Pt: 132

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"In che senso l'hai visto con Benedetta durante la notta!" Disse lei sconvolta
"Si Ludo, ero appena rientrato dell'appuntamento con Vian, abbiamo fatto tardi e rientrando li ho visti" le spiegai
"Ma è impossibile è sceso a prendere dell'acqua" dissi e subito dopo aver pronunciato la frase mi resi conto della grandissima cazzata che avevo appena detto. Questa mattina non c'era nessuna bottiglia e beh che stupida che sono, l'acqua era solo una scusa per vederla.
"Ludo io non so come, quando e perché si siano visti, ne tantomeno cosa si siano detti ma voglio che la nostra amicizia sia sincera e non potevo non dirtelo" disse Matteo.
"Hai fatto benissimo a farlo" dissi e poi lo abbracciai.
"Andrà tutto bene" disse
"Li hai visti baciarsi?" Domani
"No Ludo! Assolutamente no! Anzi stavano discutendo animatamente. Urlavano quasi" disse lui sinceramente.
"Devo parlare con lui" dissi secca
"Ludo ti prego però non fare come tuo solito, non trarre conclusioni afferrate" disse Teo guardandomi negli occhi.
"Ci proverò" dissi
"Fallo per me ti prego" chiese dolcemente Matteo.
"Va bene" mormorai.
"Adesso andiamo dai" disse lui mettendomi il braccio intorno alle spalle.
"Si andiamo" risposi sconsolata.
Arrivati al pullman io e Matteo salimmo.
"Finalmente!" Esclamò papà, non ci diede nemmeno il tempo di sederci che fece segno all'autista  di partire.
"Piccola" disse Fede vedendomi
"Mi seggo con Nico ok?!" Dissi andando dritto
"Mhm ok" rispose Federico stranito e accanto a lui si sedette Matteo.
"Avete litigato?" Domandò Nicolò vedendomi
"Non lo so nemmeno io" risposi al mio migliore amico.
Il viaggio fu breve e silenzioso, arrivati al campo i ragazzi iniziarono ad allenarsi ed io rimasi tranquilla con le mie cuffie vicino a papà, non diedi conto a nessuno, volevo solo stare da sola, riflettere e capire, dovevo mantenere la calma e cercare di maturare, dovevo evitare di trarre conclusioni affrettate e sperare che la motivazione che aveva spinto Federico a di vedersi nel cuore della notte con Benedetta fosse per un valido motivo.
Il tempo passava e l'allenamento dei ragazzi si faceva sempre più intenso, fecero una breve pausa per mangiare ed io cercai in tutti i modi possibili ed immaginabili di evitare Federico.
Quando tornarono ad allenarsi io mi rimisi seduta con le cuffie e non degnai nessuno di uno sguardo.
Ad allenamento finito i ragazzi vennero sovrastati dai giornalisti ed io come un piccolo topolino che non voleva farsi vedere sgattaiolai negli spogliatoi.
Passo circa un'ora dal mio pseudo isolamento quando pian piano iniziarono ad arrivare membri della squadra in spogliatoio.
"Voglio stare da sola" dissi ad Ale. Lui fu il primo ad entrare in quella grande stanza.
"Ma io devo cambiarmi per la partita" rise
"Perché che ora sono?" Chiesi
"Quasi le sette" rispose
"Oh!" Borbottai
"Ma che succede?" Chiese lui togliendosi le scarpette.
"Nulla Ale, sono un po giù" ammisi
"Hai litigato con Fede? Ho visto che non vi siete rivolti la parola" disse
"Più o meno" risposi
"In che senso?" Domandò lui
"Nel senso che non so ancora se litigheremo" risposi
"Mhm" mormorò Ale, facendo poi una piccola risata.
"Non prendermi in giro!" Lo rimproverai ridendo.
Improvvisamente mi squillò il cellulare.
"Pronto" dissi
"Ei Ludo" disse Margherita
"Ei" risposi gentilmente
"Sono fuori lo stadio ma non vogliono farmi entrare! Nicolò aveva detto che potevo venire prima" disse lei esausta
"Tranquilla arrivo" dissi e chiusi la chiamata.
"Vado in soccorso di Marghe" spiegai ad Ale
"Vai vai" disse il ragazzo ed uscii dallo spogliatoio.

*FEDERICO POV'S*
"Nico! Nico!" Esclamai facendomi spazio tra i giornalisti
"Oi brò dimmi" disse Nicolò voltandosi
"Ma sai che ha Ludo? O almeno sai dov'è finita?" Chiesi
"No, mi ha detto solo che non sapeva se avevate litigato, poi è stata completamente zitta durante il tragitto in pullman ed infirme hai visto ci ha ignorato tutti" spiegò Nicolò.
"Non so che cazzo abbia! Ha parlato con Matteo e poi non mi ha più rivolto la parola!" Esclamai rabbioso.
"Allora va da Matteo e vedi cosa le ha detto" disse pacatamente Nicolò come suo solito.
"Tu sai dove sta?" Chiesi al biondo
"Credo in spogliatoio" disse
"Vado!" Dissi serrando i pugni.
"Vengo con te" rispose Nicolò.

*LUDOVICA POV'S*
"Please! My boy-friend is a player" disse Margherita lamentandosi con l'addetto alla sicurezza.
"Sir is with us" dissi all'uomo mostrandogli il tesserino che avevo al collo.
L'uomo dunque fece entrare Margherita e insieme ci dirigemmo verso il campo.
"Mi hai salvata" disse lei ridendo
"Per così poco" risposi.

*FEDERICO POV'S*
"Matteo!" Urlai entrando in camerino
"Ei Fede" rispose gentilmente il ragazzo.
"Ei Fede" ripetei ridendo nervosamente
"Che succede?" Domando lui
"Che hai detto a Ludovica?" Domandai serrando i pugni.
"Intanto calmati e poi le ho detto che ieri notte rientrando da l'appuntamento con Vian ti ho visto con Benedetta" disse lui sincerante con tono di sfida.
"Ma sei fuori! Ora sa cosa pensa!" Urlai rabbioso mettendo le mani sulla maglia di Matteo tirandolo verso di me.
"Se mi lasci magari finisco di pelare" disse lui sereno.
"Avanti di pure" dissi nervoso mollandolo.
"Gli ho detto che stavate discutendo, mi sembrava giusto che lei lo sapesse e le ho chiesto di non trarre conclusioni afferrate" disse lui ma lo interruppi.
"Non trarre conclusioni affrettate! Non trarre conclusioni affrettate! La conosci è la regina delle conclusioni affrettate" dissi urlando.
"Fede senti" disse ma lo bloccai di nuovo.
"Senti Mattè vaffanculo" dissi rabbioso correndo via.
Corsi per il lungo corridoio in cerca di Ludovica , ero furioso e dovevo parlarle, dovevo sperare che non avesse capito male.
"Fede dove corri!" Attirò la mia attenzione il mister.
"Ha visto Ludo?" Domandai nervoso
"Ehm no" rispose ed io ripresi a correre.
"Federico! Mancano cinque minuti alla partita! Dove corri" Urló il mister.
Io lo ignorai e continuai a cercare Ludo.
Improvvisamente la vidi con Margherita e corsi verso di loro.
"Ludo!" Esclami
"Che ci fai qui?" Domandò lei
"Devo parlarti!" Esclami
"Devi andare in campo!" Rispose lei
"Fede cazzo mancano secondi all'inno vieni!" Urló il mister, Roberto mi aveva seguito e aveva ragione mancava davvero poco al fischio d'inizio.
"Al primo tempo, dobbiamo pelare. Ti amo sappi questo" urlai a Ludovica, lei non rispose e corsi giù in campo.

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora