Pt: 80

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Papà mi trascinò in sala conferenze, tenendomi per il braccio e quando arrivammo lì dentro lo mollò.
"Potevi evitare non credi!" Dissi toccandomi il braccio
"Avanti Ludo! Non ho fatto niente e non ti ho fatto nemmeno male" disse serio
"Cosa vuoi?" Domandai nervosa
"Come cosa voglio Ludovica! Ieri mi hai cacciato dalla tua festa" disse
"Si! Per quello che hai fatto" sbottai
"Cosa ho fatto Ludo, ti ho fatto scrivere un messaggio da Silvia non mi sembra di aver ucciso qualcuno" disse serio
"Ma ti sei reso conto di come mi ha trattata quella sera oppure no?" Urlai
"Non urlare Ludovica" disse
"Si invece urlo, menomale che c'era Federico" dissi
"Con questo che vorresti dire?" Chiese Roberto
"Che se non c'era lui tu non avresti speso nemmeno una parola in mia difesa" sbottai
"Lo pensi davvero?" Domandò
"Non è che lo penso. L'hai dimostrato! Sei stato zitto papà!" Urlai
"Pensi che dopo che tu e Federico ve ne siete andati non ho detto nulla a Silvia e che abbiamo trascorso una serata romantica?" Urló lui a sua volta
"Questo devi dirmelo tu! Ha offeso me, la mamma e tu hai il coraggio di darle mio numero per farmi gli auguri, ma scherzi!" Dissi seria
"Volevo solo fare un gesto carino" disse
"Ti ho già detto che non la voglio nella mia vita!" Esclamai
"Dovrei accettarla prima o poi" sbottò papà
"No papà, non m'interessa puoi anche starci tu, ciò non vuol dire che devo starci io!" Urlai
"E se lei verrà a vivere con noi?" Domandò
"Cosa?" Chiesi
"Voglio che Silvia venga a vivere con noi" disse secco.
Io risi.
"Perché ridi Ludovica?" Domandò lui
"Beh papà, è semplice, viene a vivere con te, non con me" sorrisi nervosamente
"In che senso?" Chiese
"Ho deciso di andare a vivere da Federico" ammisi
"Ah si? E quando avevi intenzione di dirmelo, l'ultima volta era solo un pensiero" disse serio
"Hai detto bene, era" dissi
"Stai facendo una gran cazzata" disse nervoso
"No invece papà, assolutamente no! È la scelta giusta per tutti, io starò con il ragazzo che amo" dissi
"Che conosci da troppo poco" mi interruppe
"Cazzi miei, poi sarò più vicina a Nicolò" dissi
"È ancora più lontana da Martina" mi interruppe di nuovo.
"Ma soprattutto non dovrò vedere quella vipera ogni giorno in giro per casa" sorrisi
"Ludo sei così ingenua" disse lui
"No papà, sei tu che sei uno stronzo!" Esclamai
"Ah, io sarei stronzo" rise nervosamente
"Si papà perché ti ostini a volerla fare entrare nella mia vita" dissi
"Pensala come vuoi, volevo solo mettere pace" disse
"Ed invece hai messo guerra tra me e te" risposi
"Guerra addirittura Ludo" rispose
"Si papà ma tu ti sei reso conto di ciò che ha detto quella stronza quella sera? Ha detto che non sono tua figlia e tu non hai battuto ciglia, ha offeso mamma e sei stato zitto, che dovrei pensare? Che tu non pensi di essere mio padre?" Domandai con la voce tremante.
Roberto stette in silenzio.
"Ottimo, il tuo silenzio sta valendo più di mille parole" dissi.
Sentii la faccia diventare rossa e la testa girare.
"Ludo che hai?" Chiese avvicinandosi
"Sto bene! Allontanati da me" dissi indietreggiando
"Pensi davvero quello che hai detto?" Chiese
"Tu me l'hai fatto pensare" dissi
"Siediti!"esclamò vedendomi pallida in volto
Mi accompagnò ad una delle poltroncine e poi riprese a parlare: "Ludo tu non sarai biologicamente mia figlia ma chi è che ti ha insegnato ad andare in bici?" Domandò
"Devo rispondere?" Domandai a mia volta
"Si" disse
"Tecnicamente tu, realmente Nicolò" Risi
"Che palle che sei!" Esclamò "chi ti ha insegnato a nuotare?" Chiese
"Tu" risposi
"Chi c'era quando stavi male?" Domandò
"Tu" ammisi
"E chi ti copriva quando facevi una marachella che mamma non doveva sapere?" Chiese ancora
"Abuelita" scherzai
"Ah si! Lidia" ride "che ti dava più sculacciate di tua mamma" rise ancora
"Scherzavo, c'eri tu, c'eri tu in tutto come sempre" ammisi
"E allora anche se biologicamente non sei figlia mia, nessuno potrà mai dire che non sono tuo padre, Ludovica io ti ho cresciuta e amata come una figlia, sei mia figlia anche se qualcuno dice il contrario" disse serio
"E quel qualcuno vuoi farlo vivere con te" puntualizzai
"È difficile da spiegare" commentò
"Papà tu puoi fare quello che vuoi, io andrò da Federico tanto" precisai
"Ne sei certa che finendo questa avventura Federico non ti farà soffrire e tornerà con Benedetta?" Chiese
"Ne sono certa" ammisi
"Non voglio rivederti con quelle pasticche in mano" disse
"Papà ti ho detto che è passato!" Esclamai
"Mi fido" rispose.
"Quindi abbiamo finito?" Domandai
"Mi hai perdonato?" Chiese
"Tu mi prometti che fino a quando non deciderò io non mi farai avere contatti con lei?" Domandai a mia volta
"Ok" rispose seccato
"Allora abbiamo fatto pace" sorrisi
"Perfetto, aspettami qui un attimo" disse papà, poi si alzò e uscì dalla stanza.
Qualche istante tornò con un pacco regalo fra le mani.
"Buon compleanno per ieri" disse sorridendo
"Papà!" Esclamai
"Aprilo" disse.
Aprii la scatola e dentro trovai un album di fotografie.
Inizia a sfogliarlo, era pieno di ricordi con Roberto, mamma, abuela, Nicolò e Marti.
"Che bel regalo papà" lo abbracciai
"Guardalo tutto" disse. Sfoglia pagina per pagina fino ad arrivare alla fine.
"Ma!" Esclamai vedendo una fotografia con Federico, papà sorrise.
"È la tua famiglia in un album e beh ho voluto metterci anche lui per la tua felicità" disse
"Ma questa foto?" Chiesi.
La foto ritraeva me e Federico in sala colazione faccia a faccia, lui aveva il suo braccio intorno alle mie spalle e sorridevamo.
"Ve l'ho fatta di nascosto" disse
"È bellissima! Ed è bellissimo il regalo, grazie papà" lo abbracciai di nuovo.
"Ok tesoro, adesso puoi tranquillamente tornare dalle tue amiche ed io ad allenare quei pazzi" disse
"Si andiamo, anche perché dobbiamo vincere anche la prossima" dissi
"Ecco!" Esclamò.
"Ah papà!" Lo bloccai prima di alzarci
"Che c'è?" Chiese ridendo
"Non è che Manuel, Fede e Nico possono saltare l'allenamento pomeridiano?" Chiesi
"No Ludo, Federico ha già saltato quello di ieri" disse serio
"Lo so, ma Manuel e Nicolò devono andare a lasciare Thessa e Marti in aeroporto" dissi
"A che ora hanno il volo?" Chiese
"Per ora di cena" dissi
"Ok, Manuel e Nicolò possono ma Federico deve allenarsi" disse serio
"Va bene, è giusto così" dissi
"Perfetto" concluse lui.
Ci alzammo e uscimmo dalla sala conferenze, papà tornò in campo mentre io invece raggiunsi le mie amiche.
"Com'è andata con tuo padre?" Chiese Martina
"Abbiamo chiarito definitivamente si spera" ammisi
"Sono contenta" disse lei
"E quel pacco?" Chiese Thessa
"Il suo regalo" risposi
"Possiamo vederlo?" Domandò Marti.
"Certo" dissi sorridendo.
Mostrai alle ragazze l'album e insieme lo commentammo.
"Ma quanto sono venuta male in questa foto!" Esclamò Martina lamentandosi
"Ma non è vero" disse Thessa
"No invece è venuta proprio male" scherzai ridendo.
"Ma novità per più tardi?" Chiese Thessa dopo aver finito di vedere l'album.
"Si mi ha detto che Manu e Nico possono accompagnarvi" spiegai
"E tu e Fede verrete?" Domandò Marti
"Io verrò sicuro, Fede deve allenarsi dato che ha saltato l'allenamento di ieri" spiegai
"Ci sta" commentò Martina.
"Si" risposi.
La mattinata passò e i ragazzi smisero di allenarsi per l'ora di pranzo.
"Ei" dissi salutando addosso a Federico
"Ei" sorrise lui dandomi poi un bacio sulla guancia.
"Ho chiesto a papà se potevi venire anche tu di pomeriggio" dissi
"Immagino ti abbia detto no" rispose lui
"Esatto" dissi
"È giusto così amore io ho già saltato ieri" disse Federico
"Lo so" mormorai
"Tu vai tranquilla, poi noi ci vediamo questa sera tranquilla" sorrise dolcemente lui e andammo a pranzare.

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora