Pt: 88

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Appena io e Thessa finimmo di parlare al cellulare mi chiamò Abuela.
"Mi amor" disse lei appena risposi
"Hola abuelita" la salutai
"Cómo estás mi amor?" Chiese lei dolcemente
"Bene abuelita, un po ammaccata" risposi
"Tu padre me dijo todo" disse
"Immaginavo" risposi
"Ludo por favor habla en espanol" chiese supplicando. Conoscevo perfettamente nonna il suo timore più grande era che avessi dimenticato la sua lingua altro che l'incidente.
"Abuelita tranquila, recuerdo perfectamente el espanol" Risi
"Gracias Dios mio" rispose lei e io Risi.
"Puedo hacerte una pregunta?" Chiesi
"Claro" rispose
"Tu hai conosciuto Federico?" Le chiesi
"Non di presenza Ludo ma in videochiamata" risospese
"Secondo te lo amavo tanto?" Chiesi tristemente
"Moltissimo mi amor" rispose
"Vorrei tanto ricordarmi di lui" dissi sconsolata
"Lo farai piccola mia, il ragazzo è tenace starà al tuo fianco" disse convinta
"Me lo auguro abuela" risposi
"Confia en mi" rispose
"Si può?" Sentii Nicolò bussare alla porta
"Avanti" dissi
"Chi è?" Chiese nonna.
Dalla porta entrarono Lorenzo, Nicolò, Giggio e Giorgio
"Nico e altri amici" le dissi
"Nicolò te quiero" Urló
"Non ti sente nonna" la rimproverai ridendo
"È abuelita?" Domandò Nicolò
"L'unica e sola" risposi
"Te queiro abuelita" Urló Nicolò
"Dai nonna adesso sto un po con i miei amici ti aggiorno dopo le visiate" le dissi
"Va bene Ludo, a dopo" concluse la nonna e chiuse la chiamata.
"Che bella sorpresa!" Esclamai riferendomi a Leo e Lorenzo
"Non potevamo non venire a trovarti" precisò Giggio
"Gli altri?" Chiesi
"Noi non ti bastiamo?" Si lamentò ironicamente Lollo
"Certo che mi bastate" Risi
"Ci siamo divisi a gruppi"precisò Giorgio
"E tu sei in ogni gruppo?" Chiesi a Nico
"Ovviamente" risposi
"Com'è andata ieri con Fede?" Chiese Giggio
"Bene, posso farvi una domanda?" Chiesi
"Certo" rispose Nico
"Io e Fede ci amavamo tanto?" Domandai
"Da impazzire" disse Giorgio
"Sia quante volte venivi in camera da me e Ciro per parlarci di lui" rise Lorenzo
"Ero cotta" si intromise Giggio
"Perchè questa domanda?" Domandò a sua volta Nico
"Perchè questa notte sono stata talmente bene che credo che il sentimento che ci legava ci sia ancora" precisai
"Il sentimento che vi lega Ludo. Lui ti amo e tu lo ricorderai ne sono certa" rispose Giorgio
"Lo spero, Federico è un bravissimo ragazzo" ammisi
"E quando hai le visite?" Chiese Lorenzo
"Appena finisce l'orario di visita inizio. Spero di uscire il prima possibile" dissi speranzosa
"A tal proposito" disse Nico con voce stridula
"Hai brutte notizie! La tua voce diventa stridula quando mi devi dire qualcosa che potrebbe farmi soffrire" dissi in ansia
"Noi domani mattina partiamo Ludo" disse Nico serio
"E dove andate?" Chiesi
"A Londra ci prepariamo li per la gara di dopodomani" mi spiegò Lorenzo
"Quindi domani sarò sola?" Domandai triste
"Verrò a trovarti di mattina" disse Nico
"Ok e se dovessi uscire dopodomani come ha previsto la dottoressa chi ci sarà con me?" Chiesi
"Ci raggiungerai con Vialli" mi spiegò Giorgio.
"Oh ok" mormorai
"Ei non essere triste piccola" disse Nico prendendomi la mano
"No tranquillo" risposi.

*FEDERICO POV'S*
Iniziammo gli allenamenti, devo ammettere che mi sentivo un po stanco ma Ludo era più importante di riposare e anche la preparazione alla prossima partita era più importante di riposare.
Dovevo essere tenace per lei e per la squadra.
"Ok ragazzi riposate qualche istante" Urló il mister.
Andai subito a prendere il cellulare per scrivere a Ludo ma una chiamata persa di Thessa mi fermò.
Cercai Manuel con lo sguardo per chiedergli se sapesse come mai la sua ragazza mi aveva chiamato ma non lo vidi così di conseguenza la richiamai.
"Pronto Thessa" dissi quando la ragazza rispose
"Ei Fede" rispose
"Ho visto la tua chiamata, dimmi" le dissi
"Non vogliono farmi entrare, sono qui davanti" rise
"Oh un momento che lo dico al mister, come mai hai chiamato me e non Manuel?" Le chiesi
"Perché devo parlarti adesso, puoi venire tu a farmi aprire, grazie" disse gentilmente la ragazza.
"Mhm va bene, arrivo" chiusi la chiamata e raggiunsi di corsa il cancello principale.
"Federico dove vai?" Mi rimproverò Vialli vedendomi  correre
"Arrivo, c'è la ragazza di Loca fuori, vado ad aprirle" dissi correndo
"Sbrigati" disse l'uomo.
Parlai con l'uomo all'ingresso e Thessa entrò.
"Ei" disse avvicinandosi a me per salutarmi
"Sono sudato non ti conviene" Risi
"Grazie per l'avvertenza" rise lei
"Allora dimmi" dissi quando iniziammo a camminare.
"Ho sentito Benni" disse secca
"Ah" mormorai
"Già, sai che voglio bene a Ludo infatti sono tornata per lei. Ma Benedetta è una delle mie amiche più care" si giustificò lei
"Lo so Thessa non c'è bisogno di giustificarti, le hai detto dell'incidente di Ludovica?" Chiese
"Si" rispose secca
"Capisco" risposi
"Vuole cercati per chiederti come stai" confessò Thessa
"Può farlo tranquillamente Thessa" risposi
"Ha paura di disturbare o farti arrabbiare" disse Thessa
"Io le voglio bene non mi farà arrabbiare puoi dirglielo" ammisi
"Glielo dirò" rispose sorridendo la ragazza
"Tutto qui?" Domandai orami arrivati dagli altri
"Si solo questo"concluse Thessa
"Perfetto torno ad allenarmi" dissi lasciando Thessa sugli spalti.
Circa un'ora dopo tornarono Nico e gli altri
"Come sta?" Gli chiesi subito quando il ragazzo si avvicinò a me
"Un po triste ma bene" disse Nico
"Non vedo l'ora di vederla" ammisi
"Dai che manca poco"  rispose Nicolò.

*LUDOVICA POV'S*
Nico e gli altri andando via ed io iniziai le visite.
L'ultima fu quella con la dottoressa Selva e sinceramente non so come sia andata ciascuna visita spero solo di uscire presto.
"Ludovica nel pomeriggio avrai i risultati delle tac" disse l'infermiera quando mi rimisi a letto
"Grazie mille" dissi e lei uscì.
Mi sentivo devastata quindi decisi di riposare.
Iniziai a sognare, mi trovavo in una lunga strada il cielo era sereno e non c'era nessun rumore, nessun auto, nessun albero, nulla eravamo soltanto io, la strada e il cielo. Improvvisamente a me si palesò una donna, era alta e con lunghi capelli, inizialmente di cordiale, poi iniziò ad attaccarmi, insultarmi e urlarmi contro. Io le chiedevo di smettere e più la supplicavo più le diventava aggressiva, offendeva me, mia madre, mio padre, Federico, Nicolò, insomma i miei affetti. Ad un tratto quando le lacrime stavano per prendere il sopravvento iniziai a scappare e correre via ed in quel momento sbucò fuori un'auto correva, correva velocissima e come un birillo mi travolse.
Mi svegliai sudata di scatto per via del sogno in preda al panico. Faticavo a respirare e avevo paura.
Presi la bottiglia e bevvi, poi presi il telefono e in preda al panico e all'ansia scrissi a Fede.

*CHAT*
Io: Federico sto male, ti prego vieni in ospedale ho bisogno di te.
*FINE CHAT*

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora