Pt: 125

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Finito l'abbraccio con Matteo ci guardammo qualche istante.
"Che c'è?" Chiesi sorridendo
"Niente lascia stare" disse sorridendo lui a sua volta.
"Parla!" Esclamai
"Niente, sono contento di come stanno andando le cose tra noi due" ammise
"Anch'io, sono sincera" risposi.
"Cioè stiamo facendo dei bei passi avanti, nel senso se pensi a come stavamo quando siamo arrivati qui e a come stiamo adesso, beh" disse lui lasciando in sospeso la frase.
"Concordo in pieno e sono così felice che adesso tra di noi c'è un'amicizia così pura" ammisi
"Oddio pura" rise Matteo
"Vabe lo so, ma sei talmente forte che riesci a sopportarmi anche con ciò che provi" dissi seria.
"Non posso non averti nella mia vita, è questo il punto" sorrise Teo
"Ed io non posso non avere te e sono certa che presto troverai una ragazza migliore di me che ti farà perdere la testa, alla quale potrai dare tutto il tuo amore" dissi guardando negli occhi Matteo.
"Migliore di te ne dubito" commentò
"Meglio di me per te!" Non fraintendere Risi
"Sei la solita da un discorso serio in un secondo la butti sul ridere" rise anche lui.
"Entriamo dai" dissi infine.
Entrai all'interno della struttura corsi subito da Fede.
"Buongiorno principessa" disse lui dandomi un bacio sulla guancia.
"Menomale che mi ha svegliata Matteo altrimenti voi animaletti mi avreste lasciata digiuna" Risi
"Era quello l'obiettivo" scherzò Giggio
"Ah-Ah! Molto divertente" dissi facendo poi la linguaccia al portiere.
"Dai mangia Ludo!" Esclamò Ciro.
"Ah Nic, grazie per il cappellino"dissi porgendo il berretto al mio migliore amico.
"Dovere fragolina" rispose lui con un sorriso smagliante.
Finito il pranzo i ragazzi iniziarono ad alzarsi per tornare ad allenarsi.
"Fede, devo parlare un momento con Manuel" dissi Fernando Federico quasi sul ciglio della porta.
"Come mai?" Chiese lui
"Riguarda Thessa, dopo ti spiego meglio" dissi in modo vago.
"Ok piccola, a dopo" mormorò infine il ragazzo. Tornai indietro e raggiunsi il tavolo di Manuel, dove ancora stava comodamente seduto, stava chiacchierando con Bernardeschi e alla sua destra vi era una sedia libera, mi sedetti sulla sedia e salirai i ragazzi al tavolo.
"Ciao bella gente" dissi
"Ciao Lu" sorrise Berna
"Ciao tesorino" disse Leo
"Ciao Ludo" infine disse Manuel.
"Ragazzi che dite andiamo?" Chiese Berna alzandosi.
"Si" affermo Leo, Manuel si alzò subito dopo Bonucci lo affarai per un braccio e lo bloccai.
"Manu aspetta, possiamo parlare cinque minuti?" Chiesi al ragazzo.
"Certo Ludo, che succede?" Chiese il ragazzo sedendosi nuovamente.
"Tutto bene con Thessa?" Domandai
"Sì certo, perché?" Domandò a sua volta stranirò.
"No, nulla è solo che non la sento da giorni, provo a scriverle mi visualizza e non risponde, provo a chiamarla e mi blocca, non capisco" dissi
"Non ne so nulla tesoro, non è da lei fare così" disse sinceramente Manuel.
"Oh, ok, pensavo potessi darmi qualche delucidazione" mormorai amareggiata.
"No piccona, mi dispiace" disse Manuel.
"Vabe tranquillo, proverò a chiamarla di nuovo, tu vai pure ad allenarti" sollecitai Manuel.
"Sicura? Posso restare ancora un po con te" disse gentilmente il ragazzo.
"No va tranquillo!" Esclamai.
Manuel mi guardò e correndo raggiunse l'uscita. Rimasi qualche istante seduta sulla sedia a riflettere, presi infine il cellulare e chiamai Thessa.
"Pronto" rispose assonnata
"Disturbo?" Domandai
"No, mi hai solo svegliata" mormorò
"Scusami" dissi
"Tranquilla" disse
"Ma poi stai ancora dormendo?" Chiesi
"Riposino post pranzo" si giustificò Thessa sbadigliando
"Capisco" risposi semplicemente
"Che sei fredda!" Esclamò lei
"Mi sembra il minimo dato che sono giorni che mi ignori" dissi
"Colpa mia ma posso spiegare" disse
"Avanti, sono tutta orecchie" mormorai
"Sono stata con Benedetta per lavoro" dissi
"E non è una buona motivazione per ignorarmi" commentai
"Lo so e ti chiedo perdono ma Manuel mi ha detto che eri in Sardegna da Marti per chiarirvi le idee sia tu che Federico e ho detto se mi ci metto anch'io con Benedetta di mezzo altro che riflettere la mando ancora di più in confusione" disse
"Non è comunque una buona motivazione per ignorarmi" dissi seria
"Lo so, ma mi perdoni?" Disse con voce da bambina.
"Solo perché ti voglio bene" Risi
"Anch'io patata" rispose
"Quindi eri con Benni" dissi secca
"Già" mormorò Thessa
"E avete parlato di me e Fede?" Chiesi
"Ludo, lo sai che non mi sono mai esposta" mormorò
"Lo so ma voglio solo sapere se avete parlato" dissi
"Certo che abbiamo parlato e ti dico che ormai Benedetta ha perso ogni speranza" disse seria
"Mhm" mormorai
"Voi piuttosto, dalla storia di lui suppongo abbiate chiarito" disse
"Te l'avrei detto se avessi risposto almeno ai miei messaggi" disse
"Colpa mia! Ma dai non essere arrabbiata, come posso farmi perdonare?" Disse Thessa con voce dolce
"Vedi di farti vedere il prima possibile" dissi
"Post europeo purtroppo, ho un sacco di lavoro da fare" disse
"Che palle, io post europei sarò stra incasinata" ammisi
"Perché?" Domandò
"Il trasloco, devo andare in Sardegna e poi devo conoscere la famiglia di Fede" dissi
"Ai! Allora le cose sono serie" rise
"Serissime" risposi e Risi con lei
"Vedrai che ci vedremo presto, lo so" disse con voce da saputella.
"E tutta questa certezza da dove viene fuori?" Chiesi
"Non posso dirtelo" disse ridendo
"Va bene stronza torna a dormire va" dissi
"Ai suoi ordini" rise Thessa
"E fatti sentire" la rimproverai
"Ti ho chiesto scusa! Ciao stronza" disse infine la ragazza.
"Ciao" risposi.
Mi aveva fatto bene parlare finalmente con Thessa non la giustifico del tutto ma non mi arrabbio nemmeno più di tanto perché non so come mi comporterei al suo posto, io e Benedetta siamo entrambe sue amiche e capisco che la sua posizione non sia facile.
Uscii e raggiunsi in campo i ragazzi.
"Mister! Perché non fa appenare pure Ludovica?" Urló Giggio a papà per stuzzicarmi.
"Ottima ideaa Giggio, Ludo a correre con gli altri" ordinò papà
"Ma non ho l'abbigliamento adatto" mentii
"Mi sembra un leggings quello no?" Urló Federico.
"Ma tu sei con me o contro di me?"urlai al ragazzo.
"Qui siamo tutti contro di te" Urló Nicolò
"Vaffanculo" urlai
"Avanti a correre!" Ordinò di nuovo papà
"Vi odio" urlai ridendo.
Finito l'allenamento salimmo in pullman.
"Vi detesto" dissi con fiato corto gettandomi sul sedile.
"Vieni qui dai!" Disse Fede tentando di abbracciarmi.
"Non toccarmi!" Esclamai "uno sei stato antipatico, due puzzo, voi vi siete fatti la doccia!" Continuai.
"Vorrà dire che ti farò rilassare io stasera per farmi perdonare" mi sussurrò all'orecchio Federico.
"Ti ricordo che ho ancora il ciclo" gli dissi piano.
"Che maliziosa che sei! Io mica pensavo a quello!" Mormorò ancora al mio orecchio.
"A che ora si parte domani mattina?" Chiesi
"Alle otto sul pullman" rispose Fede
"Uffa" sbuffai
"Che hai?" Domandò
"Mi mancano le partite in Italia, volevo andare a ballare!" Mi lamentai
"Sei una scema lo sai?" Mi prese in giro Federico ridendo, lo guardai e risi con lui.

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora