Pt: 96

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"Anch'io, non ho mai smesso un secondo di farlo" risposi a Fede. Lui euforico mi abbracciò e poi urlò: "Ragazzi Ludo ricorda!" Subito dopo mi diede un bacio sulla testa.
I ragazzi rimasero fermi un attimo poi urlarono dalla goia. Giggio mi prese in braccio e mi fece volteggiare e appena mi misi giù venni travolta dagli abbracci di tutti.
"E a me nessun abbraccio?" Senti una voce femminile alle mie spalle dopo essermi liberata dai ragazzi.
"Margherita!" Esclamai voltandomi
"Sono così felice" disse abbracciandomi
"Che ci fai qui?" Le chiesi
"Nico mi ha invitata" risposi
"Uuuh come va tra voi?" Domandai
"Parecchio bene" disse infine e sciolse l'abbraccio.
"Andiamo a festeggiare?" Domandò Nicolò
"No, noi passiamo!" Disse Fede ancora euforico   guardandomi.
"Si noi passiamo" gli diedi corda.
Federico mi prese la mano ed iniziammo a correre verso gli spogliatoi, a metà corridoio si fermò e mi guardò negli occhi prendendomi il viso tra le mani.
"Sei bellissima e ti amo cazzo!" Esclamò per poi baciarmi.
"Sei felice?" Gli chiesi
"Se sono felice? Sono il ragazzo più felice della terra in questo momento" rispose lui.
Poi mi prese la mano e mi portò all'interno degli spogliatoi.
Federico mi mise al muro e iniziò a baciarmi con foga.
"Non qui" gli dissi tra un bacio e l'altro
"Giusto. Hai ragione potrebbero arrivare gli altri. Andiamo in hotel" disse
"E come? Gli altri stanno facendo le interviste e sicuramente" non terminai la frase che entrò Giovanni all'interno dello spogliatoio
"Non vorrei fare l'impiccione ma Fede vogliono intervistarti" disse Di Lorenzo
"Cazzo" mormorò Fede
"Vai! Torneremo con gli altri" dissi
"Ma Ludo" si lamentò lui
"Niente ma infondo abbiamo tutta la notte" gli dissi poi lo baciai velocemente
"Ragazzi! Ci sono io vi ricordo" rise Giovanni
"Scusa Di Lo" Risi a mia volta
"Vado e torno" disse Federico uscendo poi dallo spogliatoio insieme a Giovanni
Appena fui sola mi misi ad urlare un po per la gioia un po per la paura che ho provato negli attimi prima di ricordare, mi misi anche piangere come forma di sfogo ma finalmente quell'incubo era finito, adesso posso tornare a prendere in mano la mia vita, le mie abitudini e posso finalmente ripensare a tutte le cose belle che sono successe con Federico. Dio se mi mancavano quei ricordi, mamma mia che emozioni che provo solo al pensiero, sento i crampi allo stomaco, la testa girare e la felicità a mille.
"Fragolina sei qui?" Sentii Nicolò urlare in corridoio.
"Si sono qui" dissi asciugando le lacrime. Nico entrò e mi venne subito ad abbracciare.
"Perché piangi?" Mi sussurrò all'orecchio.
"Sono felice" ammisi stringendolo.
"Non sai quanto lo sono io, ho pensato di perderti, ho avuto paura che non ti ricordassi di me e adesso stai bene, sei qui con me" disse.
Guardai Nicolò dritto negli occhi e dissi: "io non potrò mai e poi mai dimenticarmi di te, sei l'unica costante nella mia vita, dimenticare te sarebbe dimenticare proprio tutto anche dimenticare chi sono, perché tu Nicolò sei la mia esatta metà" dissi
Sentii Nico piangere e lo strinsi ancora più forte.
"Non vedo l'ora che tu vada a vivere da Fede per poterti venire a stringere ogni volta che voglio" disse
"Anch'io! È una delle cose più belle di trasferirsi a Torino. A soltanto due ore di distanza da te" ammisi
"Dobbiamo chiamare Marti" disse Nico
"Si!" Esclamai.
Uscii il cellulare dalla tasca e videochiamai Martina.
Appena la ragazza rispose scoppiai a ridere.
"Abbiamo vinto!" Urló al fratello
"Lo so! Ma c'è una cosa ancora più bella da dire" Urló lui
"Cosa?" chiese la ragazza
"Ricordo Marti, ricordo tutto!" Dissi
"State scherzando, mi state prendendo in giro come sempre" disse triste
"Non è uno scherzo sorellina, ricordo tutto davvero!" Esclamai
"Davvero? Cazzo! Si! Finalmente sorellona" Urló lei d'ala gioia
"Si piccina finalmente" disse Nico
"Mamma! Papà! Ludovica ricorda!" Urló ai genitori sicuramente vicino a lei.
Sentii i genitori di Nicolò urlare dalla gioia sottofondo.
"Com'è successo?" Chiese
"Non ne sono sicura ma credo sia stato il goal di Fede" spiegai
"È stato magico effettivamente e avevo intuito fosse per te" disse
"Già" sorrisi
"Adesso sorellina dobbiamo andare ti chiamo domani" disse Nicolò togliendomi il cellulare dalle mani e chiuse di getto la chiamata.
"Ma che fai!" Esclamai
"Usciamo fuori a festeggiare dai" disse euforico
"Ma stavo aspettando Fede" dissi
"Sti cazzi" disse Nicolò sollevandomi come un sacco di patate e mi portò fuori in braccio a lui.
Usciti fuori i ragazzi tra interviste ed esultanza erano tutti sperati, lo stadio era ormai deserto e poco dopo che io e Nicolò uscimmo papà richiamò l'attenzione di tutti e ci dirigemmo verso gli spogliatoi.
Appena i ragazzi si cambiarono andammo al pullman.
"Lei viene con noi?" Chiesi a Nicolò riferendomi a Margherita
"Si viene con noi" disse Nico guardandola e sorridendo.
"Domani a che ora si parte?" Chiesi
"Presto alle 08:30 dobbiamo essere sull'aereo" rispose Fede.
"Fantastico quindi tipo alle sette ci salutiamo" disse Margherita
"Purtroppo" puntualizzò Nicolò.
Il tragitto in pullman fu breve è arrivato in hotel Jorginho ci bloccò.
"Piccioncini ora mi dite che sono l'amico migliore del mondo" disse
"Sentiamo il perché?" Chiesi
"Perché io signorina bella sono in stanza con il tuo fidanzato e per farvi felici vado a dormire da Ciro e Lorenzo" disse
Federico sorrise maliziosamente e poi ringraziò il ragazzo, mi prese per mano e mi condusse nella camera del lussuoso hotel.
"Benvenuta in camera" disse gentilmente Federico
"Oh grazie" sorrisi. Fede chiuse la porta alle sue spalle e mi abbracciò da dietro.
"Mi sei mancata" disse stringendomi
"Anche tu" risposi toccando le sue mani che mi cingevano la vita.
Fede liberò una mano dalla mia delicata presa e mi scostò i capelli dal collo.
"Ti amo" sussurrò al mio orecchio facendomi venire i brividi lungo tutto il corpo e iniziò a darmi dei delicati baci sul collo.
Poi mi voltò e mi bació appassionatamente. Mi tolsi me scarpe scalzandole aiutandomi con i piedi stessi e Fede mi tolse la maglia. Poco dopo feci lo stesso con lui. Le sue mani mi toccavano la schiena e i fianchi poi mi sbottonò i pantaloni. Mi mossi con le gambe per mettermi ancora più vicina a lui. Federico mi prese la vita e mi si staccò.
"Ti voglio" disse
"Anch'io" risposi. Fede mi mise le mani sui fianchi e mi spinse piano sul bordo del letto in modo date la farmi sedere.
"Ai!" Esclamai
"Che succede?" Chiese lui preoccupato
"Qualcosa mi ha punto il piede" dissi
"Impossibile" disse lui impallidito.
"Fammi controllare" dissi, mi chinai per terra e lo vidi.
Presi quell'orecchio in mano e sentii un tonfo al cuore, in quel frangente pensavo soltanto ad una cosa e speravo che Federico la sentisse.
"Federico di chi è quest'orecchino?" Domandai con l'oggetto tra le dita mente Federico mi guardò con sguardo impietrito.
Il silenzio prese piede nella stanza.
"Federico di chi cazzo è quest'orecchino!" Urlai furiosa

All'improvviso || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora