Nuove amicizie

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No one's pov
Driin driin
Zio: -dannazione, sveglia del cazzo!- si sente il rumore di qualcosa che si frantuma. Toni sobbalza. Come prima notte nella nuova città non è stato un granché, però il risveglio è ancora peggio.
Zio: -Toni sveglia. Abbiamo l'appuntamento a scuola, muoviti- la bambina si alza a malavoglia. Per la casa inizia a veleggiare un odore di caffè e pane tostato. Toni odia il caffè, anche soltanto il suo odore le mette la nausea, figuriamoci il gusto. Va in bagno a lavarsi i denti, dato che si è già vestita. Quando torna in cucina il tavolo è già apparecchiato e gronda di cibo. Forse Edward non è un buon genitore però cucina benissimo.
Zio: -menomale che la scuola è vicino sennò ogni giorno svegliarmi alle sei anche no. Qui almeno puoi andare da sola. Devi solo attraversare la strada, camminare per due minuti ed è fatta- quando finiscono di mangiare e lo zio lava i piatti dopo aver sparecchiato, escono. A quanto pare Edward aveva ragione, la scuola è davvero vicinissima. È quasi uguale a quella di Riverdale, solo che questa è molto più grande. Entrano ed una bidella si avvicina e chiede se hanno bisogno di aiuto.
Zio: -sì, dovremmo parlare con la preside- lei si allontana e poco dopo la vedono arrivare dietro ad un altra donna.
: -lei deve essere Edward Topaz. E tu Antoinette, dico bene?- lo zio annuisce, mentre Toni rimane impassibile.
: -perfetto, seguitemi- entrano in quello che Toni deduce è il suo ufficio.
: -allora, abbiamo una classe libera per la bambina, quindi non perderà l'anno. Per oggi le lezioni sono già iniziate, però se volete posso farla entrare in seconda ora-
Zio: -vuoi andare oggi?- la piccola non attende un secondo di più e annuisce.
: -perfetto può lasciarla qui. Alle nove andrà in classe. Mi occuperò personalmente di scortarla-
Zio: -grazie mille, arrivederci. Ciao Toni ti aspetto a casa, tanto la strada la conosci-
: -tuo zio è un po' strano se posso permettermi. Ti fa andare in giro da sola a sette anni?- Toni la guarda senza rispondere.
: -da dove vi siete trasferiti?-
Toni: -Riverdale-
: -è abbastanza lontano. Ti piace qui a Chicago?- fa spallucce.
: -la tua classe è la 1ªR, tra dieci minuti ci sarà la seconda ora e potrai entrare- le rivolge un dolce sorriso.
: -intanto dimmi, la tua materia preferita?-
Toni: -matematica-
: -che brava, sono sicura che ti piacerà qui- dopo quella breve conversazione suona la campanella.
: -vieni andiamo- salgono al primo piano. La classe si trova in fondo al corridoio a sinistra.
: -aspettami qui, appena ti chiamo puoi entrare- Toni rimane fuori ad ascoltare la preside che dà il buongiorno ai ragazzi e dice che avrebbero avuto una nuova compagna. Le fa un cenno con la mano e la bambina entra.
Preside: -lei è Antoinette Topaz, la vostra nuova compagna. Mi raccomando, datele un buon benvenuto- dopodiché esce lasciando Toni da sola in quella stanza piena di persone sconosciute.
: -siediti al posto che preferisci Toni- dice l'insegnante. Lei si siede al suo posto preferito: vicino alla finestra. Vicino a lei c'è una ragazza che somiglia dannatamente alla sua amica della vecchia scuola. Le sorride.
Bambina: -che cosa ti sorridi?- le chiede con tono aspro. È vestita tutta firmata, una vera e propria figlia di papà. Toni non fa caso alla risposta brusca, mandando avanti la conversazione.
Toni: -come ti chiami?-
: -Jacqueline-
Toni: -piacere, Toni- Jacqueline alza gli occhi al cielo e si volta verso la maestra che sta iniziando a spiegare un argomento di matematica.
: -prendete i vostri quaderni e le penne-
Toni: - non ho un quaderno- dice quasi bisbigliando. La sua compagna di banco però se ne accorge, infatti si china verso il suo zaino ed estrae un quaderno e due penne.
Jacqueline: -tieni- le dice acida ma Toni si accorge che sta nascondendo un piccolo sorriso.
Toni: -grazie- iniziano a prendere appunti, e quando la maestra finisce di spiegare l'argomento nuovo, che Toni aveva già studiato nella sua vecchia scuola di, dà da fare degli esercizi sul libro.
Toni finisce in poco tempo, e si mette ad osservare Jacqueline che è in difficoltà.
Toni: -vuoi una mano?-
Jacqueline: -sì magari- Toni le spiega a parole sue l'argomento e dopo dieci minuti anche la sua compagna termina gli esercizi.
Jacqueline: -sei davvero brava- Toni le sorride.
Jacqueline: - a ricreazione andiamo in giardino?- annuisce.
Maestra: -bene ragazzi ora c'è la paura, potete andare in giardino o restare in classe a mangiare, ci rivediamo tra mezz'ora- Toni non crede alle sue orecchie, una ricreazione che dura addirittura trenta minuti. Nella sua vecchia scuola il massimo era di dieci. Hanno un sacco di tempo e come avevano deciso poco prima, le due amiche vanno in giardino.
Jacqueline: -vivi con tuo zio?- chiede tra un morso di panino e l'altro.
Toni: -sì-
Jacqueline: -e i tuoi genitori?-
Toni: -morti- l'altra bambina rimane in silenzio, poi allunga la sua mano verso quella di Toni e la stringe. Toni la guarda dritta negli occhi.
Jacqueline: -mi dispiace- il suo sguardo non trasmette la solita pietà che vede negli occhi degli altri quando scoprono della sua storia e questa cosa le piace.
Toni: -tranquilla-
Jacqueline: -torniamo in classe?- chiede una volta finito di mangiare.
Toni: -sì- ritornano nella propria aula dalle pareti gialle, continuando le lezioni. Toni ha già un'amica e sta iniziando a pensare che in fin dei conti Chicago non è poi così male.

Before the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora