso di scappare?" Domandai
"In realtà sono scappato" ammise
"In che senso sei scappato Federico?" Chiesi scioccata
"Sono scappato" ripetè lui ridendo
"Mai sei pazzo! Così hai messo a rischio il tuo posto in squadra!" Esclamai
"Ne vali il rischio" disse serio
"No! Non lo valgo Fede! Il calcio è la tua vita cazzo! E sei un perno per questa nazionale!" Urlai.
Federico fece dei passi fino ad essere faccia a faccia.
"Ti ho già detto che tu ne vali il rischio, perché cara piccola Ludo, tu sei più importante di tutto" disse con voce bassa mettendomi i capelli dietro l'orecchio.
"Fede.." mormorai
"Tanto tra poche ora ho l'aereo, sono mancato solo un giorno dal ritiro" spiegò
"Quindi tra poco vai via?" Chiesi
"Si, quindi sto per farti due domande" disse ansioso, Federico prese fiato e agitando le mani disse: "Io so quello che voglio, ho capito che senza di te non voglio starci, non posso starci, anche se sei una testona e trai sempre conclusioni affrettate" si fermò sorrise e poi continuò "tu sai quello che vuoi? Hai riflettuto?" Domandò lui guardandomi negli occhi.
"Si Fede" dissi secca
"Quindi?" Domandò
"Quindi vuoi sapere cosa penso?" Chiesi io
"No! Voglio che riprendi alla mia prossima domanda" disse serio.
"Dimmi" sorrisi.
"Ludo, smettiamola di fare gli stupidi, vuoi tornare a casa?" Domandò
"A casa?" Domandai a mia volta, Federico si mise una mano in tasca ed uscì una chiave, dedussi subito fosse la casa del suo appartamento a Torino.
"Quindi, vuoi tornare a casa?" Chiese ancora il ragazzo.
"Non me ne sono mai realmente andata" dissi prendendo la chiave dalla mano di Fede.
Quest'ultimo sorrise e mi bació, finalmente tutti i tasselli sembravano tornati al loro posto.
Appena Federico smise di baciarmi gli presi la mano.
"Vieni con me" dissi, lo condussi pochi centimetri accanto, vicino il grande albero di abuelo.
"Questo albero era del mio abuelo, per me è molto speciale, quando ero piccola mi ha insegnato ad intagliare il legno con i coltellini, poi da adolescente ho rovinato la corteccia intagliando con le chiavi, ho intagliato degli eventi importanti per me" Federico mi interruppe.
"Noto che c'è tanto di Nicolò" rise
"Lui c'è sempre stato" sottolineai
"C'è anche Matteo" precisò
"Fede.." commentai
"No è giusto, è il tuo ex" disse
"Ma adesso è solo un ottimo amico" dissi io.
"Lo so" disse dandomi poi un bacio sulla guancia.
"Ecco adesso voglio che ci sia anche tu" sorrisi
"Ma non con la chiave di casa nostra" rise
"Non la rompo!" Esclamai
"Ludo dai" rise
"Per favore" dissi con voce da bambina
"Eh va bene" si arrese lui.
Io sorrisi e intagliai una piccola F sulla corteccia.
"Fatto" dissi
"Ah così poco" rise
"Non avevi detto che non volevi che rompessi la chiave?" Domandai
"Si ma" non lasciai finire Federico che ripresi ad incidere.
"Fatto" dissi dopo un pezzo
"Federico ti amo, Ludo e il cuoricino è passato sotto che carino" disse ad alta voce
Io lo guardai e sorrisi.
"Anch'io ti amo piccola Ludo" disse poi abbracciandomi e baciandomi la testa.
"Posso rovinare la sorpresa adesso?" Chiese abuela irrompendo in guardino.
"Si abuela" rispose Fede.
"Tu sapevi tutto!" Esclamai
"Colpevole" rise nonna
"Sono qui con lei da questa mattina, mi ha fatto persino cucinare e ho riposato nella tua vecchia cameretta" spiegò Federico.
"Ah" riuscii a dire soltanto, poi Risi.
"Avete fatto pace dunque!" Esclamò nonna
"Si" fossimo io e Federico in coro.
"Allora fiesta!" Urló nonna
"Ma magari, Fede deve andarsene" dissi sconsolata.
"Non prima di aver mangiato e poi Ludo, vieni con me! Torna a Coverciano!" Esclamò il ragazzo.
"Non sai quanto lo vorrei Fede ma Marti ha bisogno di me al momento" dissi
"Che le succede?" Chiese preoccupato il ragazzo.
"Molto spesso vorrebbe avere me e Nicolò più presenti fisicamente e non ci siamo mai. Ha bisogno di qualche giorno con me" spiegai
"Hai ragione ma poi torna subito!" Disse e poi mi bació. Improvvisamente il citofono suonò.
"I Barella! Vado ad aprire" esclamò nonna.
Poi si allontanò per tornare qualche istante dopo seguita da Martina e i genitori di Nicolò.
"Ma tu che ci fai qui?" Urló quasi Martina correndo verso Federico.
"Ho fatto una sorpresa a Ludo" rispose Federico, lui e Marti si abbracciarono e poi la bionda ragazza parlò.
"Quindi avete fatto pace?" Chiese felice
"Si sorellina" dissi
"Ottimo" disse Martina entusiasta, poi però notai il suo sguardo incupirsi.
"Ei tranquilla che parto sempre il giorno prestabilito" precisai
"Ancora meglio!" Esclamò con gioia negli occhi.
"Federico che piacere conoscerti" ci interruppero i genitori di Nicolò.
Dopo qualche convenevole ci accomodammo a tavola e nonna iniziò a parlare il cibo, portata dopo portata lo stomaco stava iniziando a riempirsi.
"Basta!" Esclamai
"C'è il dolce!" Esclamò abuela
"Piccola io vado a chiamare il taxi" sussurrò Federico alzandosi.
"Federico il dolce!" Lo rimproverò abuela vedendolo alzare.
"Un momento abuela"rispose il ragazzo
"Abuelita porfavor o pierde el avión" dissi
"Va bene" mormorò abuela.
Qualche istante dopo Federico tornò al tavolo.
"Tra venti minuti arriva il taxi per l'aeroporto, quindi abuela fammi assaggiare questo dolce buonissimo che vedono i miei occhi" disse Fede sorridente.
"Che caro ragazzo che è!" Disse nonna soddisfatta tagliando il dolce.
Finito il dolce delizioso di abuela tutti quanti lasciarono da soli me e Federico, ci dirigemmo verso il cancelletto che dava sulla strada e aspettammo li il taxi.
"Torna presto!" Precisò Federico
"Ovvio! Sono solo altri due giorni" dissi
"Lo so ma saranno infiniti" commentò Federico
"Tu fatti sentire!" Esclamai
"Certo" commentò. Poi Federico mi abbracciò e delle luci avvolsero la via fino a fermarsi davanti casa di abuela.
Vado velocemente a salutare tutti, disse staccandosi. Il tassista aspettò dentro l'auto ed io continuai a guardare in direzione di Federico fin quando non lo vidi tornare.
Mi bació appassionatamente disse: "non ti lascerò mai più"
"Nemmeno io" risposi
"Torna presto che ti aspetto" disse ancora
"Torno prestissimo" precisai.
Poi mi bació di nuovo.
"Ti amo" disse Fede poco prima di uscire
"Io di più" risposi, Fede mi diede l'ultimo bacio veloce ed uscì, prima di entrare in taxi però mi guardò e disse.
"Io ti amo più del tuo più" per poi sorridendo ed entrare all'interno della vettura

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora